«Task force» europea antidroga

«Task farce» europea antidroga A Strasburgo dati e proposte di un'inchiesta sugli stupefacenti «Task farce» europea antidroga Nella Comunità gli eroinomani sono un milione e mezzo - No alla liberalizzazione DAL NOSTRO INVIATO STRASBURGO — Proclamata una «guerra alla droga», il Parlamento europeo ha chiesto Ieri che sull'esempio americano sia istituita dai governi dei Dodici una -task force- per coordinare l'azione preventiva e repressiva di un fenomeno in nuova allarmante espansione. Nella Comunità gli eroinomani sono ormai un milione e mezzo, e a loro si affiancano le vittime della nuova «moda», quella della cocaina. E' perciò un grido di dolore, più che di scontato allarme, quello che si è levato Ieri da Strasburgo a corollario della relazione con cui il conservatore inglese Slr Jack Stewart-Clark ha presentato 1 risultati di un'inchiesta durata oltre un anno. Sul documento — già approvato In commissione — non c'è stato né ci sarà voto formale, poiché li Parlamento ne fa implicitamente sue le conclusioni. Ma sono emersi atteggiamenti contrastan¬ ti, per esempio da parte delle sinistre: ecco quindi una relazione di minoranza in cui si propongono distinzioni più nette fra trafficanti e consumatori, ma soprattutto un atteggiamento meno drastico verso le cosiddette «droghe leggere» come la canapa Indiana. «Non abbiamo chiesto una legalizzazione-, ha tuttavia precisato Vera Squarcialupi, del gruppo comunista, una delle principali animatrice della commissione: -Semplicemente abbiamo chiesto una conferenza internazionale per verificare le conseguenze dei due regimi-. Quando oggi l'Europarlamento dovrà votare una serie di risoluzioni — senza ulteriore discussione — emergerà prioritaria la linea del rapporto di fronte a un'«Industria» il cui fatturato è ormai valutato in 420 mila miliardi di lire. Prevenzione. Occorre anzitutto rivolgersi alle fonti agricole di approvvigiona mento, sostiene l'Europarla¬ mento, inducendo a sostituire — con programmi specifici — le colture destinate alla droga: non è impossibile, se si considera per esempio che il 90 per cento dell'eroina proviene da Pakistan, Thailandia, Laos e Birmania, e che la produzione di coca è concentrata in Bolivia, Perù e Colombia. Normativa. Liberalizzare la droga, per estirpare 11 motivo del profitto Illecito e quindi l'attività del trafficanti? Consentirne l'uso limitatamente alla canapa indiana per la quale — Insegna l'esperienza olandese — il consumo non aumenta? A entrambe le ipotesi li rapporto risponde con un preciso «no», pur auspicando una distinzione penale fra droghe leggere e pesanti. Per 1 trafficanti. Invece, si chiede un'armonizzazione delle legislazioni nazionali, che prevedono oggi l'ergastolo (Gran Bretagna) ma anche condanne più miti (12 anni condonabili fino a 6, In Spagna); ma si chiede anche che, sull'esempio inglese e Italiano, si preveda In tutta Europa la confisca del beni come pena accessoria, con una revisione legislativa sul segreto bancario. Repressione. E' apparsa evidente la mancanza europea di coordinamento; sovente dovuta, si sottolinea, a •rivalità fra i diversi uffici pubblici- già all'Interno del singoli Stati. Di qui l'idea di una -task force» antidroga, che raggruppi tutti 1 servizi di controllo e repressione; ma anche, sempre sull'esempio americano, di una banca dati veramente comune. Riabilitazione. «La penuria di centri — denuncia 11 documento — rende superfluo il dibattito su obbligatorietà e volontariato dei trattamenti terapeutici-. Ma si critica l'avvio alle case di cura, piuttosto che alle carceri, del tossicodipendenti riottosi, pur affermando che obbiettivo primario dev'essere «12 reìnserimento nella vita socialeFabio Galvano

Persone citate: Galvano, Jack Stewart