Belgio, iI sereno è durato 24 ore di Fabio Galvano

|^Belgio,II sereno è durato 24 ore J| CI*?j> ffl^pft.chiusa, si aggrava con le dimi^pni del..mu^^denTn^riio,,,,, BliII è dat 24 |^Belgio,II sereno è durato 24 ore Nothorab aveva proposto a Baldovino una soluzione per i Fourons - E' stato però «tradito» dal sindaco francofono ribelle DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il sereno è durato meno di un giorno. La crisi politica del Belgio, che pareva risolta grazie a un compromesso sulla vicenda del sindaco francofono desti tuito dal Consiglio di Stato perché rifiutava di parlare anche olandese, si è semmai aggravata per le dimissioni del ministro degli Interni Charles-Ferdinand Nothomb. Protagonista e vittima di quest'ennesimo scontro fra etnie, fra valloni e fiamminghi, Nolhomb aveva suggerito al re una soluzione che la realtà delle cose ha frantu mato in poche ore; soluzione che aveva indotto Baldovino a respingere, nelle ore piccole di venerdì, le dimissioni presentate martedì dal primo ministro Wilfried Martens. Assunta la responsabilità dell'accaduto, Nothomb — già miracolosamente sopravvissuto un anno fa al terremoto politico del dopo-Heysel — non poteva che dimettersi. Nel primo pomeriggio di ieri ha prestato giuramento il suo successore: Joseph Michel, già ministro degli Interni dal 1974 al 1977. Il governo, per ora, è salvo; ma si trova al punto di partenza, con l'esplosivo caso del Fourons da risolvere. Si tratta di quel municipio che racchiude sei piccoli Comuni francofoni situati nel cuore del Limburgo. che è regione fiamminga. Il sindaco destituito dal Consi glio di Stato si chiama José Happart: un francofono battagliero, che lotta per la riannessione di quella zona alla provincia vallona di Liegi. Ed è stata un'inattesa manovra di Happart — un gesto di sfida a chi lo voleva politicamente finito — ad accelerare la caduta del ministro No thomb. Questi si era schierato, in origine, con Happart. Aveva addirittura fatto ricorso alla Corte di Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato: un passo che aveva suscitato i primi malumori politici e Inasprito il conflitto — su linee linguistiche an¬ ziché partitiche — in seno al governo. Di fronte alla ventilata crisi di governo, tuttavia, Nothomb era stato costretto a tentare nuove vie. Era stato lui, nella notte fra giovedì e venerdì, a proporre a Baldovino una soluzione: la nomina di Happart a .primo assessore, e la carica di sindaco a un suo compagno di partito, Roger Wynants. Ma non bisogna mai fare i conti senza l'oste, in questo caso Happart. Indignato dall'abbandono di Nothomb. l'ex sindaco si è fatto regolarmente eleggere «primo assessore., ma con la carica di p indaco ad interim. Wynants, Invece, ha subordinato la propria nomina all'approvazione parlamentare di una legge per modificare lo statu to dei Fourons, cioè un loro ritorno alla provincia francofona di Liegi. Una sorpresa inaccettabile per Nothomb. Di qui le dimissioni, rese inevitabili anche dal suo coinvolgimento del re in quell'operazione fallita. Ma Nothomb non se n'è andato senza denunciare il comportamento di Wynants, colpevole a suo avviso di un doppio gioco. In realtà Wynants, accettando in un primo tempo di diventare borgomastro al posto di Happart, non aveva tenuto conto delle pressioni locali. Pare che sia stato anche minacciato dalle a'.l estremiste del movimento francofono; ma oggi il suo voltafaccia viene spiegato In ben altro modo, cioè in termini di opposizione a quello che sarebbe stato un ricatto politico (o accetti o sei finito) da parte di Nothomb. Che cosa succede ora, In questo «giallo, che ancora una volta radicallzza l'eterno conflitto tra fiamminghi e valloni? Il nuovo ministro Joseph Michel, avvocato sessantenne, si trova di fronte a un problema del tutto analogo a quello che angustiava il suo predecessore: un Comune ribelle, con un ribelle facente funzioni di borgomastro. Il governo, per ora, è salvo; ma si trova di fronte alla stessa esplosiva situazio¬ ne che aveva indotto Martens a offrire le dimissioni. Il colpo di scena delle dimissioni di Nothomb, che aveva Impavidamente resistito a tutte le critiche del giorni scorsi, potrebbe comunque avere serie conseguenze sulla stabilità del governo, una coalizione di centro-destra tra cristiano sociali e liberali sia fiamminghi sia francofoni, che usufruisce attualmente di US seggi parlamentari contro i 97 dell'opposizione. Due governi, negli Anni Settanta, erano caduti per un'analoga vicenda: ogni timore, quindi, appare oggi giustificato; 11 Belgio del buon senso segue incredulo l'evolversi del «caso Happart*. I «dèmoni linguistici», ancora una volta, lo stanno squassando, «fi Paese dovrebbe affrontare unito i più pressanti problemi economici, invece assistiamo a una Dallas politica*, osserva 11 presidente dell'Alleanza democratica vallona, Paul-Henry Gentiebien. Ma chi è il J.R. della situazione? Fabio Galvano

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