Ore 11,30 parte il dialogo
Ore 1T#30 parte il dialogo Reykjavik, tra segnali incoraggianti il vertice Reagan-Gorbaciov Ore 1T#30 parte il dialogo 11 leader del Cremlino, all'arrivo, dice di ravvisare in Reagan il suo stesso «senso di responsabilità» - Il Presidente americano ribatte: gli proporrò di ridurre parallelamente esperimenti nucleari e anni atomiche DAL NOSTRO INVIATO REYKJAVIK — Una dichiarazione distensiva di Oorbaciov e una inattesa apertura di Reagan sugli esperimenti nucleari hanno conferito al minivertice di oggi e domani, già ostacolato dai contrasti e dalle polemiche tra le superpotenze, un nuovo tono di speranza. Il leader del Cremlino, atterrato ieri alla grande base militare americana di Reflavfk, una spina nel fianco sovietico, ha detto di ravvisare in Reagan il suo stesso «senso di responsabilità* per la pace e per la sicurezza mondiali. Riferendosi al cauto commento del Presidente dell'altro ieri, secondo cui il successo del piccolo summit «non è garantito*. Oorbaciov ha affermato che esso può tuttavia gettare le basi della soluzione dei più gravi problemi che separano le superpotenze. Noi, ha insistito 11 segretario' del pcus, parlando alle radiotelevisioni ai piedi della scaletta dell'aereo che lo aveva appena portato da Mosca, •guardiamo con aspettativa alla rimozione della minaccia nucleare... A passi acanti verso 2'obiettico che ci siamo posti della totale, eliminazione delle armi atomiche éntro il Duemila*. Poche ore dopo Reagan ha risposto a queste espressioni di fiducia di Oorbaciov con l'annuncio che oggi gli proporrà di discutere una riduzione parallela degli esperi- menti nucleari e delle armi atomiche se egli acconsentirà alla verifica dei due trattati esistenti, del '74 e '76 rispettivamente, che limitano la potenza delle esplosioni a 150 kilotoni e ne contemplano l'uso pacifico. I due patti non furono mai ratificati dal Senato a Washington. Lo saranno all'apertura della prossima legislatura, ossia a metà gennaio, dopo le elezioni parlamentari americane, ha detto Reagan, se Usa e Urss raggiungeranno un accordo sui loro controlli. «JVoi restiamo impegnati a realizzare V obiettivo ultimo della messa al bando completa dei test*. ha dichiarato il Presidente, •ma solo quando la nostra difesa non dipenderà più dalle armi offensive. Appena risolta la questione della verifica entreremo in negoziati per limitare i test, di pari passo con i tagli dei missili*. Senza dubbio. Reagan, che stamane farà gli onori di casa nel primo incontro a Villa Hofdi, e che nel pomeriggio, alle 15,30, sarà Invece l'ospite nel secondo, vorrà distinguere tra l'offensiva del sorriso e le spinte propagandistiche di Oorbaciov da un lato, e la sostanza delle posizioni dell'Urss dall'altro. Il Presidente, per esempio, non darà peso eccessivo all'improvviso annuncio di Mosca, ieri, della liberazione di un detenuto politico sovietico, la poetessa ucraina Irina Ratushinskaja, né a quello della concessione del visto di uscita a un dissidente ebreo, Inessan Flevov: è infatti una vecchia prassi del Cremlino compiere questi gesti alla vigilia del vertice. Ma la Casa Bianca, trasferitasi in blocco a Reykjavik, in parte all'albergo del minuscolo aeroporto cittadino, in parte a quello di Holt, nei quartieri alti, non nega che negli ultimi giorni Oorbaciov abbia segnalato la sua ferma volontà di dialogo. Lo hanno confermato indirettamente il segretario di Stato Shultz, la sua direttrice degli affari europei, siEnnio Caretto (Continua a pagina 2 in prima colonna)
Persone citate: Caretto, Gorbaciov, Holt, Reagan, Shultz
Luoghi citati: Mosca, Reykjavik, Urss, Washington
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