In Islanda novità su Kabul

In Islanda novità su Kabul Per il vertice l'America si aspetta un ritiro russo «parziale» In Islanda novità su Kabul Ma il Segretario di Stato precisa: mossa ben pubblicizzata, altre unità sostituirebbero quelle richiamate Prima di un'intesa sugli euromissili 4 punti da definire - Washington ridimensiona la portata del summit DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Oli Stati Uniti si aspettano, dal Cremlino l'annuncio di un ritiro parziale delle truppe sovietiche dall'Afghanistan in concomitanza con il pre-vertice tra Reagan e Oorbaciov a Reykjavik, e sperano in •una dichiarazione utile ai negoziatori sul disarmo a Ginevra» da parte del due leader alla conclusione dèi colloqui, soprattutto per il «cesto» delle armi di teatro in Europa. Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano Shultz in una conferenza stampa nella quale, come aveva fatto lunedi il Presidente, ha tentato di ridimen¬ sionare le aspettative per rincontro. Shultz ha anche annunciato di avere incominciato le consultazioni con gli alleati sui colloqui in Islanda, e di avere chiesto una. riunione per discuterne l'esito con i ministri degli Esteri europei a Bruxelles, lunedi prossimo. Shultz ha parlato al giornalisti all'apice dei febbrili preparativi per la partenza di Reagan, alle 9,45 di domani, le 14,45 ore italiane, dalla base militare di Andrews, presso Washington. Il Presidente arriverà a Reykjavik domani sera, con 24 ore di anticipo su Oorbaciov, e dedicherà la giornata di venerdì alla definizione della sua agenda di lavoro. Avrà tre incontri con il leader del Cremlino: uno nella mattinata di sabato, uno nel pomerìggio dello stesso giorno, il terzo nella tarda mattinata di domenica. Ciascun colloquio dovrebbe durare un paio d'ore, ma potrebbe protrarsi assai più a lungo, e Incomincerà con un tète-à-tète per poi allargarsi alle delegazioni al completo. Buona parte del pranzi e delle cene sono «liberi»: non sono esclusi perciò altri colloqui. Shultz ha insistito su alcu< ni punti. Gli Stati Uniti, ha detto, non si aspettano la firma di alcun accordo, puntano invece ad avere una data precisa per la visita di Oorbaciov a Washington, se possibile entro la fine dell'anno. Non intendono limitarsi all'analisi dei problemi del disarmo, ma vogliono affrontare anche le crisi regionali, in modo particolare l'Afghanistan, e i diritti dell'uomo. Nell'ambito del disarmo, si propongono di dare la precedenza al «temo centrate», la riduzione delle armi strategiche, i missili balistici intercontinentali. A quest'ultimo proposito, Shultz ha fatto due precisazioni importanti: che 1 tagli agli armamenti devono precedere la limitazione degli esperimenti atomici, e che non possono essere con- dizionati dall'Urss all'abbandono del progetto dello Scudo spaziale. Tra le dichiarazioni di Shultz, le più sorprendenti sono state quelle sull'Afghanistan e sulle armi di teatro In Europa. » Vediamo un mucchio di preparativi — ha detto il Segretario di Stato — per quello che sembra un ben pubblicizzato ritiro di alcune unità sovietiche dal territorio afghano in concomitanza con Reykjavik. Ma sarebbe una piccola, molto piccola percentuale delle forze dell'Urss; e pare anche che altre truppe le sostituirebbero». Passando alle armi di teatro in Europa, Shultz ha quindi dichiarato che prima della firma di un accordo restano da fissare quattro punti: smantellamento del missili sovietici in Asia; verifica in loco dei patti; durata dei patti stessi; futuro smantellamento dei missili tattici, cioè a breve gittata. In ogni caso, l'accordo sarebbe soltanto ad inte rìm. Dalla conferenza stampa di Shultz è emerso dunque che le superpotenze affrontano il pre-vertice con un atteggiamento e un obiettivo diversi. Dove gli Stati Uniti giocano al ribasso, l'Urss gioca al rialzo. Mentre Gorbaciov porta con sé anche la moglie Raissa, quasi a sottolineare la portata dell'evento, Reagan lascia a casa la first lady Nancy, per ridimensionarlo, In contrapposizione all'agenda delineata da Shultz, il ministro degli Esteri Shevardnadze ha ribadito nei giorni scorsi, durante le visite in Canada e in Messico, di mirare al blocco degli esperimenti atomici e alla proroga del trattato Abm contro i sistemi antimissilistici, misure che in pratica bloccherebbero le «guerre stellari». Resta poi aperta la vicenda del 25 diplomatici russi espulsi dall'O- Ennio Carette