Japino e il lamento del principe consorte

Japino e il lamento del prìncipe consorte Japino e il lamento del prìncipe consorte ROMA — Sergio Japino, all'anagrafe lupino senea la i lunga usata solo in arte, coreografo di professione, quest'anno anche autore, insieme a molti altri, di questa edizione di Domenica in, compagno della vita professionale e familiare di Raffaella Carrà, detesta la notorietà. «Sono stato ballerino per tanti anni: sono diventato coreografo proprio per non essere più sul palcoscenico e invece, a causa della popolarità di Raffaella, mi sono ritrovato sui giornali». E questo le dà fastidio? «Mi dà fastidio soprattutto perché non si parla mal della mia capacità professionale, ma solo della mia vita privata. Se faccio una cosa bene, non lo scrive nessuno, se sbaglio tutti mi danno addosso. Eppure, prima di venire ih Italia a fare televisione, ho lavorato tre anni in America latina con Raffaella, Carrà e In quei Paesi ho avuto sempre criti¬ che entusiastiche. Uno ha perfino scritto di me che ero il genio dello spettacolo». Allora la stampa italiana ce l'ha con lei? «La stampa italiana crede che 1 Paesi sudamericani siano più indietro di noi: invece loro hanno già fatto tutto quello che noi stiamo facendo adesso. Hanno già avuto la concorrenza tra tv pubblica e privata, hanno già combattuto a colpi di ascolto la lotta per la pubblicità, hanno già subito l'assalto delle offerte di vedette durante le serate televisive». Secondo lei, quindi, la stampa è ingenerosa nei suoi confronti? «Oli italiani sono gelosi: la mia posizione privilegiata li Induce all'invidia. Ma lo ho le spalle larghe e so sopportare. Se questo è il prezzo che devo pagare per 11 successo, sono pronto a pagarlo». Ma la infastidisce tanto esser.considerato dalla gente una specie di princi¬ pe consorte? .81, mi infastidisce molto. Forse perché sono nato a Ventatene e dell'isolano ho mantenuto 11 carattere scontroso, o forse perché sono bravo e vorrei vedere riconosciuti i miei meriti. Non lo so. Certo non è un ruolo piacevole». Non potrebbe provare a sorriderne? •E come si fa a sorridere quando la gente mi addita per strada soltanto come 11 fidanzato della Carrà? Quando vengo indicato davanti all'opinione pubblica come uno sciocco? Quando a Drive in mettevano la mia faccia addosso a un animale? No, non mi diverto. Soprattutto se sono a passeggio con mia figlia che ha sette anni e che non può esser contenta di veder suo padre trattato a questo modo. Tollero, ma non mi diverto». E invece come vorrebbe esser giudicato? «Non voglio giudizi: chiedo solo di essere ignorato». s§, ro.

Persone citate: Carrà, Japino, Raffaella Carrà, Sergio Japino

Luoghi citati: America, Italia, Roma