La Spd perde una battaglia di Alfredo Venturi

La Spd perde una battaglia Dalla conferma cristiano-sociale in Baviera un avviso per Rau La Spd perde una battaglia Il tentativo di fare concorrenza ai Verdi e uno scandalo immobiliare cause della sconfitta - Le elezioni ad Amburgo ultima chance anche per i liberali - Strauss ora chiede leggi speciali contro il terrorismo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — «Segnale eccellente-, dice Helmut Kohl. Il Cancelliere commenta il voto bavarese di domenica con lo sguardo rivolto al voto federale di gennaio. La sua soddisfazione non nasce soltanto dalla conferma dell'egemonia cristiano-sociale nel Parlamento di Monaco: scaturisce soprattutto dall'Insuccesso del socialdemocratici, che hanno subito in Baviera un rovescio senza precedenti. Tocca a Heiner Geissler, segretario generale della Cdu, il compito d'infierire sull'avversario alle corde: 'Rau parla di maggioranza assoluta a gennaio? Ci vuole molta fantasia!*. Accanto al successo dei Verdi, che con il 7,5 per cento dei voti entrano per la prima volta nel Landtag bavarese, la sconfitta dell'Spd è l'elemento di maggiore spicco del voto di domenica. Quattro anni fa i socialdemocratici avevano avuto il 31.9 per cento, ora puntavano al 35. il risultato li inchioda al 27.5. 'Abbiamo perduto una battaglia, non la guerra*, dice un esponente Spd di Baviera, citando il detto di un generale prussiano durante la guerra dei Sette Anni. Ma certo la guerra, cioè la breve campagna di cento giorni che separa gli elettori tedeschi dal voto federale, si preannuncia difficile per il partito di Brandt. Le prime analisi imputano la sconfitta Spd a due elementi: l'ambigua irruzione nel terreno di caccia dei Verdi (piano di abbandono dell'energia atomica, rimessa in discussione della strategia Nato), e lo scandalo della Neue Heimat: cioè la svendita a un privato del grande complesso immobiliare di proprietà sindacale, travolto dai debiti e dalla cattiva gestione. Ora gli sforzi del partito, per recuperare immagine e prestigio, sono conce]* trati su Amburgo. Nella citta-Stato si vota 11 9 novem- derale*'''5* **** ™" A Amburgo, le posizioni di partenza sono rovesciate rispetto alla Baviera: nella città anseatica è YSpd a godere della maggioranza assoluta: 51,3 per cento, contro il 38,6 della Cdu e il 6,8 dei Verdi. In questo Land quasi totalmente urbanizzato la sociologia elettorale è evidentemente atipica. Ma c'è da ricordare che, domenica, anche una grande città come Monaco ha duramente punito i socialdemocratici: che nella capitale bavarese hanno perduto il 10 per cento del voti di quattro anni fa. La prospettiva del voto amburghese riaccende le speranze liberali. L'Fdp ha man¬ cato per la seconda elezione consecutiva, in Baviera, l'obbiettivo del 5 per cento, soglia minima per entrare nel Landtag. Ha avuto soltanto il 3,8: e addirittura il suo quarto posto, dopo Csu, Spd e Verdi, è stato insidiato dal Repubblicani, una nuova formazione di estrema destra che ha raggiunto il 3 per cento. Ma nelle città, fa notare il capo locale del partito Manfred Brunner, il 5 per cento lo abbiamo superato: ciò che fa bene sperare a Amburgo, metropoli priva di elettorato rurale. Se anche 11 9 novembre VFdp dovesse mancare l'obbiettivo, allora si proporreb¬ be, per il partito di Hans-Dietrich Oenscher, un problema di sopravvivenza politica. Cioè una drammatica incertezza peserebbe, il 25 gennaio, sulle probabilità di confermarsi oltre il 5 per cento. La scomparsa dei liberali dal Bundestag coronerebbe 11 sogno di Franz-Josef Strauss: che aspira a un governo CduCsu, corretto in senso conservatore rispetto alla coalizione attuale. E' proprio per condurre da una posizione di forza le trattative del dopo-elezionl federali, che il capo dei cristiano-sociali si è battuto, In Baviera, per un nuovo successo a valanga. Mi andrà bene, aveva detto Strauss, qualsiasi risultato superiore al 55 per cento. Ha avuto 11 55,8: che pure rappresenta un calo di due punti e mezzo rispetto al 58,3 di quattro anni fa. Ma gli basta: come trampolino per la nuova offensiva conservatrice che si prepara a condurre a Bonn. All'Indomani della tragica ripresa terroristica, con l'assassinio del diplomatico Von Braunmuehl, Strauss punterà sull'ordine pubblico. Vuole leggi più severe, limiti al diritto di manifestazione, più poteri alla polizia. Infine, vuole, nel governo, un incisivo ruolo formale: qualcosa di simile a una vicecancelleria, Alfredo Venturi