II gruppo Pirelli con il vento in poppa di Ugo BertoneLeopoldo Pirelli

II gruppo Pirelli con il vento in poppa Ridotto l'indebitamento, si allarga (anche all'estero) la compagine azionaria II gruppo Pirelli con il vento in poppa Crescono vendite e utili - La Spa acquisirà il 5,9% della Burgo - Nuove partecipazioni estere MILANO — -Il 1986 sta andando bene. Poi? Siamo ottimisti, più che nel passato-. I frutti della lunga ristrutturazione Pirelli si vedono e anche l'anirninistratore delegato della Pirellona Jacopo Vittorelli attenua, in parte, i toni della tradizionale prudenza del gruppo milanese. Consolidamento della compagine azionaria, riduzione dell'indebitamento, aggressività all'estero e successo dei prodotti hanno ridato smalto al gruppo di Leopoldo Pirelli, deciso a recitare un ruolo di rilievo anche in nuove partite italiane (è il caso della Burgo). SOCI STRANIERI — Sotto il profilo finanziario (al di là della netta ripresa industriale) la Pirelli presenta ormai un volto nuovo e consolidato. Iti Italia, la Pirellona ha in pratica azzerato l'indebitamento grazie al successo dei vari prestiti convertibili che negli ultimi 18 mesi sono stati varati sui mercati internazionali che hanno incontrato un largo successo: oltre al 5-6% tradizionale nelle mani di istituzioni straniere, potrebbe essere finito all'estero (una conferma la si avrà nella prossima assemblea di novembre) un altro 15-20%, anche se parte dei titoli potrebbe essere rientrata in Piazza Affari. Addirittura, a fine giugno, il rapporto tra mezzi propri e indebitamento netto della Pirelli spa è passato da 2,6 a 17 volte ed è ancora migliorato negli ultimi mesi. Il consolidamento finanziarlo è s'.ato accompagnato dal diffuso successo internazionale delle emissioni Pirelli. Tra l'85 e l'86 sono state varate 4 emissioni obbligazionarie in varie valute (marchi, sterline e franchi francesi) convertibili in azioni Pirelli spa oppure In titoli della Société Internationale Pirelli. In tutto, sono state riservate a servizio dei prestiti 88,3 milioni di azioni. Fino al 30 giugno erano state convertite circa 30 milioni di azioni, tutte in Pirelli spa. Ma il quadro si è arricchito di nuove adesioni nelle ultime settimane: l'82% del pre stito Pirelli per 120 milioni di marchi è stato convertito e stessa sorte ha avuto il 55% del prestito in sterline (40 milioni) mentre un certo successo sta avendo la trattazione dei warrant (o buoni d'acquisto) di titoli Pirelli quotati alla Borsa lussemburghese ma scambiati soprattutto nella City londinese e a Francoforte. A queste cifre vanno aggiunti gli esiti favorevoli delle emissioni Industrie Pirelli per 50 milioni di dollari (convertibili in Pirelli spa) o Sip (già convertito al 50% nei titoli della società svizzera del gruppo). Insomma, al di là delle novità sul fronte italia¬ no (ma occorre attendere l'assemblea per avere indica zioni precise), il gruppo ha saputo condurre in silenzio un'opera formidabile di diffusione presso i grandi inve stitori internazionali. BILANCIO ITALIA — La Pirelli spa chiude l'esercizio con un modesto incremento dell'utile: 50,5 miliardi contro I 48 dell'anno precedente su cui aveva giocato la vendita della partecipazione Sirti. Salgono, e di molto, i dividendi. In tutto 44,4 miliardi contro i 26.5 miliardi dell'anno precedente (+68%). Il dividendo unitario, su una base allargata di titoli, è di 100 lire (contro 90) per le ordinarie e di 120 lire (contro 110) per le risparmio. BURGO — Grazie alla cessione della Cartiera di Tolmezzo la Pirelli spa si accinge a ricevere 4 milioni di Burgo ordinarie (5.9% del capitale, secondo azionista) e a schierarsi nella lotta per il controllo del maggior gruppo italiano del settore. -E' un investimento duraturo — ha detto Vittorelli — e siamo disponibili a concordare un patto di sindacato-. Con nuovi acquisti? -Finora non abbiamo comperato. In futuro? Non posso dare informazioni preziose per gli speculatori. Ripeto: è un investimento duraturo-. I CONTI DEL GRUPPO — Crescono le vendite: + 5% a livello di gruppo nel primo semestre senza tener conto della tedesca Metzeler. acquisita all'inizio dell'86 per cento milioni di marchi (a livello aggregato il risultato è di 2343 milioni di dollari). Sale anche l'utile netto: 61.2 milioni di dollari con un progresso del 55% esaltato dagli sbalzi valutari (espresso in lire il rialzo è del 23%). L'indebitamento netto, a livello di gruppo (l'esposizione è tutta concentrata sull'estero, a tassi reali minori che in Italia dove è parso più conveniente estinguere i prestiti), ammonta a 1209 milioni di dollari. Il patrimonio tocca 1 1768 milioni di dollari. Per la Pi rolli spa la plusvalenza sul patrimonio netto del gruppo supera i 400 miliardi di lire. GLI ACQUISTI — Si ac centua la vocazione Internazionale del gruppo: oltre alla Metzeler sono entrate nella scuderia Pirelli spa matricole inglesi (la Avent). brasiliane (la Pneus Tropical di Bahia che consolida la posizione di primato su quel mercato), francesi (la Velec), tunisine (Stip) e venezuelane (la Neu maven). Inoltre, c'è la quota del 10% nell'olandese Euroventure e altre acquisizioni in Italia, per un futuro sem pre più diversificato e, sotto il profilo tecnologico, più sofisticato anche se la Pirelli ha ribadito la volontà di uscire, senza tentennamenti, dalla Formula uno. Ugo Bertone Leopoldo Pirelli con il figlio Alberto, davanti al ritratto di Giovanni Battista, nonno di Leopoldo, fondatore del gruppo

Persone citate: Avent, Giovanni Battista, Jacopo Vittorelli, Vittorelli

Luoghi citati: Francoforte, Italia, Milano, Tolmezzo