In Salvador 300 morti

In Salvador 300 morti Soccorritori nel caos dopo il terremoto, nuove scosse In Salvador 300 morti Secondo stime Usa : La guerriglia sospende le ostilità - Duarte proclama la calamità nazionale - Nella capitale mancano elettricità e acqua - La gente scava con le numi tra le macerie - Non ci sono vittime tra gli italiani SAN SALVADOR — Ce panico a San Salvaldor, una paura indescrivibile, accresciuta dal caos e da incendi prodotti dalle linee elettriche in cortocircuito. Il terremoto ha squassato il centro della citta, le vittime sono centinaia. I primi soccorsi tardano. C'è gente che scava con pale a volte con le mani alla ricerca dei parenti sopravvissuti. E la terra trema ancora. Vaghe le stime: le autorità dicono che i morti sono 100 ma la valutazione del portavoce statunitense Speakes è di 250-300 vittime. Diversi radioamatori dicono 400, 500 e la televisione del Costarica ha fatto un numero spaventoso: 1000 morti. Dopo la tragedia, la tregua militare. I guerriglieri del Fronte Farabundo Marti hanno annunciato la sospensione delle ostilità fino alla cessata emergenza. .11 Comando generale invita tutte le sue unità militari a rispettare quest'ordine — dice un comunicato — sospendendo ogni genere di operazione militare a carattere offensivo e limitandosi a combattere soltanto nel caso di scontri provocati da pattuglie del nemico o da sue operazioni-. U presidente Duarte ha proclamato dalla radio lo stato di emergenza ed invitato la popolazione a restare calma e lontana dalle case pericolanti. San Salvador sorge In una zona sismica ed ha già sofferto gravi danni nei terremoti del 1915 e del 1969. I mezzi di soccorso impegnati da sabato sera nel loro pietoso e febbrile lavoro steri' tano a farsi strada. Sono ostacolati dalle macerie e dagli automobilisti che si gettano al volante all'impazzata, nel tentativo di raggiungere le persone care in altri quartieri. Molti crocevia sono ostruiti. Manca corrente elettrica a gran parte della citta. Scarseggia l'acqua. La prima scossa delle 11,50 di venerdì (le 16.50 in Italia) ha raso al suolo le prime case, interrotto i collegamenti con l'estero e seminato la morte nel centro della citta. Lo sciame sismico registrato per tutta la notte e anche ieri ha fatto il resto. L'intensità massima ha raggiunto il grado 7 della scala Ritcher e non meno di 15 movimenti di minor forza hanno ripetutamente scosso la terra. Al momento del terremoto negli uffici del palazzo Ruben Dario, un fabbricato di 5 pia¬ ntequhgtochde slonbd ni, c'erano 1000 persone. Si teme che siano morte solo qui 100 persone. -Il terremoto ha versato più sangue che la guerra civile', ha commentato un radiocronista. I medici hanno fatto sapere che hanno assoluto bisogno di plasma sanguigno, coperte e medicinali. I sanitari dell'ospedale militare prestano le loro cure al feriti all'aperto, nell'antistante giardino pubblico situato sul lato opposto della strada. I 150 bimbi degenti dell'o¬ spedale pediatrico «Bloom» sono stati sistemati nello stadio. Altri 250 sono stati trasferiti presso gli ospedali dèlie citta vicine. In centro, poco lontano dall'ambasciata degli Stati Uniti è crollata una scuola: 30 bambini sono morti. La radio dell'esercito ha riferito che un numero imprecisato di bambini è intrappolato sotto le macerie di due scuole e di un orfanotrofio. Dalle rovine della scuola femminile di Santa Catalina, nel quartiere operaio di- San Jacinto (uno uel più colpiti) sono stati estratti 40 cadaveri. In un altro punto della città un palazzo di 10 plani è stato praticamente distrutto: le sue macerie sono ora la tomba per 150 persone. Secondo un apocalittico resoconto di una radio, al centro della città, dove la case Bono più vecchie, sono stati visti cadaveri mutilati, molti dei quali di bambini, e gente di ogni età, disperata, che frugava tra le macerie delle case alla ricerca di morti e feriti. Questi vengono ammassati nelle case non lesionate e nei parchi pubblici perché gli ospedali traboccano di gente. E' stato gravemente danneggiato anche il Palazzo Nazionale, decapitata la statua di Cristoforo Colombo, che si trova nella piazza centrale della città. San Salvador conta un milione di abitanti e una grande concentrazione di profughi, affluiti nella capitale per sfuggire alla guerra civile che da anni dilania il Paese. L'organizzazione della solidarietà internazionale è scattata ieri. La Croce Rossa Internazionale ha inviato con un volo charter da Panama 13 tonnellate di tende, coperte e medicinali di prima necessità. A bordo ci sono esperti Incaricati di coordinare i soccorsi. Il presidente americano Reagan, VOnu, 1 Paesi latino-americani stanno preparando altri soccorsi. Da tutta Europa, e anche dall'Italia, partono aerei carichi di medicinali e tende. Il ministero degli Esteri e la Protezione Civile hanno deciso un primo Immediato invio di materiali e tecnici. La Farnesina ha comunicato che non ci sono vittime tra la comunità italiana. Salvo anche il regista Florestano Vaticini e la sua troupe che si trovano in Salvador per un sopralluogo in vista di un film. ouetlcmpstBvddcrisn San Salvador. Fra le macerie di un palazzo i soccorritori cercano i feriti (Tel. Agencc Franco Press)

Persone citate: Bloom, Cristoforo Colombo, Duarte, Farabundo Marti, Reagan, Ritcher, Ruben Dario