Sgomento a Palermo di Francesco Santini

Sgomento a Palermo Migliaia di persone ai funerali del bimbo ucciso Sgomento a Palermo D prefetto Boccia: «Nessuno collabora» -1 boss in gabbia si dissociano dal delitto DAL NOSTRO INVIATO PALERMO — Ancora un applauso, per Claudio Domino, 11 anni, prima media, ucciso dalla mafia con un solo colpo di 7,65 sparato negli occhi. Nella chiesa si fa silenzio. Ecco le autorità nel drappello di sempre, con il sindaco Orlando e i commissari dell'antimafia. Adesso ci sono i genitori, sfilano e si sorreggono. Sotto gli occhiali da sole, lacrime sul volto del padre. Barba di tre giorni, ha il tempo di gridare: .Nessuno m'ha imposto la tangente: è Palermo che è diventata una giungla, Claudio è stato ucciso da un balordo.. Oli è accanto il fratello. Lo sostiene. S'avvicina il sindaco: .Siamo con voi., gli dice e Antonino Domino ribatte: •£ si fanno chiamare uomini d'onore: che onore è uccidere un bambino di 11 anni?.. Fregi dorati sul legno, bianco come i fiorì, sul sagrato della chiesa di San Vincenzo, sul pavimento a .'.cacchi. Tanta folla, alcune migliaia di persone. E' la gente del rione San Lorenzo che era il regno del boss Riccobono. Sulla strada poche villette liberty. Dietro le quinte sterminate del «sacco» di Palermo: i palazzoni nascondono la montagna. E' lo zio di Claudio Domino, Francesco, che adesso ha il tempo di ripetere: .Questo non è un delitto di mafia, non si è mai arrivati a tanto, è un delitto al di fuori di ogni logica criminale.. Poi urla e chiede vendetta: • Un killer, un capo, un capetto che fosse arrivato a tanto, non rientrerebbe più in nessun ruolo dell'organizzazione: domani mattina e già oggi 10 avremmo trovato bruciato, ìncaprettato da qualche parte.. E' passata l'ima. In chiesa, 11 sacerdote non ha mal pronunciato la parola «mafia». Si è limitato a dire: 'Quando si arriva a tanto, ogni esecrazione è superflua. La morte di Claudio deve servire per una rivoluzione di mentalità e di coscienza.. Ecco il questore e il procuratore capo Pajno. Una donna grida: .Non mollate., e un bambino: .Claudio è vivo per noi.. Dall'altra parte della città, nel bunker superprotetto del processo alle cosche, chiedono la parola dalla cella numero 15. Pippo Calò. Giovanni Zanca, Sergio Grazioli e Giovanni Bontade s'alzano in piedi. Parla, per tutti, Bontade che è il fratello di Stefano, il boss dei perdenti. Ha un foglio in mano, dice con voce ferma: «Ci uniamo al dolore della famiglia Domino. Rifiutiamo l'ipotesi che un atto di simile barbarie ci possa sfiorare. Respingiamo gli attacchi, le accuse indiscriminate della stampa verso gli imputati. Noi siamo commossi.. Prende fiato e conclude: Francesco Santini (Continua a pagina 2 in quarta colonna) Pl ancccEdltnB Palermo. Lo strazio della mamma di Claudio Domino durante i funerali (Telefoto Ansa)

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