Browne, il rock politico

Browne# il rock politico Il cantante americano stasera al Palatrussardi di Milano Browne# il rock politico Un artista che ha resistito alle mode: il suo impegno antinucleare oggi acquista particolare forza Nelle sue canzoni ieri c'era il Vietnam; oggi il Nicaragua - Il concerto apre la tournée italiana MILANO — Arriva stasera a Milano l'ultimo dei grandi cantanti politici, i folkslngers che fecero bollire di passione civile il rock degli Anni Sessanta e Settanta: i suoi temi sono ancora la pace, i diritti civili, la lotta alla fame, la disperazione dell'ingiustizia, un'energia pulita. Queste parole Jackson Browne un tempo le cantava con la musica dolce del West Coast, chitarre morbide, grandi volute melodiche, arpeggi felici; e con lui c'erano la Nitty Gritty Dlrt Band, Tom Rush, 1 Byrds, la Linda Ronstadt, gU Eagles. Jonl Mitchell. Ora che soh passati gli anni e le mode, e che si canta poco di pace e di protesta, la sua musica si è irrobustita, ha preso grinta e vigore. Ma lui resta ancora lo stesso di prima, pacifista per con vlnzione, polemico per scelta, antinucleare per lungo costume politico. E anzi,' in questi tempi amari di meditazioni sulle tragiche prospettive create dallo squarcio di Cer nobll, 11 ricordo del suo impegno nel Muse (Musicisti Uniti per un'Energia Sicura) e la pratica della sua convinta af filiazione ai NoNuke, NoNu doari, acquistano una forza più trascinante e solldaristl ca. A 38 anni Browne conserva ancora la sua aria da bravo ragazzo, col caschetto di capelli alla pre-Byrds e la pelle liscia di chi ha il cuore sempre giovane. Di nascita, in realta, lui sarebbe tedesco perché nel '48 suo padre viveva con gli americani di stanza a Heidelberg; ma l'anagrafe vale poco per una storia e una cultura che poi sono profondamente americane, nella mescolanza vitale del loro spirito nazionale e della convinzione d'un diritto a battersi per i valori indivi¬ duali della liberta. E un filo continuo finisce per legare le sue canzoni d'un tempo sul Vietnam a quella di oggi sulla guerra in Nicaragua. il concerto di stasera, alle 21 al Palatrussardi, apre una tournée italiana che finalmente arriva fino al Sud (venerdì sarà a Modena, sabato a Torino, lunedi 20 a Napoli, martedì a Roma, mercoledì chiusura, a Firenze, con intermezzo televisivo a Domenica In); e sta nel mezzo di un tour cominciato in Inghilterra destinato a finire l'an- no prossimo in Giappone e Australia. L'appuntamento è di quelli da non mancare. Le due ore e quaranta del concerto saranno infatti accompagnate da una multiviBlone di 4800 diapositive proiettate su un fondale di dodici'schermi giganti; sarà uno show multimediale, dove suono e immagini, luci e parole, computers e chitarre acustiche, si fonderanno in un tessuto intricato di suggestioni. E dietro, a reggere una performance che spazia nel tempo recuperando vecchi successi e incisioni recenti, ci sono 50 persone, 250 proiettori a colorazione variabile, un'amplificazione di 50 mila watt e una band di forte personalità: 1 fedeli Bob Glaub al basso e Doug Haywood alle tastiere e al sax, poi Ian Wallace che ha suonato la batteria già con Dylan e i King Crlmson, e Scott Thurston anche lui a tastiere e chitarra, e Kevin Dukes allo slide, steel e chitarra elettrica. Tra le canzoni che ascolteremo: The road, Stay, The pretender, Por everyman, Boulevard, Lives in balance (che è anche il titolo dell'ultimo Lp), For America, Black&Whlte, In the shape of the heart. • m. ven. Jnekson Browne è cambiato pur restando fedele a se stesso