Un aereo carico di fantasia

Un aereo €ari€0 di fantasia Richi Ferrerò a Torino in «32 tonnellate spinte in cielo» Un aereo €ari€0 di fantasia TORINO — La visione è apocalittica. Sulla piazza attigua all'Università, un aereo giace contorto e delabrato come dopo un immane schianto. Intorno, s'intravedono manichini cerei, appena rischiarati da fioche luet: dietro, si agitano immense vele bianche. E' la scena di 32 tonnellate spinte in cielo... come se fosse il mare, lo spettacolo ideato, diretto e interpretato da Richi Ferrerò in margine alla rassegna Cinema Giovani. La natura visionaria e picaresca di Ferrerò ha trovato l'occasione giusta per accen¬ dersi in un'avventura teatrale ricca di suggestioni romanzesche e di climi cinematograMci Anni Cinquanta. Ferrerò arriva In Cadillac verdina. Ci fa sapere, attraverso il play back di Iginio Bonazzi. che èuno scrittore in cerca di storie esotiche da raccontare. Forse non ha vita semplice, i suoi racconti non sono poi cosi apprezzati (••/ lettori vogliono promesse-, gli dice il ringhioso editore), la sua donna è lontana chissà dove, magari a Parigi, mentre lui, nella giungla sudamericana, chiuso nel trench, l'immancabile sigaretta nell'angolo della bocca, insegue un'improbabile avventura. Ma. ecco, la voglia di tornare, il volo d'aereo in quel mare immenso che è il cielo, mentre sui velari prendono corpo i miti cinematografici collettivi, brani di,,'f|lm^ che materializzano pensieri e nostalgie. Finché, all'improvviso, quelle 32 tonnellate spinte in cielo impazziscono, l'aereo precipita e il nostro personaggio si trova solo in una folla di ombre, sperimenta la precarietà del proprio io (-Non le dispiace se mi chiamo come lei?-), crolla nel delirio. Dice: -Perché non sei venuto a prendermi, Marie?-. Forse è il sogno di Robinson, o di un Humphrey Bogart in preda a sentimenti melodrammatici che si lasci gonfiare l'animo dalla romanza di Tosca -Svani per sempre il sogno mio d'amore-. Tutto finito, dunque? La vita ha fatto crash con quell'aereo? Ma no. E' stato un sogno, un'invenzione di scrittore frustrato che forse, questa volta, è riuscito a vivere in modo Inimitabile. Infatti, • tutto questo non è vero-. Domani il nostro Bogart da fotoromanzo potrebbe chiamarsi Tommaso. Ma la suspense, l'intensità di racconto, quella persa atmosfera di ultimo giorno dell'umanità ha compiuto il suo viaggio. Eravamo tutti con Ferrerò, accanto a quel relitto d'aereo, in sintonia con lui. contagiati dalla sua febbre immaginativa. Emozionante. o. g.

Persone citate: Bogart, Humphrey Bogart, Iginio Bonazzi, Richi, Robinson

Luoghi citati: Parigi, Torino