«Pinochet vuole dividerci»
ce Pinochet vuole dividerci » L'opposizione rifiuta il dialogo condizionato offerto dal dittatore ce Pinochet vuole dividerci » Dai socialisti alla de la risposta è negativa - Alla riunione con il ministro Garcia, lunedì, dovrebbero presentarsi soltanto esponenti legati al regime - Oggi manifestazione a Punta Arenas autorizzata da un generale «critico» NOSTRO SERVIZIO SANTIAGO — I partiti di opposizione respingono 11 dialogo •limitato e coidizionato- proposto dal generale Augusto Pinochet. I colloqui, che saranno ristretti alla legge sui partiti e al sistema elettorale, secondo fonti di stampa cominceranno lunedi prossimo. Oli esponenti politici saranno ricevuti dal ministro dell'Interno. Ricardo Garcia, nel palazzo presidenziale della Moneda. Fonti ufficiali assicurano che la stampa potrà •coprire» ampiamente le conversazioni. Il governo sceglierà i suol interlocutori tra i leader politici ma non estenderà gli inviti alle direzioni dei partiti, secondo quanto assicurano le stesse fonti. Secondo Garcia, la democrazia cristiana, il maggior partito di opposizione, sarà tra gli invitati. Però alti esponenti della stessa de hanno dichiarato al El Poto che • nessuna personalità o dirigente democristiano vi parteciperà, nonostante le nostre divergerne interne'. La proposta di Pinochet «è deludente: n presidente mantiene infatti la sua pregiudiziale secondo cui qualsiasi dialogo potrà svilupparsi previa •l'oc cettazione della Costituzione* in vigore. Più duro il partito sociali sta cileno, n segretario generale. Ricardo Nufiez, ha detto che •l'esclusione dei partiti marxisti dai negoziati equivale all'esclusione dei socialisti». Il segretario ha dichiarato che le proposte di Pinochet equivalgono «a una resa senza condizioni dell'opposizione- e che 11 suo appello «ri flette una predisposizione a creare condizioni che rendano impossibile un dialogo per il ritorno alla democrazia: Anche l'Alleanza Democratica, una coalizione di partiti di centro e della sinistra moderata, ha respinto l'offerta di Pinochet. Secondo l'Alleanza, -il governo pone condizioni inaccettabili» per il dialogo con l'opposizione. An che la destra ha reagito con sospetto. Pedro Correa, segretario generale del Partito Nazionale, una coalizione che per anni ha appoggiato 11 regime, ha fatto sapere che la posizione dell'esecutivo -è positiva ma tardiva: Sicché soltanto i partiti legati a filo doppio con i militari hanno plaudito alle avances presidenziali. L'opposizione considera la proposta di Pinochet come uno schiaffo al comandante in capo dell'Aviazione e membro della Giunta, generale Fernando Matthei. il quale aveva proposto un dialogo senza limitazioni dal quale fossero esclusi soltanto il partito comunista e 1 suol alleati. La de ha fatto sapere di es¬ sere disposta al dialogo con la Giunta e con le Forze Armate .alle condizioni poste da Matthei: ha spiegato un suo dirigente, Huepe. Il problema peraltro è stato dibattuto con gli altri partiti, per evitare che si venisse accusati di voler dividere le Forze Armate. Con queste prime reazioni, 11 dialogo che awierà dopodomani 11 ministro Garcia •sembra già abortito-, ha detto un dirìgente di Alleanza Democratica. Nonostante ciò, il regime potrebbe contare su interlocutori dentro 1 partiti della destra, sia alleati sia all'opposizione, cosa peraltro già avvenuta senza che si sia arrivati a risultati concreti. Se pero lunedi dovessero sedere al tavolo dirigenti dell'opposizione di centro destra, 1 partiti si potrebbero vedere confrontati alla minaccia di una divisione interna. Huepe ha detto ancora che 'Pinochet rischia molto in questo momento. Speriamo — ha concluso — che in tutto questo qualche buona notizia ci arrivi dall'Islanda: Anche all'interno delle Forze Armate si accentuano le divisioni. Oggi pomerìggio a Punta Arenas si terrà una manifestazione dell'opposizione. Nonostante lo stato di assedio, 11 comandante militare della regione, il generale Dan ùs, l'ha autorizzata: Danus di recente è stato uno dei più schietti contestatori di Pinochet. Manuel Delano Copyright El Pals e per l'Italia La Stampa
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