Check-up sull'informazione economica

Check-up sull'informazione economica Al convegno della Cassa di Torino interventi di giornalisti e imprenditori Check-up sull'informazione economica TORINO — La ristampa a cura della Cassa di Risparmio del libro del giornalista economico Walter Bagehot, «Lombard Street», pubblicato nel '905 dalla Utet e da tempo scomparso anche dalle librerie antiquarie, è stata l'occasione per una giornata di riflessione sul ruolo dell'Informazione economica cosi come si è venuta modificando nel nostro paese nel corso dagli ultimi decermi. Il convegno, organizzato dalla Cassa di Risparmio a Villa Sassi, dal titolo •L'informazione economica tra passato e futuro» si è avvalso del contributo di una schiera di giornalisti economici, delle provocazioni di Giampaolo Pausa e del dibattito tra operatori economici. Il ruolo dell'informazione in campo economico è fondamentale, come ha sottolineato 11 presidente della Crt, En¬ rico Filippi, nella vita non solo economica, ma sociale e civile di qualsiasi paese. Concetto su cui Giampaolo Pansa, vice direttore di «Repubblica», concorda, ma sul quale ha aperto il fuoco di fila degli interrogativi a lui cari e riassumibili in una domanda di tondo: possiamo fidarci dell'informazione, del suoi strumenti, dei suoi operatori? Nella tavola rotonda del mattino, presenti i più noti giornalisti economici di tutte le testate nazionali, le risposte sono state altrettanti interrogativi di rimando. Una categoria, o uno spezzone di categoria, si è interrogata, talvolta anche aspramente, su come 1 concetti economici vengono «passati» al lettore, su quale sia il livello di qualificazione professionale, su quanto pesino i condizionamenti delle proprietà o addirittura su quanto sia ampia l'area della corruzione. Ne è emersa una sofferta autocritica accompagnata dalla volontà (come è stato evidenziato In alcuni interventi) di ripensare 11 tipo di informazione che si produce (semplificandola per renderla accessibile e interessante anche a lettori di media cultura), anche elaborando codici di comportamento del singolo giornalista, Ipotizzando una comune scelta di sottrarsi alla — talvolta definita eccessiva — pressione degli uffici stampa di aziende e enti e rilanciando l'autonoma produzione di servizi. Stesso tema anche per la tavola rotonda del pomeriggio, ma questa volta visto dall'angolatura di chi è soggetto della politica economico-finanziaria del paese. Il ministro Goria, Cesare Romiti, Claudia Matta, Isidoro Albertini, Massimo Riva e Mar¬ co Vitale hanno compiuto una analisi, talvolta impietosa, dell'informazione economica rilevando tra l'altro come in questi ultimi anni si sia centrata in particolare sui temi della borsa valori. «La ricchezza di un Paese — ha sottolineato Cesare Romiti — non si misura solo nel numero di azioni trattate, ma dai beni prodotti. Sarebbe meglio quindi che l'informazione non privilegiasse l'economia spettacolo-. Anche il ministro Goria ha rilevato l'Importanza di offri re ai lettori (non solo agli specialisti) una informazione strumento per capire 11 quoti diario. 'Occorre — ha precisato — contribuire a una partecipazione sociale più matura ai grandi e piccoli temi economici che occupano preoccupano chi vuole effetti vomente governare». Aferina Cassi

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