Comuni, Scalfaro d'accordo «Occorre autonomia fiscale» di Gianni Bisio

Comuni, Scalfaro d'accordo « Occorre autonomia fiscale » Si è aperta a Padova l'assemblea nazionale dell'Anci Comuni, Scalfaro d'accordo « Occorre autonomia fiscale » Gli amministratori chiedono di poter decidere le tasse locali - Ai sindaci troppi «avvisi di reato» DAL NOSTRO INVIATO PADOVA — L'Italia dei sindaci ha invaso Padova: oltre 4 mila pubblici amministratori si sono assiepati ieri dentro e intorno all'antica -Sala della Ragione, (luogo dove nel '200 si amministrava la giustizia) per ricordare i 40 anni di vita repubblicana della loro associazione (soppressa dal fascismo nel '27 e rinata nel '46). per rinnovare gli organi statutari, ma soprattutto per dibattere i problemi di sempre delle autonomie locali. Una selva di gonfaloni si è allineata lungo le pareti della più vasta sala affrescata d'Europa, orgoglio del municipio di Padova, città tutta tesa a organizzare questa grande assise di amministratori. E se qualche delegazione ha approfittato dell'occasione per una gita fuori porta (da Palermo sono più di 30 i delegati) altre (più ridotte) sono arrivate ben decise a discutere i problemi più scottanti sul tavolo. E già nel saluto del sindaco di Padova, Settimo Gottardo, se n'è fatto cenno: 'La responsabilità e la tutela dell'autonomia che chiediamo per il magistrato e per il legislato re, le chiediamo, sema privilegio alcuno, per l'amministratore-. Senza dubbio un messag gio non nuovo di uomini diventati sempre più spesso bersaglio di comunicazioni giudiziarie facili, sovente risolte in un nulla di fatto come dicono all'Arici, dove si è calcolato che su mille avvisi di reato a sindaci, 800 si sono rivelati inconsistenti. E il ministro dell'Interno Scalfaro, presente ieri in rappresentanza del governo (oggi ci sarà il presidente Craxi), ha recepito l'avviso ricordando quanto può essere 'deleteria la diffusione di sospetti fuori di ogni limiteauspicando una certezza oggettiva assoluta quando 11 cittadino risponde sul piano amministrativo e penale. Ma Scalfaro non si è limitato a questo tema, pur nel suo breve intervento: si è detto speranzoso che i partiti 'aumentino l'intensità della propria volontà politicaper la riforma delle autonomie locali (la legislazione attuale ha più di 50 anni) in modo da avere una maggioranza più larga di quella governativa. Per la Tasco: Non è pensabile l'autonomia degli enti sema un'autonomia fiscale: mancherebbero di una funsione essemiale.. I sindaci hanno avuto anche un grazie dal ministro dell'Interno («per la lotta ai grandi mali, la violenta, la droga, il terrorismo-) e due inviti: non trasformare gli eietti in funzionari e conservare sempre la trasparenza amministrativa (-dove s'è persa si sviluppa anche il crimine-). I temi che si dibatteranno fino a sabato sono concentrati nella relazione del presidente dell'Arici, Riccardo Triglia, senatore de e allo stesso tempo sindaco di Coniolo, nell'Alessandrino: • Non abbiamo più macchine in grado di rispondere alle esigerne della gente e della società che A. mutata-, ha sintetizzato. Ha lamentato che le gestioni pubbliche •sono sottoposte ad una multiforme azione corrosiva, soprattutto nelle dimensioni locali-, accusando anche i giornali e alcuni settori della magistratura -di svolgere di fatto funzioni di indirizzo verso la pubbloca amministrazione- favoriti in questo dall'invecchiamento delle istituzioni, a partire dagli Enti locali. Per questo occorre una riforma del Comune, l'ente più vicino ai cittadini: -Non è un fatto di Palazzo, ina un problema che tocca il quotidiano della gente-. Triglia ha affermato che nell'ultimo quinquennio, malgrado la crisi di peso e di incidenza rispetto agli Anni 70, i Comuni hanno esercitato -una fumione straordinaria nei processi civili, economici e culturali che segnano la vita di grandi e piccole comunità locali-, operando investimenti di quantità e qualità mai prima toccatePur subendo un certo appannamento nell'immagine politica, hanno assunto -l'i nedito ruolo di centro regolatore degli interessi organizzati sul territorio-. Quindi non la rivendicazione di nuovi poteri, ma la richiesta di una strumenta zione adeguata a gestire con trasparenza ed efficacia manageriali quelli che giù ci sono: -Vogliamo — ha detto Triglia — uscire da un sistema amministrativo antiquato e farraginoso che ci ha trasformato, per lo più, da politici a burocrati-. Che cosa fare per il futu ro? Il presidente dell'Anci ha indicato alcune tematiche (che saranno sviluppate in questi giorni): rendere efficienti i servizi, modernizzare l'apparato pubblico per rispondere subito ai nuovi compiti, ma soprattutto arrivare ad una riforma vera che recuperi gli anni perduti (a costo di stralciare alcune parti dei progetti parlamentari). Un esempio: spostare sulla giunta tutti gli atti esecutivi e gestionali, lasciando al Consiglio il dibattito politico e l'approvazione delle sole delibere quadro, strappando il lavoro degli eletti dalle pastoie burocratiche. Una rivoluzione che non pare proprio dietro l'angolo. Gianni Bisio o Il ministro Scalfaro

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