La malapianta della Sanità di Roberto MartinelliGuido Rampoldi

La malapianta della Sanità Per la prima volta inchiesta della Corte dei conti sull'intero settore La malapianta della Sanità pLa truffa con l'esenzione del ticket per i medicinali - Le sorprese nel Lazio e nella Campania ROMA — Magistratura, Corte dei conti, Ispettorato della Funzione pubblica indagano in collegamento tra loro sulle zone franche della Sanità, e per la prima volta un Intero settore della pubblica amministrazione si trova sotto inchiesta. Su una spesa annua di circa quarantamila miliardi, quanto incide la tassa del malcostume? Solo per lo scandalo delle fustelle si parla di una cifra record, mille miliardi. E mentre si tenta di precisare la dimensione reale della truffa, già si profila un nuovo raggiro, un Imbroglio diffuso. Scandalo anche questo prevedibile e previsto, in un certo senso annunciato, perché il libro nero della Sanità è a grandi linee già scritto. Basta leggere le voci di ogni singola spesa, di ogni Regione, di ogni Usi. Ed ecco allora quella cifra che non torna, ed ha spinto la Corte del conti ad aprire un nuovo filone di indagini: 1 dieci milioni di italiani esentati dal ticket sanitario ingoiano il 48% dei farmaci o i , i à , o n , à i i d e a n 1 i Un quinto della popolazione consuma quasi quanto tutti gli altri italiani. Come è possibile questa sproporzione? Secondo gli esperti del servizio centrale della Programmazione sanitaria, spesso l'esenzione diventa lo strumento per distribuire medicinali a parenti, amici, vicini di casa. Tutte persone che altrimenti dovrebbero pagare la quota a loro carico. Ed è probabile che il Fondo Sanitario nazionale finisca per assistere con questo sistema anche suini appestati, mucche ammalate, pecore bisognose di antibiotici. In qualche modo, è lo Stato ad incoraggiare la truffa. Per ottenere l'esenzione dal ticket, e quindi poter ritirare in farmacia medicine completamente gratuite, a chi non dimostra una invalidità è sufficiente presentare all' Usi una dichiarazione informale dei propri redditi. Ma l'attendibilità di questa aulocertificazione non viene verificata. La legge prevede un controllo successivo, limitato ad un campione pari . o e e a. l e a e e i. a e e iri al 3 per cento delle esenzioni. Però quando la Corte dei conti ha tentato di indagare si è dovuta arrestare: le Usi non avevano preparato gli elenchi degli esentati per povertà, oppure gli uffici delle imposte non avevano compiuto le verifiche con la denuncia dei redditi presentata al fisco. Nel 1985 1 dieci ispettori del ministero della Funzione pubblica hanno battuto a tappeto le Usi, raccogliendo materiale imponente. Remo Gaspart, responsabile del dicastero, ne ha ricavato la certezza che la Sanità è •il settore piti sospetto di tutta la pubblica amministrazione. E non bisogna fermarsi alla spesa farmaceutica. C'è un'altra area grigia che incide in maniera notevolissima sul bilancio sanitario, le convenzioni stipulate dalle Usi con i laboratori privati. Basta, per dire, che si mettano d'accordo medici delle strutture pubbliche e laboratori. E i primi possono richiedere migliaia di esami inutili». Lazio e Campania assorbono da soli quasi la metà della spesa complessiva per le convenzioni esterne, trecentottanta miliardi su un totale di 956 due anni fa. Dietro questo dato abnorme non è difficile scorgere ipotesi di abusi, forse anche di accordi sottobanco. Perché nessuno interviene, perché mancano i controlli? «/ controlli, anzi, sono fin troppi, ma quasi tuta formali e frammentari, solo pochi di sostanza e di efficienza», dice Sabino Casse se. uno dei massimi esperti di pubblica amministrazione, e spiega che la crisi del controllo interno ha inizio una ventina di anni fa e coincide con l'indebolimento degli ispettorati, provocato sia dal moltipllcarsi e dal complicarsi delle funzioni, sia dall'assenza di un numero congruo di esperti in grado di esercitare un controllo tecnico adeguato. Roberto Martinelli Guido Rampoldi (Continua a pagina 2 In quinta colonna)

Persone citate: Gaspart, Sabino Casse

Luoghi citati: Campania, Lazio, Roma