Sgomento a Palermo per il bimbo ucciso di Francesco Santini

Sgomento a Palermo per il bimbo ucciso Sgomento a Palermo per il bimbo ucciso (Segue dalla 1* pagina) Abbiamo figli anche noi, chiediamo qualche minuto dt raccoglimento». In aula, sussurri dalle gabbie. A gridare, ora, c'è un giovane avvocato di parte civile: • Questo è un omicidio che si colloca all'Interno di un processo destabilizzante per la città — dice — che vede la mafia protagonista». S'alza l'avvocato Fileccia. Difende una quarantina di imputati: ■Mi associo alla nobile iniziativa della cella numero 15 — dice — ma non aggiungo alcun commento». Interviene il presidente: »Il modo migliore per commemorare — sentenzia — è andare avanti e continuare ti nostro lavoro». Palermo è nello scirocco snervante di fine estate. A San Lorenzo e allo Zen, gente muta, n giornale del pomeriggio ha una foto di Claudio a tutta pagina. Se ne vendono poche copie. Parlano soltanto 1 bambini. Anna Scuderi era una compagna di scuo la di Claudio Domino •che è morto — dice con sicurezza — perché l mafiosi dovevano far vedere che sono forti» E un altro racconta che una sera era insieme a Claudio in via del Quartieri. «Da un'automobile due drogati hanno gettato via una siringa — dice — e noi siamo scappati via». Interviene un adulto: lo richiama. Il bambino aggiunge: «Mi chiamo Vito Circello, questo è il mio nome» Corre via. La città non reagisce. ] bambini parlano, tacciono 1 più grandicelli. Ecco, ancora tra le autorità, l'Alto commissario contro la mafia, il pre tetto Boccia. »In chiesa tanti ragazzi, tanti giovani: non uno — dice nello sgomento — che sia. venuto a suggerirci qualcosa». L'isolamento degli investigatori è al culmine. B capo della Mobile, proprio l'altra sera, ha dato le dimissioni: lascia la polizia di Stato. «Ci sgomenta ti silenzio», dice il prefetto Boccia che non vede nei delitti di Porto Empedocle, in quelli di Messina e nella morte di Claudio Domino «un disegno o una strategia complessiva delle cosche». Boccia racconta un episodio inedito. L'altro giorno era sulla sua automobile blindata. Percorreva via Libertà. Lasciava la residenza di Villa Pajno, diretto in prefettura, a Villa Witaker. In via della Libertà erano stati appena ritrovati 14 candelotti di dinamite e due micce. «La radio — dice Boccia — subito ci ha avvertiti: c'era folla, ma ci hanno detto 'non cambiate percorso, potrebbe essere una trappola'». A dare le indicazioni via radio erano i servizi di sicurezza, in collegamento costante con la Guardia di finanza che scorta l'Alto commissario. 'Fot non è accaduto nulla — dice Boccia — ma questo è il clima di Palermo». Quattordici candelotti di dinamite abbandonati dinanzi ad un grande negozio di tappeti. Le micce, accese e Ipoi spente. Dice un inquiren- e a te: 'Nessun attentato all'Alto commissario: vedrei piuttosto una richiesta di tangente». Il proprietario del negozio, interrogato, ha smentito ogni pressione. 'Nessun pizzo (tangente), nessuna richiesta», ha detto con sicurezza Dai commissari dell'antimafia volati a Palermo, una proposta al ministro dell'Inrno Luigi Scalfaro. A illù rarla è il presidente, Alino vi: 'Dobbiamo incontrare il ministro: l'appuntamento dice — era già fissato all'Indomani della strage di Porto Empedocle. Il nostro progetto di creare un nucleo nazionale operativo contro la mafia che abbia poteri di Indagine su tutto ti territorio italiano: è inutile frantumare le In chieste nelle varie questure. A notte alta, nel palazzone della questura, dopo la cattedrale, gli investigatori sono al lavoro. Setacciano le attività imprenditoriali del padre di Claudio. Un sottufficiale dice con convinzione: »Gll Imputati del processo al bunker hanno bisogno dt tranquillità, questo morto di 11 anni, disturba i loro piani». E sull'ipotesi di un attentato nell'aula del maxiprocesso? •£' valida — commenta — ma avrebbero successo soltanto dopo aver trovato II killer dt Claudio, proprio come dice lo zio, incaprettato e bruciato. Quanto al bunker e al tritolo, un attentato, sempre, è possibile ma di notte, quando è deserto: questa sarebbe una vittoria mafiosa». Francesco Santini

Persone citate: Anna Scuderi, Boccia, Claudio Domino, Fileccia, Luigi Scalfaro, Pajno, Vito Circello

Luoghi citati: Indagine, Messina, Palermo, Porto Empedocle