Giochi della Gioventù meglio delle Olimpiadi di Giorgio Viglino

Giochi della Gioventù meglio delle Olimpiadi Parla il presidente del Coni, Franco Carraro Giochi della Gioventù meglio delle Olimpiadi DAL NOSTRO INVIATO LOSANNA — Lo spettacolo allestito dal Ciò a casa propria, a Losanna, dove ha sedie (per ora solo provvisoria) il museo del movimento olimpico, ha chiuso le repliche ve-, nerdì, con i fuochi d'artificio delle assegnazioni. Barcellona e Albertville sono le vincenti di questa battaglia dai destini quasi scontati, le uniche che potranno dare un significato reale alle spese fatte per la presentazione della candidatura. E' un po' patetico attribuire a 'investimento in immagine- i quasi quattro miliardi di Cortina (1 miliardo e ZOO milioni sono della Regione Veneto che dovrà verosimilmente trovare una motivazione pili convincente), a meno che non si fosse in cerca di una immagine perdente, perché, come per Falun-Are, la bocciatura ripetuta va vista come rifiuto tout-court. Sono le polemiche del dopo, inevitabili. «Sinceramente preferirei aspettare per giudicare — dice Franco Carraro, numero uno dello sport italiano, uno fra i più giovani membri del do —. Se al seguito di questo gran battage pubblicitario non ci saranno lacerazioni, che si possono ben temere, se Parigi non resterà nemica di Barcellona, se Seul decollerà, il bilancio dovrà considerarsi positivo. S'è parlato di Olimpiadi per dieci giorni in tutto il mondo, sono Intervenuti in prima persona due capi di Stato, ma poi a decidere sono stari i politici-sportivi. Questa è l'altra faccia del "boycott", degli attentati. L'Olimpiade è diventata avvenimento assoluto e non più sportivo, da quando ha cominciato a correre 1 rischi maggiori: l'hanno elevata di grado, lo dico per paradosso, "Settembre Nero" con l'attentato di Monaco e Carter con il primo- boicottaggio»; La posizione di Carraro è divergente, ma con misura, da quella dei promotori cortinesi. «Se Cortina si candida un'altra volta io la voto, è logico, e cosi per Cortina o per chiunque altro il Coni è disposto a fare la propria parte. La realtà però va guardata In faccia. L'altra volta a Baden-Baden, nell'81. magari qualche recriminazione si poteva fare: abbiamo perso il ballottaggio con Falun per un voto, e fossimo andati alla votazione finale con Calgary chissà, il risultato poteva essere diverso. Qui no. Sette voti avevamo e non c'era spazio per i miracoli». ■ Carraro da tempo sostiene che l'Italia non ha necessità di Olimpiadi; in più aggiunge: «La tendenza del Ciò è tornata dopo Los Angeles quella di un tempo: dare 1 giochi a chi li considera un fatto importante, a chi ne ha bisogno per progredire, per andare avanti. Da noi rimane ancora, a ventisei anni di distanza, una «via Olimpica», a Los Angeles due anni dopo cos'è rimasto? D'altro canto nel nostro Paese la domanda di sport-spettacolo è alta e soddisfatta nei singoli settori. Sarebbe sicuramente più utile spingere sui Giochi della Gioventù, reinventarseli come manifestazione guida». Il Ciò abbraccia la spettacolarizzazione di se stesso, i giochi vanno verso l'apertura indiscriminata fin da domani? «No, credo che si andrà avanti per gradi. Gli sponsor ci sono, possono essere gestiti con maggiore o minor sagacia e onestà, ma il Ciò ha fatto sicuramente bene a considerarli come una realtà. Vogliamo ricordare la Federtennis che ha rifiutato il professionismo, salvo vedersi sfuggire di mano lo sport intero? La libertà di partecipazione è un'altra cosa, è questione di sensibilità. L'opinione pubblica ha normalmente accettato che Cari Lewis guadagni dei quattrini, ma non è pronta a vedere alle Olimpiadi, Maradona e Becker che con lo sport diventano miliardari. E' un discorso difficile, perché' due mele sottratte al supermarket equivalgono come reato ai miliardi rubati su un appalto. D'altro canto sappiamo tutti che non è la stessa cosa. Quindi aspettiamo, aspettiamo un poco». Giorgio Viglino

Persone citate: Becker, Carraro, Franco Carraro, Maradona