Il Papa ferma rapporto sulla Sdi di Marco Tosatti
Il Papa ferma rapporto sulla Sdi La Pontificia Accademia delle Scienze scettica sullo Scudo Il Papa ferma rapporto sulla Sdi CITTA' DEL VATICANO — La Santa Sede teme di essere strumentalizzata, nella polemica planetaria sullo Scudo spaziale americano. Per questo motivo un documento della Pontificia Accademia delle Scienze, che manifesta perplessità piuttosto rilevanti sui vantaggi e sull'efficacia della Sdi, è da oltre un anno nelle mani del Papa, ma non è ancora stato pubblicato. E probabilmente — dicono voci scettiche nei Palazzi pontifici — non lo sarà fino a quando Washington e Mosca non avranno trovato un accordo. Del tanti argomenti di cui si sono occupati i quasi ottanta membri (tra i quali 30 Nobel) dell'Accademia, questo è il solo, finora, a non essere stato consegnato alla storia in uno dei tradizionali, eleganti fascicoli sormontati dalle armi dell'istituzione e dalla scritta: Ex Aedibus Academicis in Civitate Vaticana. Nel gennaio dell'anno scorso ventinove scienziati, a porte chiuse e senza relazioni scritte (solo interventi a voce, in inglese e in francese) hanno dibattuto sulle Star Wars, quando il tema non scottava come adesso. Ma era pur sempre un tema delicato, e I 29 hanno preso — e mantenuto — l'impegno a un silenzio ermetico. I risultati del loro lavoro sono stati affidati al Papa. Era ed é sua la decisione sul modo di utilizzare quello che, fino alla pubblicazione autorizzata dal Pontefice, non può definirsi un documento ufficiale, ma soltanto uno strumento con¬ sultivo ad uso riservato al de- istinatario. Su questo punto l'accordo è stato unanime: hanno dato il loro si anche Eugenio Fubini. americano di origine italiana, consigliere del Pentagono per le «guerre stellari», e Roald Segdeev, scienziato sovietico Si sa che le perplessità maggiori contenute nel documento sono di tre tipi. La prima riguarda l'efficacia del sistema: lo stato attuale delle conoscenze tecniche non garantirebbe una copertura totale da un eventuale attacco atomico. Una certa percentuale di vettori balistici (si è detto il 10%) riuscirebbe comunque a «passare»; inoltre, resta un'incognita legata ai missili lanciati dai sottomarini nucleari. Il tempo di realizzazione — e questa è la se- conda riserva — di uno Scu do spaziale è molto ampio: varia dai dieci ai 15 anni. Infine, i costi sono altissimi. Le riserve fanno premio, in una valutazione complessiva politica», su quelli che possono essere gli elementi positivi messi in evidenza: che si tratta cioè non di un sistema d'arma offensivo, ma difensivo; e, che, se perfezionato, potrebbe in teoria porre fine al ricatto nucleare jeciproco. Inoltre, uno sforzo di ricerca in questa direzione avrebbe, come conseguenza, un fall out tecnologico altissimo, con benefici in campo civile. L'importanza del rapporto è cresciuta a mano a mano che si andava delineando l'impasse ai colloqui di Ginevra, e ì'Sdi diventava il •bastone fra le ruote» del prevertice in Islanda. Dalle mani degli scienziati si passava a quelle dei diplomatici. D'ai tronde, a seguire il dibattito in Accademia, per conto del Papa c'era un alto prelato della Segreteria di Stato. A oltre un anno e mezzo dalla stesura, del documento non si parla più, se non per ammettere, da parte degli addetti ai lavori, che «l'argomento è delicato*, e che è nella mani del Papa. Si era parlato, in occasione della visita dell'allora ministro degli Esteri Gromyko a Roma e in Vaticano, di un certo interes se mostrato dall'Urss alla pubblicazione. Ed è comprensibile, dal momento che le riserve paiono prevalere sui giudizi positivi. Un interesse combattuto, se condo indiscrezioni, dalla diplomazia di Washington, che ha sottolineato il rischio, già ben chiaro in Vaticano, di una strumentalizzazione del rapporto. La Santa Sede ha già dovuto lavorare abbastanza per tranquillizzare l'Amministrazione Reagan preoccupata per l'impatto sul pubblico del documento dei vescovi americani sulla guerra nucleare: la pubblicazione di questo rapporto sarebbe un gesto che oggi verrebbe interpretato come una scelta di campo. _ Marco Tosatti
Persone citate: Civitate, Eugenio Fubini, Gromyko, Reagan, Roald Segdeev
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Ginevra, Islanda, Mosca, Roma, Urss, Washington
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