Il risveglio Spd preoccupa Kohl di Alfredo Venturi

Il risveglio Spd preoccupa Kohl OSSERVATORIO Il risveglio Spd preoccupa Kohl BONN — Weiter so, Deutschland!: avanti così, Germania. Lo slogan della Cdu campeggia, a tre mesi e mezzo dalle elezioni federali, in ogni angolo del Paese. Il partito di Helmut Kohl, riunito fra ieri e domani a congresso a Magonza, trova nelle formidabili prestazioni dell'economia tedesca (prezzi stabili e addirittura in ribasso, marco fortissimo, domanda interna rilanciata dall'aumento reale dei redditi), ragioni di ottimismo elettorale. Perfino la disoccupazione, il neo che vistosamente turba quel roseo quadro d'insieme, dà segni di ravvedimento: in settembre, per la prima volta da tre anni, la cifra dei senza lavoro è tornata sotto i due milioni e duecentomila. Continua dunque così, Germania, urlano i manifesti della Cdu. E i sondaggi continuano a compiacere le favorevoli previsioni dei governativi: non soltanto perché confermano la maggioranza assoluta dell'alleanza Cdu -CsM-liberali, ma ' anche perché la popolarità del cancelliere Kohl, da sempre piuttosto modesta, ha risalito la china superando la quota dell'avversario, il candidato socialdemocratico Johannes Rau. Senza ombre, dunque le giornate congressuali di Magonza? Non esattamente. Una prima ombra viene dal più recente responso elettorale. Si è votato domenica in Bassa Sassonia, per rinnovare i consigli comunali. Risultato: un forte spostameli to verso l'opposizione. La Cdu perde il 4,2 per cento, quindi la maggioranza asso luta di cinque anni fa. I liberali deWFdp scivolano al 4.9 per cento: cifra di cattivo augurio, perché se confermata a livello federale significhe rebbe la scomparsa dal Bun deslag del partito di Genscher. La legge elettorale tedesca prevede infatti, condizione per la rappresentanza parlamentare, la soglia minima del 5 per cento. Sorride invece, in Bassa Sassonia, l'opposizione: VSpd che è passata al 40,5 per cento, recuperando il 3,6; i Verdi che guadagnano l'I,8 e passano al 5,4. Un'altra ombra, per i democristiani di Kohl, viene dagli scalpitanti cugini bavaresi. La Csu di Franz-Josef Strauss é da tempo ai ferri corti con l'altro alleato della coalizione, i liberali della Fdp. In particolare sulla politica estera, guidata dal liberale Genscher secondo linee che Strauss, rigoroso atlantista, filoamericano e candidato da sempre al ministero degli Esteri, considera troppo sbilanciate verso Est. Inoltre, la Csu vuole presentarsi alle elezioni federali con un programma distinto dalla Cdu: a meno che, dice Strauss, Kohl non accetti di formulare più chiaramente una serie di punti, in particolare sulla politica estera. Anche Strauss parlerà Magonza, dove rappresenta il partito fratello del Sud Ma non si ritiene che appro¬ fondirà i motivi di polemica: la sua attenzione'è rivolta al voto di domenica in Baviera, dove si rinnova il parlamento dello Sialo libero. Quanto a Kohl, che parla questa mattina, nella città renana gioca in casa. Magonza è infatti il suo feudo elettorale: è anche la città in cui, negli Anni Settanta, fu a capo del governo regionale della Renania-Palatinato. Altre personalità, oltre Kohl e Strauss, si disputeranno l'attenzione del congresso. Come Rainer Gessler, l'ambizioso segretario generale, che proporrà ai 780 delegati un «manifesto per il futuro». Come Gerhard Stoltenberg, il ministro delle Finanze che, fenomeno rarissimo, gode di una vasta popolarità nonostante la sua rigida politica di bilancio: anzi proprio per quella. Il tema conduttore del congresso, e insieme il nerbo della campagna elettorale Cdu, sarà un inno alle virtù della fermezza. La fermezza, argomentano gli strateghi Cdu, ha indotto l'Unione Sovietica al dialogo, e la Ddr a frenare il flusso dei profughi che dal Terzo Mondo si riversavano da questa parte del Muro. Con la fermezza, applicata alla gestione, la Germania ha raggiunto i suoi primati industriali commerciali e finanziari, e il ruolo di terza potenza economica dell'Occidente. Nel momento in cui Reykjavik rilancia la «distensione da posizioni di forza», e nel pieno fiorire dell'economia federale, gli uomini di Kohl guardano con molta fiducia all'appuntamento elettorale di gennaio. Nonostante le bizze di Strauss, è degli elettori di Bassa Sassonia. Alfredo Venturi «—- Helmut Kohl