Peres si è dimesso di Giorgio Romano

Peres si è dimesso Israele, scatta tavvicendaménto al govèrno Peres si è dimesso Shamir premier martedì, ma rimangono in sospeso alcuni problemi NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — Ieri mattina alle 11. puntualmente, il primo ministro israeliano, che aveva viaggiato tutta la notte da Parigi e poi aveva convocato nel suo ufficio i ministri del Maarach (Pronte del Lavoro) e successivamente il suo vice Shamir, ha presentato la lettera di dimissioni al Capo dello Stato: è entrata cosi in moto l'operazione avvicendamento che si confida potrà essere conclusa martedì con la presentazione del governo Shamir alla Keneseth. Tuttavia non tutti 1 problemi sono stati regolati tra Maarach e Likud e le trattative continuano alacremente per trovare una soluzione. Le principali questioni in sospeso sono: la reintegrazione in seno al governo del ministro liberale Modai, allontanato nel luglio scorso per le sue espressioni duramente pole¬ miche verso il premier; consentire a Weizman di continuare a occuparsi dei rapporti con gli arabi di Israele (contrariamente alle Intenzioni del capo del Likud). C'è poi il problema delle attribuzioni e prerogative ai ministri laboristi nel campo dell'economia, 11 progetto di affidare a Moshe Arens di occuparsi degli ebrei dell'Europa orientale e a Ronnie Milo di quelli dell'Europa occidentale. E ancora come equilibrare l'uscita dal governo del ministro laborista Our. deciso a non far parte del gabinetto Shamir. L'ultima proposta del laboristi è che Shamir presenti un gabinetto di 23 ministri anziché di 25. escludendo da esso tanto Modai quanto Our, per mantenere l'equilibrio delle forze, salvo riportare entro tre mesi il governo a 25 ministri, fermo restando che ogni nomina ministeriale e ogni sottosegretariato debbono essere approvati per iscritto dai rappresentanti dei due partiti. Dopo la formale cerimonia della presentazione delle dimissioni, durata mezz'ora e che ha dato luogo a uno scambio di espressioni di apprezzamento tra Peres e Herzog, quest'ultimo ha cominciato le consultazioni, eminentemente formali con gli esponenti del partiti del governo e dell'opposizione: le fazioni religiose, 11 Mapavn, Tehiya, 1 .Diritti del cittadino» e via dicendo, mentre 1 due grandi partiti della coalizioni saranno ricevuti congiuntamente martedì mattina presto nella speranza che siano state risolte per allora le questioni pendenti. Il Presidente non ha invitato alle consultazioni Meir Kahane, capo del movimento razzista Kach. ■_ Giorgio Romano

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