Il charter dei deportati di Enrico Singer

Il charter dei deportati Scoppiano polemiche per i 101 maliani cacciati dalla Francia Il charter dei deportati Non erano in regola con il permesso di soggiorno - Il ps: potevamo risparmiarci questa figura PARIGI — L'espulsione dalla Francia di 101 cittadini del Mali, ricondotti a forza nel loro Paese a bordo di un .DC-8» noleggiato dal ministero dell'Interno, ha aperto una nuova polemica in Francia. L'operazione, condotta sabato sera senza tanta pubblicità, è condannata dalle organizzazioni umanitarie che parlano di 'deportazione.'. Anche il segretario di Stato ai diritti dell'uomo (una specie di ministro senza portafoglio del governo Chirac) ieri ha espresso delle 'riserve'. E uno dei leader dell'opposizione socialista, Louis Mermaz, ex presidente del Parlamento, ha detto che la Francia 'doveva risparmiarsi una simile figura di fronte al mondo-. Per giovedì è stata indetta una manifestazione di prote sta a Parigi, in piazza della Repubblica. La vicenda, insomma, è di quelle che scottano. Anche se il ministro dell'Interno, Charles Pasqua, ha già replicato che tutto è avvenuto nel totale rispetto della nuova legge sugli stranieri. Anzi, ne è la prima concreta applicazione. La legge, votata il 9 settembre scorso, ha affidato al «potere amministrativo» — in pratica alla polizia — un diritto finora risevato ai tribunali: quello di allontanare dal Paese dei cit tadini stranieri non in regola con i permessi di soggiorno. E i centouno africani, assi cura Pasqua, erano «in flagrante situazione irregolare'. La polizia li aveva fermati nel corso di una vera e propria retata in diversi quartie ri di Parigi. Venditori ambulanti di piccoli oggetti di artigianato, personale di servizio, qualcuno, si dice, coinvolto nello spaccio della droga. Ma non sono tanto le eventuali accuse che contano: perché l'espulsione non è il risultato di un processo, è un atto amministrativo che può colpire ormai chiunque si trovi in Francia senza le necessarie autorizzazioni. Cosi, i 101 cittadini del Mali sono stati portati all'aeroporto a bordo di otto pulminicellulare scortati da una ventina di auto e sono stati imbarcati su un aereo della compagnia charter «Minerve» che li ha condotti fino a Bamako. la capitale del Paese africano. Un'espulsione che ha avuto momenti di grande tensione. L'ambasciata del Mali a Parigi (che non era stata avvertita), messa in allarme dalle telefonate di parenti e amici degli espulsi, è riuscita a inviare all'aeroporto due suol funzionari. In tempo per vedere che almeno una decina di persone erano in catene. Una circostanza confermata poi dal ministero dell'Interno: una 'Violenza necessaria', ha detto un funzionarlo. Perché nessuno dei cittadini del Mail, naturalmente, ha accettato l'espulsione senza protestare. E sembra che* a bordo del «DC-8» alcuni siano stati legati alle poltroncine. L'ambasciata di Bamako ha anche rivelato altre situazioni personali sorprendenti: tra gli espulsi, per esempio, c'era un uomo che ha lasciato a Parigi la moglie in attesa di un figlio. Tutte conferme che la polizia non si è preoccupata del singoli casi e che, probabilmente, con il .charter dei centouno- ha voluto dare un esempio. Il ministro Charles Pasqua, del resto,- si è dichiarato sorpreso dall'ondata di proteste: «Le leggi esistono per essere applicate e continueremo a farlo ogni volta che sarà necessario-. In considerazione delle migliaia di casi irregolari tra gli stranieri che vivono in Francia, c'è da attendersi un'ondata di espulsioni in massa. Ma anche una polemica sempre più aspra. Enrico Singer

Persone citate: Charles Pasqua, Chirac, Louis Mermaz