Scatta l'offensiva diplomatica del colosso americano di Eugenio Palmieri

La Ford da Craxi per l'Alfa Scatta l'offensiva diplomatica del colosso americano La Ford da Craxi per l'Alfa Secondo il presidente Petersen la società italiana potrà contare su una rete commerciale a livello mondiale - «Si tratterebbe del più grosso investimento Usa mai fatto in Italia» ROMA — E' scattata l'operazione diplomatica a tappeto della Ford per assicurarsi l'Alfa Romeo. La Cadillac nera dell'ambasciata americana è entrata a Palazzo Chigi alle 19 e 25 e all'orario fissato il presidente della casa di Detroit. Donald Petersen. e l'ambasciatore a Roma. Maxwell Raab. sponsor dell'appuntamento, sono stati ricevuti da Craxi. Per un'ora il presidente del Consiglio ha ascoltato le ragioni che hanno indotto la Ford ad avanzare una proposta per arrivare, sia pure con gradualità, al controllo dell'Alfa Romeo. Il discorso verrà ripetuto oggi al ministro dell'Industria Zanone e al ministro delle Partecipazioni Statali Darida. Questo il succo dell'intervento di Petersen dopo una breve conferenza stampa a conclusione del colloquio con il presidente del Consiglio, definito -interessante e costruttivo»: 1) un eventuale accordo Alfa-Ford consentirebbe di vendere auto italiane -sui mercati mondiali» attraverso la rete commerciale della casa americana, una delle più estese in campo internazionale; 2) si tratterebbe del più grosso investimento mai fatto in Italia da un'impresa statunitense; 3) l'offerta Ford consentirà all'Alfa di mantenere l'indipendenza economica e la tutela del marchio. Ma per avere via libera sull'Alfa, gli è stato chiesto, la Ford potrebbe fare concessioni, per esempio sul mercato americano, alla Fiat? « Tutto è possibile — ha risposto sorridendo Petersen — visto che abbiamo già diversi ac- cordi con la Fiat'. Egli ha aggiunto che l'operazione Alfa sarebbe utile -per il tipo di vetture sportive e di prestigio die a noi mancano». Craxi. ovviamente, non ha assunto alcun impegno trattandosi di una decisione che spetta al governo. Tanto più che anche la Fiat ha lanciato una proposta alternativa che — come ha confermato ieri l'amministratore delegato della Fiat. Cesare Romiti — sarà messa nero su bianco entro la prossima settimana. A proposito delle garanzie per l'occupazione. Romiti ha detto: -In Fiat sono occupate 200.000 persone, con la sicurezza del posto. Per l'Alfa vorremmo fare lo stesso.. Per il 7 novembre Tiri dovrà dare una risposta alla Ford. • La cosa veramente importante è che l'Alfa prima non la voleva nessuno ed ora he. più di un serio pretendente», ha dichiarato con una punta polemica il presidente dell'Iri. Ma è stato lo stesso Prodi ieri, di fronte alla commissione bicamerale per le Partecipazioni statali, a inserire un inatteso elemento negativo in grado di condizionare il negoziato sia che la scelta ricada sulla Ford sia sulla Fiat. La Finmeccanica. infatti, la società del gruppo cui spetta gestire l'operazione, si potrebbe trovare senza le necessarie risorse economiche per condurla in porto. Il motivo? I «tagli, operati dalla legge finanziaria. Il governo — è la tesi illustrata da Prodi — ha ridotto il fondo di dotazione ovvero le richieste avanzate a suo tempo dall'Iri per rispettare i programmi: da 1500 miliardi in due anni, si è scesi a 1000 distribuiti su un triennio. Se¬ condo il presidente dell'Iri quando furono fatte le previsioni per i programmi dell'Istituto la questione Alfa venne tenuta da parte perché ancora le trattative per la cessione non erano neppure alla fase preliminare. E proprio la Finmeccanica potrebbe pagare il prezzo della riduzione dei fondi: la società, infatti, dovrà far fronte alle perdite del settore auto di quest'anno, intorno a 200 miliardi, e agli investimenti che saranno comunque richiesti dall'azione di risanamento. A meno che Tiri non si veda costretta ad indebitarsi ulteriormente proprio nel momento in cui l'azione di rientro sta dando buoni frutti. Insomma un avvertimento al Parlamento che i programmi dell'Iri possono essere rispettati soltanto se i fon di pubblici arrivano con tempestività e in misura adeguata. Una richiesta, neppure troppo velata, di ripristinare ì 1500 miliardi. -L'attuale taglio — ha concluso Prodi — non lascia alcun margine di manòvra alla Finmeccanica'. Ieri sera, dopo l'incontro a Palazzo Chigi, la delegazione americana (ne fanno parte anche il vicepresidente per l'estero. Phil Benton. e il presidente della Ford Europa. Alex Trotman) si è vista proprio con lo stato maggiore della Finmeccanica. Il testa a testa tra Ford e Fiat è ormai al rush finale. Eugenio Palmieri LISTINI F^ÀT — Da oggi sarà apportato un ritocco ai listini di vendita delle vetture Fiat. L'aumento medio sarà dello 0.8 per cento. Lo ha comunicato la casa costruttrice.

Luoghi citati: Detroit, Italia, Roma