Dopo lo sciopero si tratta

Dopo lo sciopero si tratta METALMECCANICI Ieri incontro informale tra sindacati e Federmeccanica Dopo lo sciopero si tratta C'è ancora un «pacchetto» di 48 ore di agitazioni da utilizzare - I lavoratori milanesi si fermeranno martedì ROMA — Dopo lo sciopero generale di categoria adesso i metalmeccanici ci riprovano con la trattativa. I tre leader (Oaravini per la Piom, Morese per la Firn e Lotito per la Uilm) ieri sera hanno avuto un incontro «informale emolitico- con il presidente della Federmeccanica ■ Lang accompagnato dal consigliere delegato Mortlllaro. Il colloquio era già stato fissato prima dell'agitazione di martedì. Per quanto riguarda l'andamento dello sciopero i sindacalisti hanno espresso unanimemente soddisfazione. Le cifre di adesione fornite dalle centrali sindacali sono superiori a quelle rilevate dagli imprenditori. Senza soffermarsi su questa polemica, che si ripete ogni volta in occasione degli scioperi, si possono fare un paio di considerazioni di ordine generale: 1) I lavoratori aderiscono agli scioperi per 1 contratti in misura maggiore che per le agitazioni promosse su temi di economia generale. 2) Nel caso dei metalmeccanici lo sciopero di 4 ore di mercoledì ha fatto registrare, quasi ovunque, percentuali simili a quelle del contratto del 1982. Di diverso avviso la Federmeccanica la quale, in una nota diffusa ieri, afferma che «la partecipazione è stata decisamente inferiore a quella della precedente vertema per il rinnovo contrattuale del 1982-. Federemeccanica sostiene anche che «la partecipazione degli impiegati e dei quadri è risultata del tutto irrilevante*. Adesso i metalmeccanici hanno ancora un •pacchetto» di 8 ore di sciopero da utilizzare entro la prima settimana di novembre per sospensipnl del lavoro di carattere locale (provinciali, regionali o aziendali) in base alle scelte che faranno le organizzazioni periferiche di categoria. I milanesi hanno già deciso: martedì prossimo, in occasione dell'incontro a delegazioni plenarie tra i sindacati e la Federmeccanica (colloquio che viene definito decisivo nel senso che «o si va avanti o si rompe.), I tre sindacati dei metalmeccanici milanesi -circonderanno con una catena umana le sedi dell'Intersind e dell'Assolombarda». Lo hanno annunciato ieri in una conferenza stampa i segretari Moreschi della Fiom, Traini della Firn e Tagliente della Uilm. Con l'Intersind (aziende pubbliche) la trattativa riprende lunedi 20 e quella con la Confapi (aziende private piccole e medie non aderenti alla Confindustria) giovedì 23. Il «punto di svolta» a giudizio dei sindacalisti resta però l'incontro del 21 con la Federmeccanica. Delle vertenze contrattuali hanno parlato ieri sia Pizzlnato sia Benvenuto nelle riunioni dei rispettivi organismi confederali. Il leader della Cgil si è dichiarato contro «scioperi calderone». «Noi — ha detto — vogliamo che ogni categoria decida le iniziative di sciopero a sostegno della contrattazione, sema mischiare in un solo calderone chi ha già conquistato qualche apertura con chi ancora si batte contro ottuse chiusure. Va ancora ricordato che c'è chi non ha nemmeno cominciato a discutere». Riferendosi ai contratti per il pubblico impiego Pizzlnato ha detto: «Dobbiamo batterci perché i contratti siano firmati prima dell'approvazione della nuova legge finanziaria». Benvenuto ritiene che la Confindustria «tiri alle lunghe sui contratti» nel tentativo di arrivare ad una centraI llzzazione della trattativa: • L'obiettivo di Lucchini — ha sostenuto il leader della Uil — è chiaro: giungere ad una centralizzazione dei contratti per sottrarsi ad alcuni provvedimenti come la riduzione della fiscalizzazione degli oneri sociali. Insomma vorrebbe un mega-accordo in cui ci sia tutto: contratti, finanziaria, fisco, pensioni, eccetera. Questa manovra non deve passare e se necessario si deve andare ad altri scioperi per i contratti». Sergio Devecchi

Persone citate: Lotito, Lucchini, Moreschi, Morese, Sergio Devecchi, Tagliente

Luoghi citati: Roma