Abbado, De Bosio e Verdi l'Italia già trionfa a Vienna

Abbcido, De Bosio e Verdi l'Italia già trionfa a Vienna Mezz'ora di applausi all'anteprima del «Ballo in maschera» Abbcido, De Bosio e Verdi l'Italia già trionfa a Vienna VIENNA — .Un esito trionfale, mezz'ora d'applausi'. Gianfranco De Boslo è felice. La prova generale del Ballo in maschera di Verdi, Ieri mattina all'Opera di Vienna, dinanzi a più di 2 mila persone, ha avuto un successo strepitoso. Il regista ne parla con emozione, racconta delle ovazioni e delle dimostrazioni d'affetto riservate all'Inizio del terz'atto a Claudio Abbado, nuovo direttore stabile dell'Opera. .C'è una grande gioia di averlo qui*. E' la prima volta che Abbado e De Bosio lavorano insieme.. Questo impegno — racconta il regista — viene da molto lontano. Quando Abbado ebbe lincarico di Vienna, mi propose di fare un'opera. Scelsi Un ballo in maschera, perché lo sentivo congeniale a me e ai miei collaboratori, allo scenografo Lele Lussati e alla costumista Santuzza Cali». Come ha lavorato con Abbado? 'Abbiamo discusso il progetto per un anno, di quando in quando ci incontravamo e, alla fine, abbiamo provato per un mese. Con Pavarotti, Cappuccini e Margareth Price, ho lavorato addirittura per quindici giorni, un fatto eccezionale per l'opera. E i risultati si vedono-. E la messinscena? .Parte dai miei studi sulle strutture del melodramma verdiano. Mi piace sviluppare quelle strutture e integrarle con le acquisizioni più recenti. Nel caso del Ballo in maschera c'è il problema del libretto, che fu censurato a Napoli e a Roma e che è giunto a noi nello strano ibrido della prima di Boston. Verdi 'ricavò l'idea da Scribe, che raccontava la morte molto romanzata di Gustavo III re di Svezia. Noi siamo partiti da Scribe, abbiamo cercato un'ambientazione non più americana, ma franco-italiana. Il nostro Ballo è rimi iato in questa direzione, con i collages di Lussati che partono da Veronese e Tiepolo e arrivano fino a bali. E' stato interessante anche il lavoro coreografico. Gelinde DUI ha esplorato la struttura e lo stile dei balli di corte fine 700. Ma non abbiamo stori cizzato, abbiamo giocato al romanzo teatrale». Un altro giuoco, forse più complesso e intricato, attende questo regista infaticabile, che alterna con uguale felicita espressiva teatro di prosa e teatro musicale, che ha impegni fino all'89. Martedì comincerà a Torino le prove dell'Oro del Reno di Wagner, il suo primo Wagner, con la direzione di Zoltan Pesko, una compagnia di canto tutta tedesca e le scene di Kovacs. "L'opera debutterà al Regio ni novembre. 'Prima o poi dovevo arrivare a Wagner — dice De Boslo —. E' fuori dalla nostra cultura nazionale, ma è una tappa fondamentale, come il Faust di Goethe. All'Oro del Reno, poi, lavoro da un anno, con molta preoccupazione'. La preoccupazione nasce da una necessaria fedeltà a Wagner e, insieme, dal blsogno di renderlo più nostro e comprensibile. Ecco perché De Bosio tralascerà gli aspetti ottocenteschi di Wa gner e punterà sull'analisi dei miti che avvicinano 11 musicista alla cultura universale. .Non faremo un Wagner tedesco, ma lo rileggeremo attraverso lo studio comparato dei miti. In questo senso lo avvicineremo al pubblico italiano, ma con prudenza». o. g, Margareth Price è Amelia nel «Ballo» di Abbado-De Bosio

Luoghi citati: Boston, Italia, Napoli, Roma, Svezia, Torino, Vienna