Concluse le sfilate parigine un prét-à-porter tutto per le giovanissime

Gonne corte e vita di vespa Concluse le sfilate parigine, un prét-à-porter tutto per le giovanissime Gonne corte e vita di vespa Giacche in lana a disegno maschile - Miniabiti da ballerina in pizzo nero e organza rosa Per chi non ha vent'anni mantelli sette ottavi e pigiami in crèpe bianco a losanghe nere PARIGI — Alla moda come alle previsioni meteorologiche. Parlarne espone ad essere smentiti dai fatti, alle contraddizioni, alle cattive figure, come ci ricordano, alle notizie del tempo, i nostri esperti dell'aeronautica. Hai voglia di satelliti, di calcoli matematici: se la situazione è in movimento, tutto può accelerarsi di colpo e il cambiamento, previsto a scadenza lenta, annullare le carte in tavola. I sarti, in genere, meno audaci degli stilisti che fanno solo pret-à-porter? Negli ultimi due giorni delle sfilate francesi, concluse con Yves Saint Laurent, sono i grandi couturiers ad averci regalato le maggiori follie. La gonna lunga, magari svolazzante, con gale e volants, aveva l'aria d'essere la misura vincente? La tavolozza scura, blu, neri, marron o il bianco totale, i colori dell'estate? Il volant resiste, ma le cortezze divampano, tinte caramella, fondant si mescolano al nero, fiori a cascata e contrasti selvaggi. Le ragazze faranno bene ad approfittare dell'inverno per levigare con il guanto di crine 1 loro ginocchi: corte come non mai, nel migliore dei casi le gonne almeno la rotula la mettono in mostra. Arriva una moda che riporta in scena le giovanissime, sempre che vogliano convertirsi in ballerine, in menestrelli, in fanciulla in fiore, in damina, in bambola. Difficile prevedere se ballerà una sola estate, da ragazza 87. se sarà più o meno allergica a travestirsi da bambina, visto che il punto smock dell'infanzia elegante è cosi presente ad assottigliare vita, fianchi, a serrare all'orlo gU abiti che non aprano negli Immancabili volant. Adotti ampiezze fruscianti o aderentissime accortezze, questa ragazza che sembra uscire, tutta vita e seduzione, spensieratezza e vacanza, da una guerra di penitenza e costrizione, ha bisogno d'un corpo nervoso, d'una vita di vespa e magari d'un «gorilla» al seguito. Givenchy, come dire l'eleganza della perfetta semplicità, il trionfo dell'impeccabile levigatezza, non copre il ginocchio con i suoi brevi tailleur, una piccola falda sotto la cintura collo assente o risvolti in percalle Inamidato, negli abiti che del tailleur hanno i particolari, negli chemisier fantasia e nei tubetti in shantung dai toni celestiali. Corto anche da Givenchy, un sintomo del ritorno ai tardi Anni Cinquanta, quando sotto la gonna che Nina Ricci amplifica dal corpino serrato, si portava una sottogonna ad accrescerne il volume. Dior celebra il quarantaseimo anniversario del celebre new look 1947 con una versione riveduta e corretta: la giacca bianca in forma, sulla gonnella plissé ed è il plissé soldi, in seta multicolore, l'alternativa in lungo agli abiti tutto un volant, drappeggiati con civetteria. Certo le eleganze in bianco puro, mantelli sette ottavi in ottoman candido e appena un dito ne sporge la gonna sopra il ginocchio, le mollezze dei pigiami in crepe bianco a losanghe nere, che Scherrer ha intitolato alla vacanza Marina di Deauville, sembra no finalmente dare una speranza anche a chi non ha vent'anni. Ma passano abiti stretti come una guaina in picchè, altri tutti un godè in seta gialla e nera, corpo disegnatlsslmo e saranno proprio le belle sahariane mutate dal colore, curry, zafferano, ruggine da coloniale di lusso, ad aprire immagini di giungla e d'Africa. Ma come alfiere deUa gioventù, questa volta la palma va a Ungaro. Nessuno ha osato tanto. Se le giovani donne — e speriamo non le meno giovani — lo prendono in parola, avremo un'estate di pattinatrici, non solo le gambe, in calze bianche o marron, al vento dalle micro gonnelle, ribollenti di gale, ma i bloomer altrettanto corti e naturalmente di colore o di fantasia diversa. Si sa che una volta Ungaro amava accostare tono su tono meravigliosi tessuti fioriti, ora trova il suo bene nel far convivere quanto è contrario per natura: e per la primavera-estate 87 le sue giacche in lana a disegno maschile, la falda ruscellante, la vita piccola sulla grande gonna fiorita sono fra le cose più belle, come tutta la serie degli abiti in jersey, il drappeggio ad acquasantiera dalla schiena ai fianchi, ripresi all'orlo. Più difficile mescolare il pizzo nero e l'organza rosa, verde acido per gli abiti cortissimi da ballerina, per i tutu da scuola di danza, nascondere — si fa per dire — sotto immensi spolverini trasparenti e fioritissimi, gli abiti a palloncino in taffetas pastello, i baby doli, o convincere una ragazza che d'estate si può uscire trasformale in paggio, in bambola di porcellana o in dama color confetto, la crinolina sotto la gonna. Saint Laurent, per fortuna, non smentisce se stesso. Lui annusa, ascolta, vede e filtra; capta i temi nell'aria e 11 trasforma, ne fa una cosa sua, in nome d'una donna, certo più dolce, perché questa è la vera novità della primaveraestate 87, ma di superba eleganza, anche quando, è l'eccezione, appare in una cortissima gonna a petalo, in maglietta rigata, una manica sola e l'altra e le spalle nude. Tailleur da parata, stretti bermuda da soldatino, gilè o sahariana mozza alla vita, cosparsa di bottoni d'oro a trapezio, il grigio in gioco con il blu scurissimo, introducono una figura spoglia, aderente ma senza ostentazione. Due pezzi, anche in pelle lustra, calzoni e gonne, chemisier grigi, perfettamente nitidi, la cintura alta, mai la vita strizzata e intanto la maglieria, quasi sempre in bianco totale converte i punti tradizionali del golf irlandesi in raffinata moda mattinale. I punti di forza di Yves Saint Laurent, mentre il suo prét-à-porter rive gauche compie vent'anni. sono l'impiego del jeans grigio, impunturato di rosso o di bianco nei tailleur da portare con la bustina da aviere o da marmittone e l'infinita teoria di abiti lievemente fioriti, che sentono il volant. minuscolo, ora all'orlo, ora al collo o diagonale sul corpo, come una sottile, vibrante decorazione della linea diritta e lieve. Lucia Sollazzo Hi Parigi. Sfila una modella con un vestito di Ungaro che ha presentato la sua collezione primavera-estate 1987 (Tel.)

Persone citate: Lucia Sollazzo, Nina Ricci, Scherrer, Ungaro

Luoghi citati: Africa, Givenchy, Parigi