Gardini ha scalato Montedison di Valeria Sacchi

Gardini ha scalata Montedison Con il 14,5% del capitale è il primo azionista di Foro Bonaparte Gardini ha scalata Montedison MILANO — Raul Gardini è il grande azionista di Montedison. Da ieri è lui, stratega dell'Agricola finanziaria, l'uomo forte della Montedison. A tarda sera, dopo una giornata di illazioni e congetture, Raul Gardini ha emesso un secco comunicato: «Raul Gardini, presidente del gruppo Ferruzzì, comunica ufficialmente di aver aumentato, attraverso le controllate Agricola finanziaria e Silos di Genova, la partecipazione in azioni ordinarie Montedison dall'1,6% al 14,50% circa. Raul Gardini, Gianni Varasi, Fabio Inghlrami, Adone Mal tauro hanno deciso di operare con omogeneità di intenti per lo sviluppo delle attività sociali del gruppo Montedison». Il grande scontro in Piazza Affari, con più di ottanta milioni di titoli scambiati ieri in una girandola che vale 330 miliardi (ma il gruppo Ferruzzi ne ha sborsati più di 600 nella battaglia di questi giorni) ha quindi un vincitore: Raul Gardini, guida strategica di un gruppo solido e ricco (circa duemila miliardi racco! ti tra il pubblico da un anno a questa parte) ma estraneo, fino ad oggi, ai grandi giochi finanziari. In buona sostanza, il secco comunicato di Ravenna spiega che attorno alla multinazionale a grò alimentare romagnola si è creata un'alleanza che dovrebbe giocare a favore di Schimberni: Gianni Varasi, già principale azionista della Montedison con il 9,8%, Inghirami e Maltauro (quote più ridotte, l'l,66 e l'l,29%). In tutto, quindi, la nuova alleanza conta sul 28% del capitale di Foro Bonaparte, una maggioranza in grado di governare la società contesa tra Cuccia e Schimberni. Ma per chi giocherà questa •santa alleanza»? Si tratta, questo è certo, di amici di Mario Schimberni e Raul Gardini, a Ravenna, la sera del 14 settembre è stato più che chiaro con chi gli faceva presente che Schimberni aveva travalicato il ruolo di manager rispetto alla proprietà. «Anch'io sono un manager di formazione e amo le persone intelligenti» fu la risposta di Gardini. Ma in questi giorni Raul Gardini ha fatto la spola tra via Filodrammatici, regno di Enrico Cuccia, e Foro~Bonaparte, roccaforte di Schimberni e dei suoi collaboratori. Il «re della terra», insomma, ha tentato una mediazione o, comunque, ha evitato di pren¬ dere partito. Qualcosa però lo ha spinto a un investimento che oscilla tra i sei e i settecento miliardi di lire attraverso i due principali serbatoi finanziari del suo impero. Che cosa? L'orizzonte di Foro Bonaparte appare meno trasparente che mai. «A noi piacciono -- disse Gardini al momento della nomina di Schimberni a vicepresidente dell'Agricola — le persone intelligenti. E Schimberni lo è». E' certo però che sia a Gardini sia a Schimberni piace comandare. Fino a quando andranno d'accordò? E Varasi? Accetterà di svolgere un ruolo di secondo piano dietro i due prim'attori? E Cuccia? Non va dimenticato che la Com.it di Francesco Cingano ha svolto il ruolo decisivo nell'internazionalizzazione - del gruppo Ferruzzi: Cingano accetterà questa defezione? Tutte domande che attendono risposta. Per il momento si può tentare questa: Raul Gardini e Mario Schimberni hanno gettato sul tavolo la loro candidatura. Sul terreno c'è la «benzina verde», iniziativa congiunta di Montedison e Ferruzzi in Missouri e altre proposte industriali, tra agricoltura e industria chimica, che attendono una risposta positiva dalla Cee. I due sono giovani (parlando di manager, perché Schimberni ha 62 anni e Gardini ha superato i cinquanta) e ambiziosi. Ambedue intendono esibirsi sullo scenario internazionale. Schimberni ci ha provato (con scarso successo) con la Fermenta, che sta naufragando tra i voltafaccia di El Sayed; Raul Gardini, che già recita in Francia un ruolo di protagonista (proprietario della Béghiri Say, primo produttore dello zucchero di Francia e cartario di grande dimensione con i pannolini Lotus e le fabbriche Keysersberg), sta giocando la carta inglese. A novembre, se la Thatcher darà il suo beneplacito, sarà lui a dare la scalata alla Berisford e alla British Sugar, con la prospettiva di diventare il maggior industriale agroalimentare della Cee. «Un'istituzione — spiega lo stesso Gardini — che ho visto nascere quando Serafino Ferruzzi, nel '56, mi mandò a vedere che cos'era quella cosa strana...». Ugo Bertone (A pagina 12: L'operazione Montedison infiamma la Borsa. Di Valeria Sacchi).

Luoghi citati: El Sayed, Francia, Genova, Milano, Missouri, Ravenna