Imputato si uccide

Imputato si uccide Messina, dopo gli agguati arriva il suicidio Imputato si uccide Dall'inizio del maxiprocesso eliminate 7 persone, due ferite MESSINA — Nelle cronache del maxiprocesso contro le cosche mafiose messinesi adesso c'è anche un imputato-suicida. Pasquale Paratore, 23 anni, in libertà per scadenza dei termini di carcerazione preventiva, si è sparato un colpo di pistola alla testa nella propria abitazione del rione Aldisio ed è morto alcune ore dopo al reparto rianlmazitìn«<ideì "pollellnteo-lu«t-i versitario. J,tìrà''dMelHcn,e sfcftcè'.'.jri riesce piccolo», indicato dal superpentito Giuseppe Insolito (l'uomo che con le sue confessioni ha consentito alla magistratura di svelare i segreti della mafia messinese) come tossicodipendente costretto a spacciare per procurarsi la dose di droga giornaliera. Non si conoscono 1 motivi che l'hanno condotto al suicidio. E' certo, però, che il suo gesto proietta nuove, Inquietanti ombre su un processo che. Iniziatosi a metà aprile, è stato finora costellato da un'incredibile sequenza di morte. Bilancio: sette persone uccise e due ferite. Una lunga serie di fatti di sangue apertasi l'8 maggio con l'uccisione dell'avv. Nino D'Uva, difensore di una ventina di imputati al maxiprocesso, assassinato nel suo studio, e culminata nella serata di sangue di mercoledì. Vittime: Paolo Bonsignore, ucciso nella sala d'attesa dell'istituto ortopedico di Ganzirri, assieme ad una donna che si trovava accanto a lui per caso, Nunzia Spina, di 35 anni, e Giovanni Bilardo, freddato dentro un'auto sotto casa proprio al quartiere Alvisio, a poche centinaia di metri'tial luogo '^ln' cui- ieri piattina, intorno ' alle ' 10," s'è' tòltola vita Pasquale'Pàràtére, ultima vittima, in ordine di tempo, di questo processo drammatico, che va avanti nonostante lo stillicidio di morti ammazzati, nonostante l'attentato di 20 giorni fa contro il padre di Giuseppe Insolito, il superpentito, ferito gravemente da un killer mentre si recava al lavoro. Se però gli agguati contro imputati in attesa di giudizio come Bonsignore o come Carmelo Parisi e Natale Morgana, uccisi a settembre in altrettanti agguati, hanno una loro logica nell'ambito della lotta fra clan rivali della malavita cittadina, il suicidio di Pasquale Paratore è un mistero per tutti. Il giova ne ieri mattina stava uscendo di casa assieme alla moglie quando è tornato indietro dicendo di dover andare in bagno. Era una scusa. Chiusa la porta alle sue spalle, ha tirato fuori una pistola calibro 7,65 e se l'è puntata alla tempia destra facendo fuoco. Richiamata dallo sparo, la moglie ha chiesto aiuto al vicini. E' stata sfondata la porta. Pasquale Paratore era a terra in una pozza di sangue, ma respirava ancora. Dal vi cino policlinico universitario è subito giunta.un'ambulanza. Il giovane è stato ricoverato al reparto rianimazione Ma fé sue condizioni sorio apparse subito disperate. Era in stato di coma profondo, non rispondeva alle sollecitazioni dei medici. Nel pomeriggio è spirato senza lasciare nulla che possa fare intuire i motivi del suicidio. Forse un momento di de pressione, forse l'impossibi lità di far fronte a qualche ri catto della malavita. Di certo c'è solo che fuori dall'aulabunker del carcere di Gazzi dove si sta svolgendo 11 maxi processo alle cosche, qualco sa di tragico e misterioso sta avvenendo. Un colossale intreccio di intimidazioni e di regolamenti di conti la cuposta in gioco è il controllo del commercio della drogadel racket delle estorsioni delle altre attività criminali da cui trae linfa una malavita sempre più selvaggia. Nino Amante

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