Paura nelle cave di marmo di Vincenzo Tessandori

Paura nelle cave di marmo Carrara, sciopero dopo un incidente mortale (20 vittime in 2 anni) Paura nelle cave di marmo Le nuove tecniche garantiscono un'alta produttività ma il lavoro è difficile e pericoloso DAL NOSTRO INVIATO CARRARA — Il fianco del monte sembra uguale, candido e liscio, ma un blocco di marmo, l'altro giorno, si è staccato, improvviso, e un operalo di 51 anni, Pasquino Morani, è rimasto ucciso. Ora c'è silenzio nella gola deserta. I cavatori sono in sciopero per questo ventesimo morto dal gennaio 1985, si dice che gli uccisi siano oltre mille dall'inizio del secolo, migliala i mutilati. Nelle cave si muore più che in qualsiasi altro posto di lavoro, in Europa. La cadenza degli incidenti è aumentata e questa protesta, la prima dopo quasi due unni, sottolinea il disagio,, la colTéiea'sorda, forse ariche la paura. La città assistè indifferente al nuovo dramma ma II sindaco, Alessandro Costa, comunista, mormora: -Io non credo che gli incidenti gravi o mortali siano una fatalità, come qualcuno afferma-. Costa è preoccupato, si vivono ore convulse, qui, anche per la guerra politica: l'altro giorno il sindaco ha tolto le deleghe a sei assessori socialisti che si erano dimessi ma non se ne volevano andare. -E' necessario far cambiare la cultura anche dei cavatori che, spinti in questo senso dal padronato, ritengono le tragedie in cava una maledizione-, afferma Oscar Bernardini, segretario provinciale della Fllca-Cisl. Nelle 155 cave di Carrara, come nelle altre 65 del comprensorio, c'è stato un cambiamento nella tecnica di scavo, repentino e radicale. Osserva Marco Lucchini, della Fillea-Cgil: -Siamo arrivati ad un'altissima produttività, nello scorso anno sotw state scavate un milione e 300 mila tonnellate di marmo. L'introduzione di sistemi e macchinari nuovi ha abbassato i tempi: dove, col filo elicoidale per tagliati occorrevano due mesi, spesso bastano poche ore-. Abituati ad una tecnica antica, molti non hanno avuto 11 tbmatoqStmps tempo per adeguarsi. Del blocco che si strappava alla montagna, il cavatore, prima, arrivava a conoscere molti tra 1 segreti più intimi ma oggi, sostengono, non c'è quasi tempo per i controlli. Se la fatica fisica risulta molto alleviata, il disagio è enorme: -Non bastavano 15 anni per formare un cavatore-, sostiene Angelo Testi, 48 anni, già consigliere comunale per la democrazia cristiana e in cava dall'età di 14 anni. «Prima del 1975 il silenzio era interrotto soltanto dallo scoppio delle mine, oggi siamo soggetti a rumore continuo. 10 sono diventato un po' sordo e so che anche altri soffrono di questo guaio-. Sui ritmi di lavoro, sulla produzione, sulla crisi strisciante e a momenti manifesta che sembra attanagliare 11 settore, i grandi industriali o, come li chiamano qui. i «baronetti del marmo», preferiscono tacere. Si negano al cronista, sono tutti -appena partiti o impegnati, chissà fino a quando con i clienti-; -non abbiamo niente da dichiarare, assolutamente niente-, taglia corto Maurizio Dell'Amico, direttore dell'Associazione industriali. Ma la crisi esiste: la scivolata del dollaro e la pericolosa contrazione del mercato mediorientale rischiano di travolgere soprattutto le piccole Imprese, quelle che non hanno uno sviluppato settore commerciale e che fra mille sacrifici sopravvivono con lo scavo quotidiano. -Certo, la crisi non è uguale per tutti-, sottolinea Silvana Napoli, dell'Internazionale Marmi e Macchine. -Carrara è un po' l'emporio mondiale del marmo: oltre che produrre ed esportare il marmo bianco, qui si importa tutto, si lavora tutto e si vende tutto-. Il volume d'affari, lo scorso anna ha -toccato i 1600 miliardi e. naturalmente dico- no, sonoT pochi pri^negiàtimdell'antica aristocrazia del sasso ad averne tratto vantaggio. .Troppe leggi, troppo vecchie e troppa confusione-, osserva lido Pusani, dirigente al Comune del settore marmo. E ricorda come ancora sia operante la legge estense del 1846 che stabili sce, di massima, il sistema delle concessioni. Alcune fette di montagna vengono affittate a 250 mila lire all'ari no, mentre il Comune incas sa meno di 2 miliardi, E, ovviamente, anche qui si parla di evasori. «Per noi le cave sono in concessione, al cuni industriali sostengono che si tratti di enfiteusi e cosi arrogano diritti., dice Fusani. Per mettere ordine prepara una mappa catastale quando sarà finita, aggiunge forse sarà possibile «leggere» in situazioni talmente intricate da non consentire nes sun controllo. C'è chi ha diritto a scavare in più punti, naturalmente, spesso subaffitta, magari a prezzi esosi: sovente accade che se lo scavo dell'-.inquilino- va male il proprietario lo caccia perché non riesce a far fronte alle spese che ha affrontato; se va bene si riprende tutto perché 1 contratti sono a termine, anche semestrali. Vincenzo Tessandori

Persone citate: Alessandro Costa, Fusani, Marco Lucchini, Maurizio Dell'amico, Oscar Bernardini, Pasquino Morani

Luoghi citati: Carrara, Europa, Napoli