Napoli, 10 miliardi di giocate nella centrale del Lotto nero
Napoli, 10 miliardi di giocate nella centrale del Lotto nero In due appartamenti il cuore della scommessa clandestina Napoli, 10 miliardi di giocate nella centrale del Lotto nero A Forcella confluivano le matrici da tutta la città, un «giro» gigantesco - Diversi colori per le varie puntate: giallo da 500, rosso da 10 mila lire - Undici arresti NAPOLI — Enciclopedia, auto, televisore, quadro, camera da letto: erano le parole in codice con cui gli organizzatori del lotto clandestino indicavano rispettivamente il primo estratto, l'ambo, 11 terno, la quaterna e la cinquina. I vocaboli erano stampati su milioni di matrici, sequestrate ieri dalla polizia che ha fatto irruzione In due appartamenti al terzo plano di uno stabile fatiscente, in via Santa Maria Verte Codi, nel cuore di ^Forcella, feudo della camorra anti-cutoliana. L'operazione — assicurano i funzionari di polizia — ha del sensazionale: dappertutto, sui tavoli, sul pavimento e in capienti sacchetti di cellophane, sono state recuperate matrici per 10 miliardi. «Sono relative alle giocate effettuate nel corso dell'ultima settimana. L'iperbolica cifra indica l'esistenza di un giro d'affari di proporzioni gigantesche-, affermano in questura. Undici le persone arrestate. Tra questi i «ragionieri» dell'organizzazione camorristica, sorpresi mentre, calcola trice alla mano, controllava no le giocate. Le due centrali, dove con ogni probabilità confluivano matrici provenienti da tutta la città, sono state scoperte ieri nel tardo pomeriggio. Olà da alcuni giorni poliziotti in borghese tenevano sotto con trollo l'edificio dove era stato notato un insolito via-vai: ad ogni ora del giorno e della notte decine di «galoppini con pesanti borse entravano in quel portone. Le informa' zioni erano precise: nelle stanze di due appartamenti al terzo piano c'era 11 cuore dell'industria della scommessa clandestina, gestita da sempre dalla camorra. L'organizzazione aveva escogitato un semplice ma efficace sistema d'allarme: il ruolo del palo era stato affidato •-, ad un commerciante, "Salvatore Canneva, 41 anni, telare di un negozio di infis¬ si metallici proprio accanto al portone dello stabile. Nel locale era stato collocato un campanello collegato con gli appartamenti. Canneva avrebbe dovuto bussare ad ogni movimento sospetto, ma non ha fatto in tempo, perché due robusti agenti in borghese lo hanno subito ammanettato. Neutralizzato il guardiano, decine di uomini armati hanno fatto irruzione nelle centrali, dove dieci persone erano intente a contare blocchi di matrici. Diversi i colori, ognuno per una giocata: giallo per 500 lire, bianco per 1000, rosa per 2000, celeste per 5000, rosso per 10.000. I poliziotti, che hanno rovistato dappertutto, non hanno trovato neanche un soldo. 'L'assenza di contanti si spiega facilmente — avverte un funzionario della questura —: le somme raccolte ogni settimana rimangono in consegna ai capi-zona, cioè agli uomini prescelti dalla camorra per controllare il gioco nei 29 quartieri cittadini. Solo dopo il pagamento delle vincite, che avviene puntualmente ogni martedì, i proventi saranno incassati dall'organizzazione che trattiene per sé V80 per cento del totale. Il 15 per cento finisce nelle tasche dei capi-zona, o galoppini, il 5 per cento ai raccoglitori delle giocate». Tra gli undici arrestati vi sono anche tre contabili della camorra specializzata nel lotto illegale: sono Ciro Esposito, 26 anni, Lucio Adamo, 22 anni e Antonio Iacobelll, 32 anni. Le altre persone ammanettate, oltre Salvatore Canneva, sono Michele Spaventa, Antonio Mastello, Carmine Vitagliano, le sorelle Rita e Luisa Reale (proprietarie dei due appartamenti), Giuseppina Menna, Luigi Marigliano. Fulvio Mllone
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