Quando l'auto blocca il passaggio

Quando l'auto olona il passaggio Assolto dal pretore un medico che agì in stato di necessità Quando l'auto olona il passaggio TORINO — Un medico chiamato d'urgenza per un bimbo ammalato trova l'ingresso del garage bloccato da una macchina. Con l'aiuto del figlio forza il deflettore e la sposta. Denunciati e processati per danneggiamento, padre e figlio sono stati assolti dal pretore Anna Maria Ronchetta •per aver agito in stato di necessità*. L'episodio è accaduto nel maggio scorso a Venaria, nella cintura torinese. Protagonisti della vicenda sono il dott. Camillo Di Carlo, 63 anni, e 11 figlio Igor, di 26. E' un sabato mattina quando al medico arriva la telefonata del papà di un bimbo: •Marco sta male, venga subito*. Il piccolo è in cura dal medico da due anni: orfano di madre, soffre di crisi convulsive, n suo nome è nell'elenco speciale che il sanitario ha accanto al telefono: è uno degli ammalati che ha precedenza assoluta su tutti. Il medico, difeso dall'aw. Bissacco, ha spiegato al pretore: «Ho cercato invano un taxi e ho chiesto anche l'intervento dei carabinieri e dei vigili per spostare la macchina. Niente da fare. Allora mio figlio ha preso un'ascia nel giardino e ha rotto il deflettore. Sulla saracinesca del garage era ben visibile la scritta "Sosta vietata"*. In aula, davanti al pretore, si ricostruisce l'episodio, n proprietario dell'auto chiede 50 mila lire di risarcimento. Il dott. Di Carlo spiega i motivi del gesto: «Non potevo aspettare oltre, dovevo accorrere al capezzale del bambino». E il magistrato gli dà ragione: non punibile per aver agito in stato di necessità. ■ n. pie. L'articolo 54 del codice penale stabilisce che «non é punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato né altrimenti evitabile*. In base a questa norma deve riconoscersi esatta la sentenza che ha prosciolto, appunto per avere agito in stato di necessità, il medico che, trovando la sua auto bloccata da un'altra, ha rotto il vetro di quest'ultima per spostarla e per potersi quindi recare a visttare uh malato. Il medico era stalo chiamato ner un bai..bino le cui condizioni erano indicate come gravissime, e sussisteva quindi il requisito del •pericolo attuale di un danno grave alla persona*. Inoltre egli non si era subito gettato a rompere il vetro dell'auto che bloccava la sua, ma aveva prima tentato inutilmente, in diversi posteggi, di trovare un taxi. La rottura del vetro rappresentava quindi l'unico modo per evitare che il bambino rimanesse esposto ad una situazione di pericolo. E' irrilevante che lo stato del bambino non sia apparso, dopo la visita, cosi grave come sembrava dalla chiamata. La giurisprudenza riconosce che il soggetto non è punibile anche quando i presupposti dello stato di necessità non sussistano effettivamente, ma l'interessato li ritiene invece esistenti in base a giustificati motivi. La norma sullo stato di necessità deve peiò essere interpretata con rigore. Una sua eccessiva estensione potrebbe giustificare la commissione di reati che non sono, in realtà, affatto necessari per evitare «fi pericolo attuale di un danno grave alla persona*. Il principio cardine dell'ordinamento penale esige che chiunque commetta fatti illeciti sia punito. Allargando troppo lo stato di necessità si aprirebbe la strada ad arbitri. Vittorio Barosio

Persone citate: Anna Maria Ronchetta, Bissacco, Camillo Di Carlo, Di Carlo, Vittorio Barosio

Luoghi citati: Torino, Venaria