Berger: «Ferrari, eccomi» di Cristiano Chiavegato

Bergere «Ferrari, eccomi » FORMULA 1 Dopo il Messico, l'austriaco prenota altri successi Bergere «Ferrari, eccomi » Il pilota Benetton non poteva anticipare il 1987 con un biglietto da visita migliore - Perché ha scelto Mannello DAL NOSTRO INVIATO CITTA' DEL MESSICO — Ventiquattr'ore dopo la sua prima affermazione in Formula 1, Gerhard Berger non si era ancora ripreso dall'emozione e dallo stress fisico. Bisogna ricordare che l'austriaco aveva disputato la gara messicana in condizioni fisiche precarie. Non mangiava quasi nulla da tre giorni per U timore delle infezioni molto frequenti da queste parti (vedi Mansell) e nella mattinata era stato colto da uno stato febbrile neppure troppo leggero. • Una volta salito in macchina però — racconta Berger, 27 anni, di Worgl, nei pressi di Innsbruck — mi sono dimenticato dei miei malanni. Non è stato difficile rendersi conto che potevo arrivare primo se non intervenivano guai meccanici. Viaggiavo sul ritmo di Piquet, Senna e Prost, che mi aveva superato nei primi giri. Quando è cominciato ti carosello del rientri ai box per cambiare le gomme ho capito che potevo farcela. I miei pneumatici tenevano benissimo e non sarei stato costretto alla sosta, che era costata agli altri almeno 30 secondi di penalizzazione. Mi sono accorto che avrei vinto quando ho visto come in un sogno che Arnoux, doppiato, mi faceva segno di passare, mettendosi a lato». Anche per la Benetton, che aveva esordito in P.l con 11 nome di Toleman nel 1981, si è trattato della prima vittoria. Come mai cosi tardi, pur disponendo di mezzi e di due piloti considerati fra 1 migliori? •Siamo stati abbastanza competitivi per tutta la stagione. Solo dei piccoli guai non ci hanno permesso di raccogliere un bottino migliore. Potevamo vincere ad Hockenhetm, Zeltweg e Manga: Quale è stato 11 fattore determinante per questo successo? 'Una combinazione vincente: io credo di avere fatto la mia parte, un ottimo telaio, motore perfetto e gomme strepitose. A questo proposito, credo che facciano male la casa tedesca e quella italiana a ritirarsi dalla F.l, perché sono molto valide. Il propulsore è fra i più potenti. E non dimentichiamo che questa è stata l'unica gara della stagione vinta senza cambiare i pneumatici. A parità di prestazioni l nostri duravano il doppio: A fine stagione però Berger lascerà la Benetton per andare alla Ferrari. Non gli dispiace? •Certo, abbandono un'ottima squadra. Ma credo di avere compensato il mio "tradimento" con un bel regalo. E poi sono sicuro che la scuderia, di Mannello l'anno prossimo sarà competitiva: Si è detto che l'austriaco era un dei pezzi più richiesti del mercato-piloti. E' vero? •Ho ricevuto anche altre offerte. La Benetton mi ha chiesto di restare e sono stato avvicinato da McLaren e Ford: Perché allora la Ferrari? •£' sempre stato il mio sogno. Ma non sbagliatevi: quando corro sogno poco e penso a non commettere errori, a lavorare nel migliore dei modi: Guadagnerà di più. Di quest'anno senz'altro. Ma avrei preso più soldi se avessi accettato le offerte di altri teams. Non sono i dollari ad interessarmi: Se dovesse parlare con Enzo Ferrari adesso, cosa gli direbbe? -Che sono felice di guidare per lui». Cosa pensa di Michele Alboreto? - Un pilota molto veloce, che ammiro. Personalmente non ho mai avuto problemi con i campagnt di squadra. E non credo che li avrò proprio ora di mia volontà». A proposito di Ferrari e di compagni di squadra. Chissà cosa penserà Niki Lauda di questa vittoria di Berger... Beh, credo che gli abbia fatto piacere sentire l'inno austriaco ancora una volta*. Non teme la pressione che c'è intorno alla Ferrari, il tifo esasperato? «Ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutti, dalla stampa agli appassionati. L'Italia mi piace molto, fin da quando avevo tre anni sono andato in vacanza a Riccione. E poi ho già corso con Trivellato in Formula 3. Non credo che ci saranno problemi». Manca una gara alla fine della stagione. E' possibile un'altra vittoria? •Andiamoci piano. Noi faremo di tutto per un bis, ma ci sono anche gli altri e le caratteristiche della pista cittadina di Adelaide non consentono di farsi troppe illusioni». Un ragazzo maturo, né troppo aperto né troppo chiuso. Gerhard Berger, giovane ex camionista che non disdegna ancora oggi in caso di necessità di guidare uno del Tir della sua piccola azienda, ha compiuto un altro passo avanti nella scala del valori in Formula 1. «Prima desideri una vettura — afferma—• poi di finire almeIno lacarse,-.quindt di arrivare nei punti, speri nel podio, cerchi la vittorie. Bisogna andare per gradi, passo dopo passo». I primi gradini sono stati tutti superati con successo, Niki Lauda aveva vinto sua prima corsa in F.l a 25 anni, dopo 31 gare. Berger « arrivato un po' più tardi, con 35 Grand Prix alle spalle. Ma anche per lui ormai l'obietti' vo prossimo non può che essere il titolo mondiale. Cristiano Chiavegato vnAsfSsd

Luoghi citati: Citta' Del Messico, Hockenhetm, Innsbruck, Italia, Manga, Messico, Riccione, Zeltweg