Il Banco rischia su Gervin

li Banco rischia su Gervin BASKET Giunge a Roma il discusso cecchino che sostituirà May li Banco rischia su Gervin Grandissimo tiratore ma, come McAdoo, non ama la difesa Ieri a Chicago, mentre Scott May entrava in sala operatoria per affrettare i tempi di recupero dalla frattura al braccio, George Gervin stava per salire sull'aereo che stamane dovrebbe sbarcarlo a Roma. Il Banco, che già lo attendeva ieri mattinar è pronto a discutere l'ingaggio dell'-uomo di ghiaccio», il campione quattro volte capocannoniere tra i prò. I disoccupati di lusso dell'NBA, 1 Bordon e i Collovati del basket, per intenderci, consentono alle nostre società questa escalation nella caccia alla star d'Oltreoceano: cosi, dopo McAdoo. ecco all'orizzonte George Gervin, 34 anni, 2 metri, 14 stagioni di professionismo alle spalle e ancora 82 partite (con 16,2 punti di media) giocate nell'ultima stagione tra i Chicago Bulls, che dovrebbero lasciare tranquilli sulle sue condizioni attuali. Ma c'è sempre il rovescio della medaglia anche per un campionissimo che ha trova to sui campi sportivi il suo equilibrio di uomo, la rivincita su un'infanzia poverissima, vissuta a volte ai limiti della legge, come quando fu cacciato dall'università per una rissa: Gervin, grandlssl mo tiratore, è un egoista Innamorato del pallone e assai poco della difesa, e pur essendo più alto di May non ha sicuramente la potenza che consentiva a Scott di svettare a rimbalzo. Potrà avvenire senza traumi l'inserimento nel Banco? Dido Guerrieri è pragmatico: «Lo copia di May non esiste, ed io devo prendere un'ala piccola: Gervin lo è. Mi serve uno che faccia canestri, altrimenti me la caverei con Loremon o Bechini: Gervin li fa. Bantom garantisce che è un ottimo soggetto, che segna quando vuole, e preferisco avere un matto che fa punti piuttosto che un bravo ragazzo che non segna*. Ma qualche suo collega avanza anche dubbi, tra molte lodi. La volpe e l'uva? Non sembra il caso, visto che tra questi c'è Sandro Gamba che con due americani di tutt'altro tipo ha trovato quest'anno la quadratura giusta per la sua Dietor capoclassifica: -Gervin sa trovare il tiro buono in ogni punto del campo e può rivoluzionare certi valori grazie al canestro da tre. E' anche bravissimo nel guadagnarsi falli. Ma, come McAdoo, aveva una squadra costruita apposta, che in difesa faceva anche la sua parte. Un anno fa avrei voluto McAdoo (che prende anche rimbalzi, oltre che segnare): quest'anno no, perché lio ancora il sedere che brucia per quello che faceva Meriweatlier, una star, esperta ma col cuore da ragioniere'. E Joe Isaac, il «K. C. Jones di Varese», reduce da un grosso exploit a Cantù che lo spinge addirittura a candidare la sua DiVarese per lo scu¬ detto, è ancor più scettico: Sarà un grande colpo per l'immagine del Bancoroma e per il basket italiano, ma ha bisogno di una squadra al suo servizio, e mi sembra che i suoi compagni vogliano il pallone anche loro. Tra Gervin e McAdoo sarà una bella lotta in fatto di punti, ma anche una bella gara a chi difende meno-. Di sicuro l'arrivo di Gervin farà lievitare l'interesse per un torneo già pieno di sorprese, che se ripropone In vetta la Dietor, si interroga anche sulla crisi dell'Arexons. Stavolta però nessuna croce addosso agli stranieri: a deludere sono stati soprat tutto gli italiani. Con le sconfitte tornano a galla antichi malesseri, Marzorati non leader capace di coagulare il gruppo attorno a sé. anzi le sue critiche sono a volte di sgreganti, e Riva, oltre i mancare di carisma, è troppo concentrato sulle sue prestazioni personali per assumere il ruolo di uomo-squadra 'Ognuno guarda la pagliuzza nell'occhio altrui e non si ac corge della trave nel proprio^ dice biblicamente Recalcati A Torino invece il profeta della riscossa è stato Vecchiato: con lui accanto, Garnett si è trasformato. Ora si attende la -conversione- di Thibeaux, anche se si avverte un ritorno di fiamma per Jay Murphy. provato (e so gnato) durante l'estate. Guido Ercole George Gervin è nato il 27 aprile 1952 a Detroit, nel Michigan

Luoghi citati: Cantù, Chicago, Detroit, Michigan, Roma, Torino, Varese