Primari senza la laurea in medicina

Primari senza la iaurea in medicina Due dottori in filosofia e pedagogia occupano posti direttivi nell'ospedale psichiatrico di Brescia Primari senza la iaurea in medicina DAL NOSTRO INVIATO BRESCIA — Può un laureato in filosofia, o in pedagogia, diventare primario in un ospedale psichiatrico? Certo che può: a Brescia, Usi 41, all'ospedale psichiatrico provinciale, con tanto di delibera del comitato di gestione poi vistata dal comitato regionale di controllo. -Paradossale*, grida il titolo della rivista II medico, organo ufficiale della categoria: -Storie di comitati di gestione, di delibere, di vicende psichiatriche. Professione aggredita: come in Lombardia si diventa primari ospedalieri con lauree in filosofia e pedagogia*. Il giornale dei medici accusa e pubblica la delibera. Apre quello che, sulle prime, ha tutti i crismi del nuovo scandalo nella Sanità. Ecco i nomi dei due primari, dottori si, ma non in medicina: -Giuseppe Bulgarini con laurea in filosofia e specializzazione in psicologia*. -Giovanni Cavadi laureato in pedagogia e specializzazione in psicologia*. Due nuovi primari, secondo la delibera datata -L'anno 19S6, addi 26 del mese di marzo alle ore 15,30...*, -che non sono medici*. E -su questa vicenda — conclude II medico — sarà chiesto l'intervento del magistrato*. Ieri mattina Bulgarini e Cavadi erano al loro posto di lavoro, tra 1 400 lungodegenti dell'ospedale psichiatrico di Brescia. -Siamo diventati famosi*, provano a scherzare. -Ma a Brescia si inventano i tondini di ferro, non i primari ospedalieri*, dice Bulgarini, 44 anni, barba grigia alla boera. -Alla fine di questa storia — commenta Cavadi. 43 anni, barba nera da alpino — speriamo almeno che venga chiarito, una volta per tutte, che noi siamo psicologi e non medici. E non siamo primari, ma per legge siamo equiparati ai primari nell'aspetto giuridico-aministrativo*. La vicenda non è del tutto nuova. Tra medici e psicologi i rapporti sono difficili: che un filosofo diventi primario in ospedale è comunque curioso. - Ormai — Giuseppe Taini. presidente dell'Usi 41 di Brescia — nella Sanità siamo al folklore, tutto viene strumentalizzato: le fustelle, le ricette, le false analisi, adesso ci voleva il filosofo primario: tutte barzellette per far ridere i lettori*. In questo caso, però, dovrebbero ridere i lettori de II medico, cioè i medici. Bulgarini e Cavadi sono rimasti sorpresi. -Come noi due — dicono — in Italia ce ne sono altri 140: a Bergamo, a Catania, a Firenze, a Milano, a Napoli, a Torino... Perché prendersela proprio con noi?-. Appunto, perché? La risposta di Taini, il presidente della Usi, è secca: -Perché i medici sono impegnati in una difesa disperata, e con atteggiamento virulento, dei loro interessi*. -Forse — ritiene Giorgio Valgimlgli, presidente dell'ordine dei medici della città — questo caso vien fuori perché noi l'abbiamo preso più di petto. Ma il problema esiste'. Da un paio di giorni Bulgarini e Cavadi raccolgono sentenze, atti parlamentari, pareri di esperti e uffici studi. -Il vero problema — attaccano — è che in Italia continua a non esistere il riconoscimento dell'albo professionale degli psicologi. Così, benché la legge sia ben chiara, chiunque, la ignori può decidere che siamo piccioni sui quali si può sparare. E allora perché non dire che, oltre al filosofo primario, abbiamo anche il ragio¬ niere primario? Anche i direttori amministrativi degli ospedali, quasi tutti ragionieri, sono equiparati al primario come noi». Psicologi psichiatrici come Bulgarini e Cavadi non prescrivono ricette e solo vagamente sanno cos'è un'endovenosa. -Io mi occupo del reinserimento lavorativo dei lungodegenti', dice Bulgarini. -E io della riabilitazione e della risocializzazione*, aggiunge Cavadi. Dalla loro hanno una legge del 20 maggio 1985 e la circolare numero 25 a firma dei ministri delia Sanità e della Funzione pubblica. Dunque un laureato in filosofia può diventare primario. -Nell'ammalato di mente — ha stabilito il Consiglio di Stato — va vista la creatura umana con la sua dignità e con tutta la sua personalità. L'ammalato può aver bisogno si dei farmaci prescritti dal medico, ma non soltanto di quelli'. Può aver bisogno dello psicologo-psichiatra, ma l'albo professionale degli psicologi in Italia non esiste ancora. Giovanni Cerniti

Persone citate: Bulgarini, Giorgio Valgimlgli, Giuseppe Bulgarini, Giuseppe Taini