Il «pasticcio» delle nomine
Il «pasticcio» delle nomine Ieri il Consiglio provinciale Il «pasticcio» delle nomine Ancora 30 enti senza i nuovi amministratori E' scoppiato, tn Provincia, il pasticciaccio delle nomine dopo mesi e mesi di rinvìi. Da una parte il pentapartito non riesce a trovare un accordo sui rappresentanti da proporre in consigli di amministrazione di enti e società; dall'altra il partito comunista ha lamentato che le minoranze non sono abbastanza rappresentate ed ha chiesto di riportare la questione ad una riunione dei capigruppo di Comune, Provincia e Regione. Ma l'attacco non si è limitato alla protesta: 11 pel ha rivelato che il 16 aprile, senza che il Consiglio si fosse espresso, l'assessore alla Viabilità, il de Borgogno, quello alle Finanze, il psi Trovati, e l'ex consigliere de Puddu sono entrati a far parte del consiglio di amministrazione della società per l'autostrada Albenga-Garessio-Ceva, opera, peraltro, da sempre solo in progetto. -Deontologicamente — ha commentato il pei Marchiaro — un colpo sotto la cintura-. Ma la de ha reagito. Prima il vicepresidente Borgogno, parlando di incidente di percorso, ha spiegato che si tratta di posti non remunerati, che le nomine dovevano essere fatte e che. in ogni caso, c'era la disponibilità di tutti a dimettersi immediatamente. Poi il capogruppo democristiano Saitta ha rispolverato episodi analoghi, di nomine non ratificate dal Consiglio provinciale, accaduti nel periodo della giunta rossa, quando l'allora assessore Todros partecipava alle assenv blee senza la delega del Con' siglio. Cosi l'ex assessore comunista Ardito — e non è il solo caso — è vicepresidente della Saiap (Torino-Piacenza) da almeno due anni senza che la sua nomina sia mai stata votata in Consiglio. -Non intendo più farne parte perché im pegnato altrove — ha detto Ardito — e, alla scadenza del mandato, me ne andrò»" Ma qualche consigliere ria osser¬ vè vato: -Quale mandato, se non è mai stato approvato?'. I due episodi hanno, comunque, messo in evidenza che ci sono 30 nomine (con 35 rappresentanti) ferme da mesi: una, alla Sav (Società autostrade valdostane), risale addirittura al 29 maggio 1984. Come dire che l'istituto della proroga in molti enti pubblici è diventato prassi in attesa che si concretizzi la difficile spartizione dei posti. E il pel. dal canto suo, ha ricordato che nel decennio ros so le minoranze erano più rappresentate di oggi: -Con il 35 per cento dei voti avevamo il 20 per cento dei posti, alla pari con de e psi-, ha det to Ardito. Ora, invece, la maggioranza vorrebbe che dove deve essere nominato un solo rappresentante (26 casi su 30) questo deve apiar tenere alla maggioranza. Cosi, tra ritardi e contrasti passano i mesi e anche il re golamento delle _ nomine frutto indotto dello scandalo delle tangenti, sollecitato dal la vicenda Iacp, rimane lette ra morta: 1 criteri ci sono, ma manca il terreno di applica' zione perché dalle segreterie dei partili 1 nomi tardano uscire per 1 giochi delle cor renti. g, b, v
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