Il campanello suonò invano l'uomo morì carbonizzato

Il campanello suonò invano l'uomo mori carbonizzato La disgrazia nella casa di riposo Giovanni XXIII di Chieri Il campanello suonò invano l'uomo mori carbonizzato \ —■ : ■ ; '_ ' Undici comunicazioni giudiziarie per omicidio colposo agli amministratori dell'istituto CHIERI — Uno degli ottanta ospiti è bruciato vivo nel suo letto, durante la notte, nella casa di riposo -Giovanni XXIII., a Chieri. In seguito all'incidente, che è costato la vita a Sebastiano Tardito, 64 anni, originario di Baldissero Torinese, 1 10 membri del consiglio d'amministrazione ed il direttore amministrativo della casa di riposo sono stati denunciati per omicidio colposo ed associazione per delinquere. L'episodio è avvenuto una settimana fa, durante la notte di giovedì 9. Sebastiano Tardito, costretto a letto perché non autosufficiente, si è acceso una sigaretta attorno a mezzanotte, quando, in tutto l'istituto erano presenti (come vuole il regolamento interno) soltanto due opera' trici. Hanno poi preso fuoco 1 suoi indumenti, le lenzuola ed il materasso; uno dei compagni di camera di Sebastiano Tardito è riuscito ad alzarsi dal letto e a suonare l'unico campanello situato al centro del camerone, ma le infermiere sono giunte sul posto soltanto mezz'ora più tardi, quando l'anziano era ormai in fin di vita. E' spirato poche ore più tardi al Cto Nel giorni seguenti i carabinieri di Chieri, al comando del ten. Mucciarelli, hanno aggiunto altre verità allo sconcertante episodio. Hanno appurato che il suono del campanello con cui uno dei ricoverati ha invano chiamato le infermiere non giunge nella parte opposta dell'istituto, dove in quel momento erano occupate le due don ne. E' proprio questo l'elemento che ha ora fatto scattare la denuncia a piede libero nei confronti del direttore amministrativo del «Giovanni XXIII», Giuseppe Petrarca, e dei 10 membri del Consiglio d'amministrazione. Sono Francesco Puppione, 59 anni, presidente dell'ente; il suo .vice» Pasquale Vona, di 45 anni; Simona Chiara, 22 anni, Michelangelo Venezia, 37 anni, Vincenzo Parolfi, 62 anni, Giovanni Mas- succo, 63 anni. Michele Schiattone. 48 anni, Giuseppe Moiso, 45 anni, Ferdinando Frascati, 37 anni, e Maria Lagana, di 35. Sono tutti accusati di omicidio colposo e di associazione a delinquere: secondo gli accertamenti dei carabinieri, tutti quanti sapevano che è impossibile udire il campanello per la chiamata notturna urgente, ma nessuno ha mai provveduto a modificare la situazione. Questo, sempre secondo i carabinieri, è l'unico motivo che ha impedito rapidi soccorsi, con 1 quali, forse, l'anziano ospite della casa di riposo sarebbe ancora in vita. Nei giorni immediatamente seguenti, quasi tutti i membri del consiglio d'amministrazione del «Giovanni XXIII» hanno fatto pervenire al sindaco di Chieri una lettera di dimissioni. Restano ora in carica soltanto il presidente Francesco Puppione e Simona Chiara. Gli otto dimissionari affermano che il loro gesto, da tempo annunciato, non ha nulla a che vedere con la morte di Sebastiano Tardito, ma vuole richiamare l'attenzione dell'amministrazione coma naie sugli annosi problemi della casa di riposo, che è situata in un edificio di origine medievale vincolato dalla Soprintendenza ai monumenti. m. g, sSpdLcnatinthcsri1tb

Luoghi citati: Baldissero Torinese, Chieri