Rapinatori in panne

Rapinatori in panne Ivrea, traditi dall'auto troppo lenta Rapinatori in panne Sono comparsi in tribunale per rispondere dell'assalto alla gioielleria Gatto di Montalto (bottino 127 milioni) - Condannati per complessivi vent'anni - Due hanno confessato a e IVREA — Condanne per vent'anni sono state Inflitte Ieri dal tribunale di Ivrea (presidente Bracchi, pubblico ministero Palumbo) ai quattro giovani che la sera dello scorso 25 ottobre rapinarono l'oreficeria Gatto di Montalto Dora. Sul banco degli imputati sono comparsi: Orlando Preacco. 26 anni; Vincenzo D'Amico. 25 anni; Cataldo Zaza. di 22. Daniele Taglioretti, di 19, tutti residenti a Mongrando. presso Biella. Con loro anche Gianfranco Orni. 21 anni, accusato di favoreggiamento per aver for nito un falso alibi al Taglio retti. Preacco e D'Amico avevano confessato da tempo; Zaza e Taglioretti invece hanno sempre negato di aver partecipato alla rapina. Il loro ruolo si sarebbe esaurito nel prestito dell'auto e di una pistola agli amici: -Non sapevamo che volessero assaltare una gioielleria'. Ed ecco i fatti, secondo la ricostruzione avvenuta in aula. Sono da poco passate le 18 quando Preacco e D'Amico entrano nel negozio di Dante Gatto, 51 anni, nel centro a Montalto. Con l'orefice c'è anche la moglie Bruna, un cliente sta uscendo. Preacco finge di essere un acquirente, poi all'Improvviso spuntano pistola e coltello. Il gioielliere reagisce, ma viene ferito al capo col calcio dell'arma. I banditi frugano dappertutto, riescono ad arraffare preziosi per 127 milioni, li infilano in un sacco e fuggono. Malgrado l'auto prestata dallo Zaza, una Dyane, sia del tutto inadeguata a una rapina, potrebbero anche farla franca. Ma gli uomini del commissariato di Ivrea, avvertiti dall'orefice, hanno già disposto posti di blocco in tutta la zona. La Dyane incappa in quello all'imbocco di Ivrea, l'autista è preso dal panico e tenta di tornare indietro. Comincia cosi un drammatico inseguimento, che si conclude soltanto quando l'utilitaria esce di strada. Il primo a cadere nella rete è Preacco: si è liberato del gioielli, ma stringe ancora in pugno la pistola. A Mongrando 1 carabinieri arrestano Zaza e Taglioretti, che giurano di non essersi mai mossi (sembrano,smentirli però alcuni particolari). Quaranta giorni dopo l'ultimo arresto, quello del D'Ami co, che ammette: «SI, c'ero anch'io». Nessuna novità dal dibatti mento: Zaza e Taglioretti (incensurato) hanno continuato a negare. I giudici, alla fine, hanno condannato tut ti: Zaza alla pena di 4 anni e 1 mese. Taglioretti a 4 anni, Preacco a 6 anni e 2 mesi. D'Amico a 6 anni, if tribunale ha infine respinto le istanze di libertà provvisoria presentate dai di tensori, negando anche gli arresti domiciliari. L'Orru, che nella vicenda aveva avuto un ruolo del tutto margi naie, è stato condannato a 6 mesi. Orlando Preacco, condannato

Luoghi citati: Biella, Ivrea, Mongrando, Montalto Dora