L'insostenibile Baudo presentatore-padrone di Ugo Buzzolan

L'insostenibile Baudo presentatore-padrone Troppo lunghi «Fantastico» e «Ottantasei» L'insostenibile Baudo presentatore-padrone Del varietà tv, della sua incontinenza, della necessita di forbici: mi riferisco alle due trasmissioni di Pippo Baudo, Fantastico che ha debuttato sabato e Ottantasei dell'altra sera. Sappiamo tutti che Fantastico è l'enorme carrozzone che da un quarto di secolo la Rai allestisce per far vendere 1 biglietti della lotteria di Capodanno, adesso patriotticamente denominata Italia. Impresa pesante: per procacciare adeguati utili all'erario, 11 varietà, cassa di risonanza della lotteria, deve estendersi In un ampio arco di tempo, e quindi deve stare in piedi per tre mesi filati dai primi di ottobre al 6 gennaio. Pazienza. Ma dal momento che la durata complessiva di Fantastico deve essere abnorme, perché rendere abnorme per lunghezza ciascuna puntata? Quella di sabato è stata fisicamente insostenibile. Le era stato assegnato uno spazio immenso e ha ancora sforato di mezz'ora chiudendo attorno a mezzanotte. Con ritmo lento, quasi ci fosse il deliberato proposito di tirarla per le lunghe, la trasmissione ha occupato d'imperlo l'intera serata snocciolando minuziosamente tutti i suoi rituali gestiti da Baudo con esagitazione esteriore (voce stentorea, annunci roboanti, gran movimento di mani e di braccia) e con sostanziale flemma ritardante, lieto, il presentatore-padrone, che venisse mandato in onda un •documentario» sulla sua vita — scherzoso ma encomiastico (e con stravolgente uso farsesco, di pessi¬ mo gusto per non dire ignobile, di filmati con bombardamenti e stermini nazisti) — e lusingato che alla fine la claque lo Invocasse, con cadenze da. adunate e folle oceaniche, condottiero e salvatore della Rai tv. Quando la resistenza dello spettatore era al limite, ecco altre scenette, altri ospiti, altre canzonette, altri balletti, altri imboni¬ menti pubblicitari in cui Baudo cerca di ricalcare le orme di Bongiomo (ma anche come plazzlsta Bonglorno è molto più bravo), e quando ci si aspettava la sigla di chiusura ecco Gigi Proietti con la chitarra, ed è ricominciato tutto daccapo. SI sussurra negli ambienti bene informati ohe sia arrivata, al termine, una telefonata di elogio dall'alto, nientemeno che dal direttore generale Biagio A gres; speriamo che Agnes, uomo autorevole ed energico, abbia anche raccomandato, anzi ordinato per le prossime volte l'uso drastico delle forbici. In un mastodontico, assurdo marchingegno come quello di sabato sono andate tra l'altro disperse e soffocate alcune cose effettivamentr buone che c'erano qua e là. Un'ora e mezzo sarebbe lo spazio di sicurezza: mezz'ora oltre si rischia la noia, più avanti si crea l'esasperazione. Quanto a Ottantasei, è un'appendice a Fantastico di cui, cosi com'è, non si sentiva il bisogno. Doveva essere un rapido .richiamo» di una mezz'oretta: già sulla carta ha avuto uno sproposito, un'ora e mezzo, poi ha fatto saltare Quark ed è stancamente rotolato sino alle 22,45. E' un secondo Fantastico in tono minore, dove il tema dello spettacolo è solo un pretesto per li clclare personaggi, giochetti, sponsorizzazioni e meccanismi della lotteria, un programma promozionale, anche questo elefantesco, con cui la Rai ha tutta l'aria di voler rincorrere 1 network. Ugo Buzzolan

Persone citate: Baudo, Gigi Proietti, Pippo Baudo

Luoghi citati: Italia