Nubi nere sull'acciaio

Nubi nere sull'acciaio I «BIG» MONDIALI RIUNITI A RIO DE JANEIRO Nubi nere sull'acciaio Tutti i più grandi produttori (dalla Nippon Steel alla Mannesmann tedesca) prevedono un peggioramento dei conti economici e tagli all'occupazione - Nel ciclone l'industria europea RIO DE JANEIRO — Ù 1986 e il 1987 saranno anni critici per i principali gruppi siderurgici; tutti i .big» del settore, dalla Nippon Steel giapponese alla Mannesmann tedesca, prevedono un peggioramento dei conti economici e un taglio degli addetti. E' questa la condizione del settore siderurgico nel principali Paesi occidentali che viene delineata dai dati resi noti in occasione della conferenza nazionale dell'Isi (International Iron and Stee! Instltute) in corso a Rio de Janeiro. HLa fase di ripresa, che negli ultimi due anni aveva ridato «fiato» al settore, sembra essersi esaurita. La domanda dei principali mercati risulta quest'anno stagnante o addirittura In regresso e per l'87 le previsioni non sono certo improntate all'ottimismo. In Giappone, ad esempio, ci si aspetta una flessione delle esportazioni di circa il 20 per cento rispetto all'85, mentre la domanda interna non sembra registrare apprezzabili incrementi. Questa situazione ha determinato una flessione degli utili dei primi cinque gruppi siderurgici giapponesi al termine dell'ultimo esercizio (chiuso al 31 marzo) del 17% rispetto a quello precedente. Inoltre nei primi sei mesi del nuovo esercizio (marzo-settembre) i cinque -big. del settore hanno registrato perdite per un totale di 180 miliardi di yen. Oltre a rivedere 1 piani di investimento, quindi, le industrie giapponesi prevedono ulteriori tagli degli organici. Entro il 1989 la Nippon Steel provvedere, a ridurre il personale di circa 6000 unita ed anche alla Sumimoto si ipotizza un «taglio» di circa 3000 addetti. Negli Stati Uniti la situazione non sembra essere migliore. I risultati del primo semestre del principali gruppi evidenziano un netto peggioramento dei conti economici. La Usx (ex U.s. Steel) è passata da un attivo di 409 milioni di dollari nell'85 a un passivo di 243 milioni di dollari nel primo semestre '86 con una riduzione del fatturato del 15 per cento. Anche la Ltv ha visto scendere il suo fatturato (meno 12%) e ha registrato nel primo semestre '86 un passivo (720 milioni di dol¬ lari) quasi pari a quello di tutto l'esercizio '85. La Ltv è stata quindi costretta a ricorrere alla procedura fallimentare. Per quanto riguarda l'Europa, le condizioni del settore siderurgico in Francia e in Germania rappresentano esempi più che significativi. Con una domanda interna di acciaio stagnante in regresso, gli esperti escludono che il comparto siderurgico francese possa raggiungere l'equilibrio eco nomico prima del 1990. Risultati positivi saranno invece conseguiti quest'anno dalle principali industrie tedesche (Krupp. Thyssen Klockner) ma gli utili — av¬ vertono gli stessi industriali del settore — saranno nettamente inferiori a quelli dell'anno precedente. HLa pesante congiuntura internazionale influirà negativamente sulla siderurgia pubblica italiana (Finstder) i cui previsti piani rischiano di subire fasi di rallentamento con ulteriori problemi anche per i livelli occupazionali. Secondo i responsabili della stessa Finsider (11 presidente Roasio e l'amministratore delegato Magliola) presenti al vertice Isi sarà, sicuramente necessaria una proroga della legge 193, quella che ha consentito i prepensionamenti nel «ettore siderurgico e un adeguamento del plano triennale circa gli obiettivi produttivi ed i livelli occupazionali. Oli occupati nella siderurgia pubblica agli inizi del 1982 erano 128 mila ed oggi sono scesi ad 83 mila (meno 45 mila) e secondo le previsioni sarebbero dovuti scendere, entro l'88, di altri novemila. Se l'attuale situazione di congiuntura sfavorevole dovesse permanere si profila un'ulteriore riduzione dell'occupazione e si paria di altri seimila occupati in meno In modo da arrivare alla fine degli Anni 80 ad un'occupazione complessiva di circa 68-70 mila unità. • EDILIZIA — I Comuni che non avevano usufruito, per scadenza dei termini, di complessivi 272 miliardi destinati all'edilizia sovvenzionata hanno ottenuto la proroga al 31 gennaio del prossimo anno. La decisione e stata presa ieri sera dal ministro dei Lavori Pubblici.

Persone citate: Iron, Krupp, Magliola, Thyssen

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Giappone, Rio De Janeiro, Stati Uniti