La Borsa approva l'intesa De Benedetti-Gardin di Valeria Sacchi

La Borsa approva l'intesa De Benedetti-Gardin La Borsa approva l'intesa De Benedetti-Gardin MILANO — Mai come in questi mesi d'autunno piazza Affari è stata al centro di manovre da capogiro, eppure mai come in questi mesi il risparmio si tiene ben lontano. Ad alimentare gli improvvisi rialzi sono le operazioni di «scalata», finite le quali il listino torna a denunciare molta stanchezza. E' successo anche ieri, nonostante sia proseguito, attraverso scambi rilevanti, l'interesse sulle Generali: ma la domanda ha trovato volonterose contropartite cosicché il titolo ha chiuso ridimensionalo di 2575 punti, e ne ha recuperati solo 200 nel dopolistino. Buoni rialzi per Sabaudia (+4.2<7c). Agricola (+2.9^) e Silos risparmio scattate di oltre il Wt : l'accordo tra Gardini e De Benedetti è stato insomma giudicato positivamente dal mercato. In luce è ritornata la Fiat, con I'ord'naria che ha guadagnato quasi il 2Tc. mentre diffusi ridimensionamenti sono fioccati su tutti i titoli Montedison, ad eccezione di Investimenti Immobiliari salita del 9.8%. Calmi i bancari, in arretramento molti assicurativi: a fine mattina l'indice Comit è risultato in perdita dello 0.8"^ a 770.99. GENERALI — Continuano le grandi manovre sulla compagnia triestina, al centro di scambi consistenti: si tratta, a dati provisori, di quasi 380.000 titoli scambiati. A differenza dei giorni precedenti, la domanda è stata pareggiata da un cospicua offerta cosicché il titolo è scivolato a 135.200 lire contro le 137.775 di martedì. Ma. fuori mercato e fuori Italia, un pacco pari al 2.4% della compagnia sta per passare di mano. Se ne conosce il venditore, il libanese Anthony Gabriel Tannouri, si conosce il compratore. Florio Fiorini, ex direttore finanziario dell'Eni e ora amministratore e partner (insieme a Mazzanti e Lefebre) della Sasea. finanziaria sviz- zera di cui è presidente Nello Celio. Non si conosce il destinatario finale: Fiorini ha ieri dichiarato che la sua è una «operazione di trading» che si prevede «veloce». Il che significa che esiste già un acquirente. Il pacco di Tannouri sarebbe legato al pagamento di una tangente che risale al 1980. In quegli stessi anni era scoppiato lo scandalo delle tangenti Eni. Si tratta di due milioni e 380.000 titoli, pari al 2.4% del capitale della compagnia, e il prezzo è intorno ai 260 milio ni di dollari. Se si aggiùnge che negli ultimi sette giorni in Borsa sono stati rigirati altri quattro milioni e mezzo circa di azioni, pari a un altro 2.57c. si può concludere che qualcosa è comunque già sue cesso, e le sorprese non sono finite. A piazza Affari qua! cuno mette in relazione il movimento con la necessità di «segnare un prezzo». Altri sostengono che esistono realmente «mani compratrici». e indicano, anche senza nomi, almeno tre centrali di acquisto. Una di queste è certamente targata Ivrea: la settimana scorsa De Benedetti avrebbe comperato in una sola operazione non meno di un milione di titoli. Pare comunque certo che la quota del presidente dell'Olivetti si sta avvicinando al 2%. MONTEDISON — Finiti i colpi di scena, il titolo della holding di Foro Bonaparte ha perso ulteriore terreno, scendendo a 2780 lire. Consacrato ormai Raul Gardini a padrone di Montedison. si comincia a parlare delle prossime mosse. Prende sempre più corpo l'ipotesi di una finanziaria nella quale sarebbe raggruppato oltre il 50% del capitale della società chimica, e nella quale naturalmente Gardini controllerebbe il 51%, con una quota che dovrebbe salire al 25% dell'intero capitale Montedison. Gli altri partner associati sarebbero Fabio In giurami e Adone Maltauro (forse con un 5% a testa). Gianni Varasi con il suo 10% e pacchi esteri che fanno capo alla Morgan Grenfell per un altro 8-10% circa. Questa finanziaria sostituirebbe il sindacato, che Gardini non sembra intenzionato a ricostituire: in tal caso Mario Schimberni perderà una delle sue cariche più delicate, ossia quella presidenza del Sindacato che gli ha permesso di decidere operazioni come Fondiaria all'insaputa dei suoi azionisti di controllo. Quanto a Carlo De Benedetti, è certo il suo ingresso nel consiglio Agricola, probabilmente con una seconda carica di vicepresidente a fianco di Mario Schimberni. Tra Gardini e De Benedetti sono ancora da definire alcuni dettagli dell'accordo siglato: nel dare e avere De Benedetti risulta creditore di una cifra vicina ai 100 miliardi. Non è chiaro se questo credi to verrà saldato con danaro contante o con contropartite Una delle voci ricorrenti nelle ultime settimane dà pei certo un interesse di De Benedetti per la Stantìa. Valeria Sacchi

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