Così l'Europa frena i Tir di Gigi Padovani

Così l'Europa frena i Tir Negli altri Paesi Cee norme più severe e divieti rispettati per i «bisonti della strada» Così l'Europa frena i Tir In Germania la «patente in prova» e i punti-penalità per le infrazioni più gravi - In Francia macchine fotografiche automatiche - Limiti di velocità più alti, ma controlli efficaci ROMA — L'ultimo spauracchio per 1 camionisti tedeschi si chiama «patente in prova»: per un anno, da quando si è superato l'esame di guida, può essere revocata nel caso si infranga il codice stradale e si deve ricominciare da capo. E' un sistema entrato in vigore soltanto da ottobre, per tutti gli automobilisti, ma per chi rischia 11 proprio posto di lavoro al volante è un buon argomento che fa rispettare i divieti. Lo sanno bene i nostri Tir quando passano i valichi di frontiera diretti al Nord: in Germania, come in Francia o sulle strade olandesi, non possono permettersi infrazioni ai codici di circolazione. Invece — e in Europa è una specie di luogo comune per tutti i conducenti di Tir — l'Italia è considerata una sorta di «terra di conquista» per il «bisonte della strada», ohe in genere può permettersi di superare i limiti Senza alcun ri schio. Ora il «decretone» varato da Nicolazzi intende portare nel nostro Paese norme che nella Cee sono anche più re strittive. La comunità europea del trasporto pesante non è ancora nata, ma in genere gli italiani sono conside rati dei privilegiati. D'altra parte anche le nostre supermulte — fanno notare all'Aci — sono contraddittorie, se un Tir che supera il limite di ve locità può pagare fino a un milione e 600 mila, contro le 100 mila per il semaforo rosso e le 200 mila per lo «stop» non rispettato. , Noi proponiamo da tempo — spiega il responsabile dell'ufficio studi dell'Automobile Club, Bruno Acquaviva — che venga istituito anche in Italia il sistema della "patente a punti", che funziona in Gran Bretagna da II '82 e dal 74 in Germania. Ogni infrazione corrisponde a un punteggio negativo, che viene segnato sulla patente dell'automobilista: quando si supera un determinato numero di punti scatta prima l'ammonizione e poi la sospensione, fino al ritiro-. In Germania lo Stato dà fiducia fino a 18 punti, poi arrivano le sanzioni: un sorpasso pericoloso, la guida in stato di ebbrezza, l'eccesso di velocità, ad esempio, sono multe da 7 punti, perché superiori agli 80 marchi (circa 55 mila lire). Tutte le infrazioni affluiscono in una banca-dati elettronica a Flensburg, ai confini con la Danimarca, e nulla sfugge all'efficienza teutonica. Che effetto farebbe ai nostri autotrasportatori questo sistema? Probabilmente lo stesso che ha nel resto d'Europa: li renderebbe assai più prudenti. •La patente a punti? Non ci spaventa ma non è il toccasana-, risponde il vicesegreta¬ rio della Fita, la federazione dei piccoli autotrasportatorl artigiani, i cosiddetti «padroncini». E aggiunge: -D'altra parte già oggi i comitati provinciali degli albi autotrasportatori possono sospendere la licenza alle aziende per gravi infrazioni amministrative, come il mancato rispetto dei carichi massimi: si potrebbe estendere il sistema per chi non rispetta il codice della strada. Ma noi contestiamo a Nicolazzi che la nuova normativa sia adeguata agli altri Paesi europei, queste norme in realtà sono inapplicabili. Tutte le associazioni di categoria chì"'.lono che i limiti massimi di velocità siano portati a limiti accettabili, in modo che sia possibile rispettarli davvero: 70 Km/h anziché 60 sulle statali, 90 sulle superstrade, 100 invece di 80 sulle autostrade-. In effetti i limiti di velocità nella Cee, secondo 1 dati dell'Ini (l'international Road Union con sede a Ginevra) sono in genere più permissivi di quelli Italiani, con la differenza che sono rispettati. In Germania (e parliamo di automezzi superiori al tonnellaggio che li fa considerare «veicoli pesanti», cioè 7.7 t, misura che sale a 10 per la Francia e varia da nazione a nazione) non si può viaggiare al di sopra degli 80 all'ora sia su viabilità ordinaria sia su autostrada; in Francia i due limiti sono 80 e 90 km/h: in Gran Bretagna 64 km/h (40 miglia) e 97 km/h (60 miglia). Ecco altri Paesi: Belgio 60 e 90 km/h; Danimarca 70 per tutti; Spagna: 70-80 (a seconda del tipo di strade) e 80 in autostrada; Grecia: 80 e 100; Olanda: 80 per tutti; Portogallo: 60 per tutti. Grazie a norme più chiare e sanzioni severe (e applicate), nel resto del vecchio Continente i Tir non sono «demonizzati» come nel nostro Paese e non ci sono polemiche e scioperi contro le multe. In Francia funziona una macchina fotografica automatica che identifica la targa dei veicoli quando superano una certa velocità, anche ultimamente automobilisti e camionisti si sono fatti più accorti e sanno dove funziona il nuovo marchingegno. Per evitare sorprese, in Inghilterra una delle assicurazioni più diffuse tra gli automobilisti riguarda proprio il rischio di ritiro della patente. Le ultime polemiche in Gran Bretagna scoppiarono quando entrò in vigore il cronotachigrafo (secondo le norme Cee): ci furono blocchi dei camionisti e proteste come quelle che si sentono in questi giorni In Italia, ma poi tutto si è assestato e ora i -Bobbies- sanno farsi rispettare. Gigi Padovani

Persone citate: Bobbies, Bruno Acquaviva, Fita, Nicolazzi