Boss e industriali a giudizio per la «pizza-connection»

Boss e industriali a giudizio per la «pizza-connection» Boss e industriali a giudizio per la «pizza-connection» ROMA — Un altro grosso capitolo del traffico internazionale di stupefacenti (la pizza-connection) diretto e coordinato da pericolosi boss mafiosi, impegnati anche nel riciclaggio di somme colossali e in altre attività illegali, andrà a giudizio davanti al tribunale di Roma. E' 11 frutto del paziente lavoro istruttorio condotto dal sostituto procuratore Nltto Palma e dal giudice Istruttore Aurelio Galasso che ha rinviato a giudizio 28 persone quasi tutte però latitanti. Tra 1 rinviati a giudizio, per reati che vanno principal¬ mente dallo spaccio di eroina all'associazione per delinquere di stampo mafioso o camorristico, figurano In particolare l'Imprenditore agricolo Michelangelo Alello (già sindaco del popoloso paese di Bagherla vicino Palermo) ed unico agli arresti domiciliari, dopo essere uscito dal carcere per scadenza dei termini; e quindi, tra gli altri, l cugini Onofrio e Salvatore Catalano, Francesco Castronovo, Vito Palazzolo, Antonino Rotolo, uno del pochi detenuti, e l'industriale bresciano Oliviero Tognoli. Le prime indagini nascono proprio da un rapporto redatto dall'Fbl negli anni '80-81 sugli enormi flussi di danaro provenienti da esercizi commerciali, operanti soprattutto a New York, come pizzerie o ristoranti (di cui il nome di «pizza-connection») e diretti in Italia passando per svariate banche svizzere. Somme che, stando agli accertamenti compiuti negli anni successivi, sarebbero arrivate al livello di decine e decine di milioni di dollari, prontamente reinvestiti in altre attività illegali o legali, sempre fornite di adeguata «copertura».

Persone citate: Antonino Rotolo, Aurelio Galasso, Boss, Francesco Castronovo, Nltto Palma, Oliviero Tognoli, Salvatore Catalano, Vito Palazzolo

Luoghi citati: Italia, New York, Palermo, Roma