La «lobby» nel Palazzo di Roberto Martinelli

La «lobby» nel Palazzo Incrocio d'interessi La «lobby» nel Palazzo Attività di lobby è quella dei gruppi di pressione per inserire e difendere, nei processi di decisione politica, gli interessi di cui sono portatori. Qualche tempo fa, su questo giornale Roberto Martinelli ed Ezio Mauro scrissero un reportage sul concreto lobbysmo in Italia. Ma non vi è ordinamento statale dove non si verifichi e molti Stati regolano questo lavoro. Da noi, è ancora fermo alla Camera un progetto di legge che, istituendo l'albo dei lobbysti, compie un primo passo. Un primo passo: ma la via è assai difficile. Perché il riconoscimento istituzionale della rappresentanza degli interessi. incrocio tra questa e la rappresentanza politica nel processo di decisione pubblica sono problemi che ne richiamano altri sino ad arrivare al gradino più alto della scala della riforma istituzionale: che è il gradino della decisione. Non basta, infatti, che (con qualche pericolo di chiusura corporativa) l'albo dei lobbysti assicuri la trasparenza dell'interlocutore e del contatto. E' anche necessaria la trasparenza del processo attraverso il quale chi deve decidere, «digerisce» l'informazione fornitagli dal lobbysta, e la utilizza ai fini della deliberazione. E qui, su questo punto critico del procedimento, ci troviamo di fronte alla debolezza storica dei nostri apparati decisionali: che è proprio nella incapacità di strutture burocratiche di far fronte adeguatamente a flussi di informazione e di proposte finalizzate. Il lobbysta che arriva in Parlamento, o al governo-pubblica amministrazione o ai partiti, portatore della cultura specifica dei suoi interessi, che cosa incontra? Dovrebbe incontrare apparati di analisi e di critica del suo progetto, già ('Carichi» del sapere accumulato nello studio di progetti alternativi. Capaci di tener conto anche degli interessi diffusi che non hanno patrocinio di gruppi e dei dati comparati delle esperienze straniere. Attrezzati alla indicazione tecnica dei punti di sintesi, di scontro e di possibile mediazione. Sono quei meccanismi di aggregazione e selezione della domanda che devono nutrire la decisione politica: e senza i quali, questa si riduce ad una volgare approssimazione, con motivazioni raccattate all'ultima ora o con persuasioni forzate con altri mezzi. Ed ecco quindi che il discorso sul lobbysmo si sposta su quello che sono, dal didentro, partiti, governo-pubblica amministrazione e Parlamento. Viene in discussione la qualità tecnica dei loro nuclei di studio e di valutazione c la poAndrea Manzella (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

Persone citate: Ezio Mauro, Manzella

Luoghi citati: Italia