Rai e tv private, gara della diretta
Rai e tv private, gara della diretta L'accordo sulla nuova legge dà via libera ai progetti per una concorrenza alla pari Rai e tv private, gara della diretta Gianni Ferrauto (Eurotv): «Entro tre mesi un telegiornale in tre edizioni» - Fedele Confalonieri (Berlusconi): «Vogliamo vincere con più informazione» MILANO — Rai e televisioni private stanno già affilando le armi per il prossimo scontro, quello che le vedrà Impegnate sul fronte dell'informazione, della notizia, del commento politico, insomma del telegiornale. Se andrà in porto il disegno di legge per la riforma del sistema televisivo nazionale, si scatenerà la lotta per contendersi spettatori e miliardi. Perché, e su questo sono tuttt d'accordo, nelle ore serali dalle 20 alle 23 si concentra la massima audience, quando Rai e private si battono a colpi di films, spettacoli e avvenimenti sportivi per prendersi i bocconi più grossi di una torta pubblicitaria valutata duemila miliardi. Sino ad oggi le tre reti Rai hanno avuto nei telegiornali della sera i loro punti di forza, ma forse tra pochi mesi non disporranno più di questa rendita di posizione. «Entro tre mesi Euro TV è pronta a scendere in campo con un telegiornale — dice Gianni Ferrauto, amministratore del network —. A Milano stiamo allestendo un nuovo studio in Via Gluck. e dille da Roma manderemo in onda il nostro "Euroglornale", con notiate di politica interna ed estera, sport, economia e spettacolo-, •Anche noi siamo pronti — dice Fedele Confalonieri, amministratore delegato della Fininvest e braccio destro di Silvio Berlusconi —. Abbiamo le strutture tecniche, abbiamo già nei nostri organici 40 giornalisti più, parecchi collaboratoti di grosso calibro, già sforniamo rubriche di politica, di attualità, di cultura. E abbiamo anche un pubblico che segue queste nostre trasmissioni. Ma non mi chieda di scadenze o di impegni precisi. Vedremo, vedremo Euro TV prevede di trasmettere un telefonale tre volte al giorno, alle 12,30, alle 19.30 e alle 22,45, della durata di 14 minuti, al quale faranno seguito i notiziari regionali e locali. 'Abbiamo tn funzione 18 redazioni regionali; con 150 redattori — prosegue Ferrauto —; a'coordinare fa loro attività provvederanno i 20 giornalisti degli studi di Milano e Roma: 'Non ci sono problemi per le strutture — è il commento di Confalonieri —. Per i collegamenti esteri ci sono le agenzie internazionali, dalla Upi a Ted Turner Cables*. ssF Entrambi i gruppi privati sono comunque d'accordo che la concorrenza alla Rai andrà portata sul terreno della qualità dell'informazione. Per Euro TV il nuovo disegno di legge consentirà grosse innovazioni nel presentare le notizie al pubblico: Ferrauto, ricordando la propria matrice cattolica, afferma in proposito che il proprio telegionale avrà un taglio politico «di centro» e ritiene che si debbano tener presenti tutti gli schieramenti che si muovono nell'area del pentapartito. Sarà dunque un telegiornale moderato, di regime? «.Euro TV non vuole sovrapporsi alla Rai, faremo un prodotto diverso, daremo le informazioni nel modo che noi riterremo più giusto — dice Ferrauto —, non daremo quindi spazio a grandi personaggi, a fini commentatori e politologi, ma faremo della notizia il nostro punto di forza'. A Canale 5, invece, puntano in primo luogo ad utilizzare l'interconnessione, cioè la possibilità di trasmettere in diretta, per ridurre i costi, evitare le duplicazioni dei programmi che richiedono sprechi di tempo e danaro. Ecco perché non si sbilanciano troppo sull'impostazione del loro telegiornale e sui programmi. Ritengono più proficui gli aspetti tecnici ed economici del provvedimento rispetto alle implicazioni politiche. Del resto Berlusconi ha più volte sostenuto pubblicamente che una TV commerciale deve rivolgersi a tutti, di destra e di sinistra, cattolici, laici e comunisti cercando di accontentare tutti e, ove questo non riesca possibile, di scontentare il minor numero possibile di telespettatori. Ecco perché ci sembra di capire che 1 network milanesi daranno prevalenza, almeno in una fase iniziale, alle trasmissioni di. avvenimenti sportivi, di spettacoli e di cultura. «Ad ogni modo ci sentiamo meno condizionati della Rai dal punto di vista politico, non rispetteremo le nomenklature nel dare notizie e commenti — dice ancora Confalonieri —. E poi, noi vogliamo battere la Rai nei suoi punti di forza, cioè l'informazione. Faremo quindi un buon prodotto, ma ci vuole tempo». Di costi non si parla. Pochi mesi fa si stimava che organizzare dal nulla un telegiornale sarebbe costato almeno 500 miliardi come invstimento per il primo anno. «A noi ne bastano di meno», dice Ferrauto. Quanti? «Beh, guesto è un segreto aziendale». Gianfranco Modolo
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