Atomiche, Peres non nega di Giorgio Romano

Atomiche, Peres non nega ^^,,Le rivelazitMjdrirftoday Mm^^JL^m^m^m^i Isr%gfe$$ Atomiche, Peres non nega Riportate le confessioni dell'ex tecnico Vanunù - «Particolari accurati», dicono i fisici NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — Le rivelazioni del Sunday Times relative al deterrente atomico di Israele, che sarebbe la sesta potenza nucleare del mondo e che avrebbe cominciato a produrre una bomba termonucleare, hanno suscitato enorme impressione nel Paese, dove l'argomento finora era tabù. La maggior parte del quotidiani di ieri riproduce in facsimile interi capitoli delle tre pagine del settimanale londinese e alcune delle fotografie che esso ha pubblicato. A livello ufficiale le reazioni sono estremamente caute la commissione israeliana per l'energia nucleare ha dato il tono rifiutandosi di commentare una pubblicazione sulle presunte capacità militari atomiche dello Stato. E il premier Shlmon Peres, in apertura della sua penultima seduta del gabinetto nella veste di capo del governo, ha dichiarato: -La politica del governo non è cambiata: Israele e i l n a e non sarà la prima potenza del Medio Oriente a introdurre nell'area l'armamento atomico, il gabinetto è abituato alla trasmissione di notizie sensazionali relative ai reattori e non ha l'abitudine di discuterle*. Il governo non ha dibattuto questa dichiarazione e si è accontentato delle parole del primo ministro (che lette con cura sono sostanzialmente diverse da quelle che erano state fatte in precedenza e che negavano il possesso di qualsiasi armamento atomico). Ma, come accennavamo, i giornali sono pieni dei parti colar! pubblicati dal settima, naie di Londra e danno ampia notizia delle informazioni che l'ex tecnico del reattore di Dimona, Mordechai Vanumi, ha fornito al redattori del giornale londinese che lo hanno interrogato per quattro settimane e ai quali ha consegnato un centinaio di fotografie delle varie parti del reattore, dei suol sei plani sotterranei ciascuno dei quali è descritto particolarmente e della tecnologia per l'estrazione del plutonio. Quando una settimana fa il Sunday Mirror aveva pubblicato qualche informazione in proposito e accennato che Vanunu aveva chiesto 200 mila sterline per le informazioni, Gerusalemme era stata più ferma nella smentita, aveva parlato di Vanunu come di un tecnico di secondaria importanza, licenziato un anno fa per squilibrio mentale e che col tramite di un noto pregiudicato, il giornalista argentino Oscar Edmond De Guerero, cerca va di vendere queste notizie segretissime alla stampa, dall'Australia dove si era recato e da dove 11 Sunday Times lo avrebbe chiamato a Londra tenendolo sotto la sua -protezione*. Ciò che qui ha colpito la stampa, oltre la parte scandalistica dell'episodio e la rocambolesca vicenda di un uomo che aveva lavorato per nove anni all'«Istituto nume-' ro due» del reattore, sono state le dichiarazioni dei maggiori fisici nucleari che hanno letto e studiato la testimonianza di Vanunu. Theodore Taylor, già capo del programma atomico del Pentagono e discepolo di Rooert Oppenheimer, ha detto: • Non c'è dubbio che Israele è ed è stato nell'ultimo decennio una potenza atomica in tutta l'estensione del termine e la testimonianza di questo tecnico è probante anche sulla capacità di Israele di produrre dieci bombe atomiche l'anno*. E il fisico Frank Barnaby, del Centro di ricerche nucleari britanniche ha dichiarato al Times: -E' chiaro che i particolari che Vanunu ha fornito sono scientificamente accurati e mostrano in modo evidente che non solo egli ha lavorato in queste operazioni ma ne conosce i particolari e le tecniche*. Giorgio Romano

Luoghi citati: Australia, Gerusalemme, Israele, Londra, Medio Oriente