L'aria nuova si sente ma la strada è lunga

L'aria nuova si sente ma la strada è lunga L'aria nuova si sente ma la strada è lunga DAL NOSTno INVIATO BOLOGNA — Promesse, difficoltà, momenti di grande efficacia in inizio e in chiusura del match., e altri di sofferenza per la nuova Nazionale all'esordio nel gremitissimo stadio bolognese. Partita vera, combattuta, a tratti punteggiata da scontri cattiti. La vivacità ed il pressing degli avversari non hanno dato respiro alla squadra di Vicini, più brillante nelle risposte isolate che nei momenti di vera pressione offensiva. Malgrado i lodevoli intenti del commissario tecnico che chiede molto agli attaccanti, la Nazionale non può non essere figlia del campionato: le due bordate vincenti di Bergami dimostrano che nel calcio moderno ormai l veri cannonieri sono i difensori, che arrivando da tergo trovano spazio. Tra l'altro mai in Nazionale un difensore aveva realizzato due gol nella stessa gara. Azeglio Vicini è entrato in campo impettito, ma con il sorriso sulle labbra, dopo una vigilia in allegria: nell'hotel Carlton una specie di caos attorno ai ragazzi, come per alleggerire le tensioni. Tutto serve, forse anche per questo in campo la partenza degli azzurri è stata spigliata con tutti molto attenti a seguire gli ordini — o le speranze — del commissario tecnico mentre la Grecia mostrava il suo volto di squadra che sta cercandosi (come la nostra del resto), ma che è già una realtà per spirito di corpo e combattività. La formazione ellenica si è schierata sul filo di un 4-4-2 molto elastico, è bene impostata per il contropiede grazie agli spunti di Saravakos e Anastopulos. Si vedeva comunque dall'avvio quale calcio vorrebbe Vicini: il cambio dfrifmo non'solO'Sn'evidenté -i - ■""»" f- ■ - nei confronti della Nazionale precedente, ma anche rispetto alle abitudini del campionato. Logico che a tratti molti individualmente abbiano sofferto. Il campo stretto del Comunale di Bologna ha fatto il resto, togliendo spazio e respiro a molte manovre d'attacco. E poi la Grecia: subito quasi a freddo il gol-bomba di Bergami, splendido e fortunato, mentre molto più • voluto-. è stato il secondo, la squadra ospite ha preso a tratti il pallino in mano nella fase centrale della partita costringendo gli azzurri ad un duro lavoro di tamponamento. La vocazione allo sprint e al gioco profondo della squadra di Vicini era evidente ma trovava anche risposte efficaci. Meglio così, non servono esordi sul velluto. Gli azzurri dovevano capirsi, cercarsi e fare gioco: intenzioni sicuramente valide e idee precise, qualche comprensibile sbavatura nelle realizzazioni. Tutti gli sguardi sul centrocampo, ovviamente, ed il triangolo De Napoli-Dossena-Bagni da destra a sinistra, partiva con bella autorità ma si disuniva un po' a gioco lungo e veniva poi rinforzato dal rientro di Ancelottt, molto lucido e efficace al posto dello stesso Bagni. Ma stiamo allo schema Due •laterali" ricordando una definizione ormai in di suso, e Dossena a far la parte del regista veloce con evidente voglia di essere utile alla squadra e a se stesso. Ma anche un lavoro pesante per il granata che lavorava in fase di costruzione e spesso doveva andare ad offrirsi in attacco scattando nei varchi a dettare il passaggio. Schemi da perfezionare ma promettenti anche se messi in crisi nella fase centrale del match poiché il centrocampo ellenico infoltiva il reparto arrsìrando il numero II Kofl- dis, portando a quattro il numero dei •lavoratori" nella zona cruciale del campo. Da parte azzurra Baresi prudentemente ancora nel ruolo di libero difensivo (terribile al 55' una sua •uscita- addosso ad Anastopulos), Bonetti anche lui obbligato a non sganciarsi, l'unico appoggio al centrocampo veniva sulla fascia sinistra da Nela molto brillante ed efficace mentre sulla destra l'apporto di Donadonl era opaco nel primo tempo, mentre il milanista si scatenava per diventare protagonista nella ripresa. Il trio Donadoni-AltobelliVialli ha alternato momenti di grande lucidità a pause e incomprensioni più che logiche. Da perfezionare gli scambi, soprattutto tra Vialli e la punta centrale anche se ieri sera Altobelli con generosità ha lasciato spesso spazio al più giovane compagno. Dopo le promesse iniziali ed una fase centrale equilibrata durante la quale gli azzurri hanno lasciato all'avversario sin troppa iniziativa (tanto per consentire a Zenga di ribadire il suo grande momento di forma) la squadra di Vicini ha ritrovato lo sprint nell'ultima mezz'ora, ritornando protagonista. Quando Bergomi si è inserito di nuovo in avanti ha infilato la botta del 2-0. La corsa del terzino verso Vicini e l'abbraccio sono stati il segno del clima del gruppo. Un gruppo che sta cercando di esprimersi al meglio e nel quale bisogna credere, anche se ieri sera ha mostrato qualche difficoltà. Era quanto ci si attendeva, del resto. Il vero lavoro di Vicini (perfezionamento ed eventuali ritocchi) comincia da oggi. Teniamoci l'inizio e la fine di questa partita come buon augurio al di là della vittoria. % Bruno Pernccfe -.\?f Ne(57DeMGMmMSaAlBragraffrcalaratadonaNBriciscdie sotocadcasoItnsbtotoAfeqtrEccMfucadUhsS

Luoghi citati: Anastopulos, Bologna, Grecia