Forte sentito dal giudice sugli aiuti al Mozambico

Forte sentito dal giudice sugli aiuti al Mozambico Si estende al Fai l'inchiesta di Reggio Emilia Forte sentito dal giudice sugli aiuti al Mozambico DAL NOSTRO INVIATO REGGIO - EMILIA — Quanto fu pagato il noleggio del cargo «Chris» che, nel luglio scorso, parti da Ravenna con gli aiuti per il Mozambico, provincia di Cabo Delgado? Una cifra enorme, sembra, eccessiva. E parte di quel denaro sarebbe nelle casse di una società privata che, in qualche modo, ha lavorato ai margini del Fai (Fondo aiuti italiani). Un'altra storia di solidarietà fra i popoli sembra, cosi, destinata a concludersi in maniera miserevole. La magistratura indaga e l'altro giorno sono stati sentiti come testimoni alcuni funzionari del Fondo e anche Francesco Forte, sottosegretario delegato per gli Interventi straordinari al Terzo Mondo. Colloqui serrati, si dice, e approfonditi che avrebbero confermato al sostituto procuratore Giancarlo Tarquini i sospetti che lo avevano portato a Roma. Il sottosegretario Forte ha commentato l'interrogatorio con una dichiarazione stringata alla quale ha premesso di non poter dire niente sul contenuto dell'incontro con il magistrato perché 'la mia testimonianza, ovviamente, è coperta dal segreto istruttorio'. Al riguardo il codice non è equivoco e lascia la più am¬ pia libsrtà al testimoni. ! la può darsi che il timore di danneggiare le indagini abbia consigliato cautela al teste. Ha aggiunto Forte: 'Confermo che la testimonianza riguarda ciò che a me consta in relazione alle mie funzioni pubbliche. Sottolineo, comunque, che noi intendiamo inserirci, non appena apparirà opportuno, nel procedimento per tutelare le ragioni dell'erario ove queste siano state lese da qualcuno, chiunque si trattU. Il business, si dice, ha portato denaro In tasche di gente che non avrebbe dovuto far guadagni, ma soprattutto ha provocato un mezzo terremoto, qui a Reggio, dove un assessore comunista, Giuseppe Soncini. ha presentato le dimissioni. Era il responsabile dell'iniziativa «Noi con voi», e il gruppo aveva acquistato del materiale da inviare in Africa: zappe, machetes. accette, catini e sacchi in plastica, pentole, lanterne, pale e carriole, una gru mobile della portata di 40 tonnellate, sacchi di riso a migliala. Per tutto questo vennero pagati 11 miliardi, il Fai ne sborsò altri 3 e 78 milioni. In Consiglio comunale, un imbarazzato Soncini aveva dichiarato: 'Desidero subito dire che gli acquisti sono stati fatti nel rispetto dèlie norme di legge che regolano la coo¬ perazione con i Paesi del Terzo Mondo: E aveva proseguito: «JVo*>*t '■trotta di putir e semplici "acquisti di macchine, attrezzi e merci'. L'operazione era più complessa: 'Al Fai — aveva detto — non è stata presentata una lista di beni e macchine da acquistare, ma progetti di sviluppo, studiati nei particolari con la relativa documentazione tecnica; in alcuni casi, come per i progetti agricoli, indicando già i consulenti e gli esecutori del progetto. In secondo luogo i progetti sono stati approvati dal Fai con il loro costo ed il listino dei prezzi*. All'operazione aveva dato una sorta di supervisione dementino Cabrini. un uomo d'affari da qualcuno definito rampante e da qualche altro sbrigativamente indicato come un «faccendiere». Gli inquirenti sospettano che abbia lavorato più per se stesso che per il Terzo Mondo e cosi gli hanno consegnato una comunicazione giudiziaria e anche i suol collaboratori più stretti sono stati informati di un'indagine sul loro conto. E' ipotizzato il peculato. ■■Stiamo nuotanto in un mare di carte, le dobbiamo guardare e guardare bene, ma abbiamo pazienza, e chi dovrà essere colpito lo sarà*. dice il dott. Elio Bevilacqua, procuratore della Repubblica, v. tess.

Persone citate: Cabrini, Delgado, Elio Bevilacqua, Francesco Forte, Giancarlo Tarquini, Giuseppe Soncini, Soncini

Luoghi citati: Africa, Emilia, Ravenna, Reggio, Reggio Emilia, Roma