Gli scheletri al Processo di Gianni Romeo

Gli scheletri al Processo TV E SPORT Gli scheletri al Processo Il «Processo del lunedi» ha rilanciato in grande stile le massime di Catalano (ricordate «Quelli della notte»? Come orario slamo li, come confusione idem, ma allora si rideva). Gli ospiti, posti davanti al drammatico interrogativo che tutti gli sportivi In questi giorni si pongono con angoscia, se cioè è meglio far giocare titolari 1 giovani o gli anziani, hanno stabilito al termine di un esauriente dibattito che è meglio mandare in campo chi è più bravo, indipendentemente dall'età. E gli ascoltatori si sono levati un gran peso dallo stomaco. Prima dell'avvincente dibattito però c'era stato dell'altro. Un goffo tentativo di dar sangue all'anemica trasmissione. Il calcio italiano come si sa è pieno di scheletri nell'armadio; e il «Processo», non avendo sottomano uno scandalo fresco di giornata, è andato a riesumare un episodio di dodici anni fa. Lunedi era l'antivigilia di Legia-Inter: senza badare alle spese (dei contribuenti) Bai 3 ha organizzato un collegamento diretto con Varsavia, la Vaccari gior nalista sul posto, giocatori del Legia, l'ex et della nazionale Gorski, più un mediatore a far da interprete tanto per non elevare troppo la qualità. Discorsi sull'Inter, sul Legia? Ua'occasione per verificare le idee sul calcio all'Est? Macché, il «Processo» ha cercato solo di stabilire se ci fu davvero tentativo di «combine» ai mondiali del 1974, Italia-Polonia, e perché questo tentativo non andò in porto. A quei fortunati che non hanno seguito la trasmissione risparmiamo resoconti dettagliati. Diciamo soltanto dello stupore di questi polacchi, assaltati senza preavviso e senza ragione (12 anni dopo) da domande provocatorie. Diciamo dell'idea che si saranno o fatti di noi italiani e del nostro ambiente del calcio, ammesso che ancora ci fosse bisogno di questo. Diciamo soprattutto dello stupore nostro quando alcuni colleghi ospiti della trasmissione hanno pubblicamente ammesso che erano al corrente dell'intrigo ma si guardarono bene dallo scrivere qualcosa; ne parlarono solo al presidente della Federazione. La patria (del calcio) si salva anche col silenzio. E gli scheletri restano nell'armadio. Risaliamo dal lunedi alla doménica: ci vuole un benvenuto per Doriana Laraia, prima donna commentatrice a «90° Minuto». Ma restiamo sbalorditi dello sbalordimento generale, come se avesse del miracoloso il fatto che una donna sa parlare di calcio e dire meno banalità di tanti uomini. La giovane telecronista di Potenza fra l'altro ha un passato nell'atletica, prima come praticante e poi come giornalista. Sarà un caso, ma chi ha una cultura sportiva non soltanto calcistica quando parla di calcio non va nel pallone. Gianni Romeo

Persone citate: Catalano, Gorski, Laraia, Vaccari

Luoghi citati: Italia, Polonia, Potenza, Varsavia