Testimoni contro gli agenti Digos «L'autonomo alzò le braccia»

Testimonicontro gli agenti Digos «L'autonomo alzò le braccia» Al processo di Trieste Testimonicontro gli agenti Digos «L'autonomo alzò le braccia» TRIESTE — Un ombrello che compare e scompare nella ricostruzione della morte dell'autonomo Pietro Maria Greco, ucciso a colpi di pistola dagli agenti di polizia durante un'operazione che avrebbe dovuto condurre alla sua cattura. Durante l'interrogatorio in aula Giuseppe Guidi, viceispettore della Digos, aveva detto che nel tentare la fuga dal palazzo di via Giulia il ricercato teneva in mano qualcosa che poi «risultò essere un ombrello». Ma quasi tutti 1 testimoni ieri alla quarta udienza del processo, non hanno confermato questo particolare. Di fronte ai giudici della Corte d'assise, ha deposto anche Antonino Allegra, ex questore di Trieste. Ha riferito che qualche giorno prima di quell'intervento ricevette uri dirigente del Sisde. Quanto all'operazione, Allegra risponde che venne informato dopo l'accaduto: aveva preso parte ad una cerimonia ed era appena rientrato in questura. Bruno D'Agostino, che dirigeva l'ufficio Digos triestino, seppe da un funzionario del Sisde che nel palazzo di via Giulia 39 era stato segnalato un latitante dell'Autonomia E dell'ombrello di cui sarebbe stato in possesso Greco al momento del tentativo di fuga, che sa 11 dirìgente della Digos? «Subito mi si parlò di un oggetto: che si trattasse di un ombrello lo venni a sapere più tardi». E altri testi, che si trovavano nelle vicinanze del palazzo di via Giulia, ripetono che Pietro Maria Greco comparve sulla strada gridando «Aiuto, mi vogliono ammazzare» e tenendo le mani alzate all'altezza delle spalle nessun oggetto nel quadro di queste ricostruzioni degli ultimi momenti di vita dell'autonomo, g. ra.

Persone citate: Antonino Allegra, Bruno D'agostino, Greco, Pietro Maria Greco

Luoghi citati: Trieste