Kohl: siamo al governo e resteremo di Alfredo Venturi

Kohl: siamo al governo e resteremo Kohl: siamo al governo e resteremo Il Cancelliere sicuro di sé apre il congresso Cdu - Deputato Spd accusa: il governo pensa all'arma atomica DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — .Siamo un partito di governo e intendiamo rimanerlo. Abbiamo fatto un buon lavoro e vogliamo proseguirlo-. Pacato, sicuro, visibilmente soddisfatto di sé, Helmut Kohl apre a Magonza il congresso della Cdu. Il Cancelliere mobilita il partito per le elezioni del 25 gennaio: -Dobbiamo batterci per ogni voto-. E naturalmente attacca l'avversario. Socialdemocratici al governo significa -più tasse, più dirigismo, meno mercato-. Infatti l'Spd «non è più il partito di Schmidt, né del programma di Bad Oodesberg: l'ideologia s'ispira dì nuovo a Marx, l'opportunismo lo spinge verso i Verdi-. C'è molta euforia, fra 1 780 delegati democristiani riunìti a Magonza: nonostante il deludente risultato alle elezioni comunali di domenica in Bassa Sassonia. Non a caso gli avversari, Incalzati dal sondaggi sistematica¬ mente sfavorevoli, danno qualche segno di smarrimento. E' di lunedi, per esemplo, una duplice dichiarazione: di Willy Brandt e Johannes Rau. In caso di stallo dopo il 25 genna1-), dicono il candidato Spd e il presidente del partito, perché escludere a priori un negoziato fra i due schieramenti? Si paria di grande coalizione: come negli Anni Sessanta con la cancelleria Kiesinger. Più tardi l'Spd corregge il tiro: è un'Ipotesi, non una proposta, dice 11 portavoce Wolfgang Clement. Non se ne parla nemmeno, risponde del resto la Cdu. La coalizione punta infatti alla conferma della maggioranza assoluta, e questo è precisamente il risultato che 1 sondaggi demoscopici continuano a prefigurare. Nell'83 la Cdu e la Csu, che è la versione bavarese del partito, ebbero il 48,8 per cento. Con il 7 per cento ottenuto dal liberali dell'Fdp, la coalizione poti realizzare, con una confortevole maggioranza, la «svolta» che chiudeva l'era socialdemocratica. Con la stessa maggioranza. Kohl vuole continuare 11 suo lavoro alla Cancelleria. Parla di -opera di modernizzazione-, dice che in questi anni 1 tedeschi, abbandonati i vecchi atteggiamenti di rinuncia e pessimismo, hanno ritrovato fiducia in se stessi. Il Cancelliere presenta un programma di governo in otto punti. SI sofferma su una politica per la famiglia e la natalità, sulla riforma fiscale già annunciata dal ministro Stoltenberg, sulla lotta contro la disoccupazione, sugli stimoli alla ricerca. In politica estera, Kohl affianca la necessità della coesione occidentale all'opportunità del dialogo con l'Est, favorito dalla -nuova dinamica- di Gorbaciov. Anche qui il Cancelliere attacca i socialdemocratici: li accusa di «accettare che l'Urss conservi un vantaggio nei missili nucleari-. In questa materia Kohl ha subito ieri un attacco insidioso. Il governo, accusa Wolfgang Roth deli'Spd, vuole tenere aperta l'opzione dell'arma atomica. Un controverso impianto di ritrattamento del combustibili nucleari sarà pronto a Wackersdorf nel '85: proprio quando, sottolinea Roth, scadrà il trattato di non proliferazione. E con i materiali ritrattati, volendo, si può fare la bomba. Molto attese, dopo il discorso del Cancelliere, le parole di Franz-Josef Strauss. Il capo della Csu e del governo bavarese sa farsi ascoltare: non soltanto per le doti oratorie, ma anche per il temperamento aggressivo, per niente scalfito dall'età ormai settuagenaria. Infatti non delude l'attesa: -La vittoria della Csu domenica prossima in Baviera — promette fra gli applausi — sard la premessa della vittoria Cdu-Csu alle elezioni federali di gennaio-. E' logico che sia cosi, dice Strauss: perché alla Csu a Monaco, come alla Cdu-Csu a Bonn, -non c'è alternativa politica-. Il leone di Baviera fa implicitamente capire come vorrebbe risolvere i rapporti con l'altro alleato della coalizione. l'Fdp del ministro degli Esteri Genscher. Strauss non ha mai nascosto la sua ostilità verso Genscher, di cui aspira notoriamente a occupare il posto alla guida della diplomazia tedesca. C'è un solo modo per arrivarci: precisamente quella maggioranza assoluta alla Cdu-Csu che Strauss indica come obbiettivo per il 25 gennaio. In questo caso, anche ammesso che i liberali siano rientrati al Bundestag avendo superato la soglia del 5 per cento, non ci sarà più bisogno di loro. • Alfredo Venturi

Luoghi citati: Bad Oodesberg, Baviera, Bonn, Fdp, Magonza, Monaco, Urss