Momo e i suoi occhi speciali

Monto e i suoi occhi speciali Parla Radost Bokel, la bimba-attrice ospite di «Domenica In..» Monto e i suoi occhi speciali ROMA — Radost Bokel, un nome russo che in italiano dovrebbe più o meno significare gioia, divertimento, è la piccola protagonista di Momo, il film che il regista Johannes Schaaf ha ricavato da uno dei libri di Michel Ende, quello di La storia infinita. Undici anni, capelli lisci e chiari sostituiti sul set da una parrucca di riccioli fittissimi, occhi scuri e luminosi particolarmente affascinanti, nessuna conoscenza del mondo cinematografico né diretta né indiretta, la bambina, che oggi è ospite di Raffaella Carrà. è stata scelta alla fine di una lunghissima selezione tra le ultime sei bambine che il regista prendeva in esame prima di dichiarare forfait e stabilire che il film non si poteva fare perché non c'era nessuna bambina sulla Terra che somigliasse al personaggio di Momo. A convincerli è stato il suo sguardo, uno sguardo che esprime ingenuità, intelligenza, magia. La cosa che l'ha divertita di più nel film? Radost Bokel dice volare: -La scena in cui mi hanno fatto volare mi è piaciuta moltissimo». Prima di questo film non aveva mai I pensato di recitare: »Faccio solo un po' di ginnastica a scuola: è stata la mamma a mandare la foto e a decidere per me», e anche adesso che ha provato non sa se vorrebbe continuare: -Finché lo vivo come un gioco, il cinema può anche andar bene». Decisissima a continuare i suoi studi. Radost Bokel, che vive a Francoforte con la madre e un fratello di sedici anni, confessa che nella vita non vorrebbe essere Momo: «Lei è sempre buona brava coraggiosa, io no. Ma lei è una invenzione letteraria e io sono una bambina normale. Ed è meglio cosi».

Persone citate: Bokel, Johannes Schaaf, Michel Ende, Raffaella Carrà

Luoghi citati: Francoforte, Momo, Roma